Capitolo 2 - What was I made for?

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Jisung e Minji stavano correndo per le strade di Seoul da quasi dieci minuti.

Dopo che Minji era riuscita a scavalcare il davanzale della finestra, si erano precipitati giù per le scale anti incendio, non fermandosi nemmeno quando udirono due spari provenire dall'appartamento.

Minji tentava di restare al passo con suo fratello, lacrime salate le scendevano silenziosamente sulle guance.

Come era potuto succedere? Fino a mezz'ora prima stavano cenando tranquillamente, parlando di viaggi e amici, mentre ora si ritrovavano a girovagare infreddoliti per la città, scappando da una banda di contrabbandieri.

Jisung non aveva ancora pienamente realizzato la loro situazione, pensava solo ad allontanarsi il più possibile. Aveva provato a chiamare Soojin molte volte, ma partiva sempre la segreteria e ad un certo punto il suo telefono era morto.

Non avevano parenti a Seoul oltre a Nana, quindi Jisung decise di nascondersi nel retro del ParadoXXX café per decidere cosa fare.

La sua mente pensava in fretta a diverse possibilità; sarebbero dovuti andare a una stazione di polizia per denunciare gli uomini, ma quella più vicina distava quaranta minuti a piedi e non avevano soldi per prendere i mezzi.

Girare a Seoul la sera non era pericoloso, ma non sapevano quanti uomini li stessero cercando e non voleva rischiare.

Si fermarono su una strada affollata a riprendere fiato, Minji quasi cadde per terra, iniziando a singhiozzare. Jisung la abbracciò stretta, facendola sedere sul bordo del marciapiede cercando di calmarla.

"Shh, andrà tutto bene non preoccuparti..." tentò di rassicurarla mentre le accarezzava i capelli.

"P-perché? Perché d-doveva succedere?!" esclamò Minji tra i singhiozzi, attirando l'attenzione di alcuni passanti "perché t-tutti odiano gli ibridi?! C-cosa abbiamo di tanto d-diverso?!" continuò, non badando agli sguardi sorpresi che ricevette "è perché a-abbiamo un o-odore diverso?! Perché abbiamo d-dei comportamenti s-strani?! COSA ABBIAMO CHE NON VA?!" urlò disperata, accasciandosi nuovamente tra le braccia di Jisung.

A questo punto, molte persone li stavano guardando, chi con pietà chi con scetticismo. Jisung si alzò in piedi, sostenendo Minji e guidandola verso il café, trattenendo lui stesso il bisogno di sfogarsi.

Un quarto d'ora dopo, raggiunsero la porta sul retro del ParadoXXX café, dove si trovava il citofono per gli inquilini che vivevano sopra il locale, tra cui il proprietario.

La strada era più silenziosa, le tapparelle del café erano abbassate e le luci spente, un lampione illuminava debolmente il marciapiede.

Citofonarono al propietario, e attesero qualche secondo prima di udire la voce gracchiante dell'uomo.

"Si?" Mr Park non sembrava entusiasta, ma Jisung non se ne curò.

"Buonasera Mr Park sono Jisung, p-potrebbe aprirci il locale? Io e mia sorella siamo rimasti fuori casa" disse, maledicendosi per aver balbettato. Iniziava a fare anche freddo. Jisung aveva dato la sua felpa grigia a Minji, rimanendo a maniche corte.

Mr Park non rispose subito, sospirando pesantemente dall'altro capo "Jisung.. sei un bravo ragazzo, ma l'orario di chiusura è passato da un pezzo e mia moglie è appena tornata.. andate da qualche altra parte, sono sicuro che hai degli amici a cui chiedere" disse alla fine, con finta preoccupazione.

Jisung prese un respiro tremolante "C-capisco, ma la prego, possiamo dormire sui divanenti-".

"Jisung" lo interruppe Mr Park "non farò entrare due ibridi infreddoliti in casa mia. Dovreste andare in uno zoo, sono sicuro che sarebbero felici di accogliervi" concluse, ridacchiando alla sua stessa battuta.

Lover Boy ~ MINSUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora