Capitolo 5 - Close

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Jisung non riusciva a dormire. Aveva provato, davvero, a girarsi e rigirarsi sotto le coperte, a contare le pecore nella sua testa, ma da quando si era svegliato nel mezzo della notte era rimasto fermo a fissare il soffitto.

Si sporse verso il comodino, afferrando il suo telefono in carica. Strizzò gli occhi quando lo schermo si accese, mostrando l'ora e il giorno.

giovedì 7 ottobre, 03:25 a.m

Sbuffò silenziosamente, riponendo l'oggetto sul comodino. Si mise seduto appiattendosi i capelli castani, che assomigliano a un cespuglio aggrovigliato.

La stanza di Minho era molto piccola; c'erano due letti singoli divisi da un comodino, un armadio appoggiato alla parete, una scrivania e un bagno piuttosto essenziale.

Cercando di non svegliare Minho, che stava ancora dormendo beatamente, si diresse verso la finestra che aprì, facendo entrare l'aria fresca notturna.

Prese un bel respiro, scacciando i suoi incubi. Portò lo sguardo sulle sue dita fasciate, un gesto diventato d'abitudine ormai, facendo un piccolo sorriso quando vide le unghie quasi ricresciute del tutto.

La mattina successiva, sempre se non si sarebbe alzato a mezzogiorno, sarebbe passato in infermeria a farsi cambiare le fasciature alle costole. Chan gli aveva parlato molto bene delle infermiere che lavorano in centrale, rassicurandolo su qualsiasi dubbio.

Jisung in realtà avrebbe potuto medicarsi da solo, era piuttosto bravo nei corsi pratici in università, ma gli sembrava scortese rifiutare la proposta.

Tornò a letto, cercando una posizione comoda che forse avrebbe aiutato, chiudendo gli occhi e imponendosi di dormire.

Tuttavia, l'attenzione di Jisung fu destata dal respiro irregolare di Minho e dal farfuglio delle coperte.

Decise di aspettare qualche secondo, magari il rosso doveva solo starnutire o tossire nel sonno.

Dopo qualche attimo di silenzio però, Jisung udì chiaramente un mugolio che assomigliava molto a un singhiozzo. Si mise nuovamente a sedere, cercando di individuare la figura di Minho sotto le coperte.

Il rosso iniziò a dimenarsi, singhiozzando più forte e respirando con affanno.

"N-non farlo ti prego.." sussurrò, mentre le lacrime iniziavano a scendere sulle sue guance.

Jisung si avvicinò con cautela, sedendosi a bordo del letto e chiamando Minho senza toccarlo. Non voleva peggiorare la situazione.

"Hyung, svegliati" disse gentilmente.

"N-non voglio... b-basta ti prego..".

"Minho hyung" ripeté Jisung, un po' più forte.

"Basta!" Minho scattò seduto, le lacrime continuavano a scendere mentre cercava di recuperare il respiro. Sembrava ancora fuori di sé, così Jisung gli strinse gentilmente le mani.

"Posso abbracciarti hyung?" chiese con voce soffice. Minho annuì distrattamente, come se non avesse davvero realizzato le parole di Jisung.

Jisung portò la testa del più grande nell'incavo del suo collo, e lasciò che Minho si sfogasse dopo il brutto sogno, accarezzandogli le ciocche rosse. Jisung era già capitato in questa situazione molte volte; Minji soffriva di insonnia e spesso si svegliava in lacrime più volte durante la notte.

Minho inspirò a fondo il profumo di mandarini emanato da Jisung, sistemandosi meglio nel suo collo e portandogli le braccia attorno alla vita stretta.

Rimasero in quella posizione diversi minuti, crogiolandosi nel conforto portato dall'altro.

Jisung iniziò poi a cantare una melodia senza alzare troppo la voce, per non rovinare la piacevole atmosfera. Quelle note erano una delle poche cose che si ricordava di sua madre. Haeun era solita canticchiare una canzoncina della buona notte a Jisung, prima che Minji nascesse.

Lover Boy ~ MINSUNGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora