Strinsi tra le mani il viso di Calem.
Io:-Cosa vuoi che ti dica?
Calem:-Quello che senti.
Mi prese la mano e io gli sorrisi.
Io:-Con te mi sento bene.
Calem:-Solo questo?
Sbuffò lui. Lo guardai male e poggiai velocemente le mie labbra sulle sue. I ragazzi rimasero di sasso, Shana e Serena cominciarono a prendersi a gomitate, Clem, Braxien e gli altri pokémon fecero una smorfia disgustati e le mie sorellastre sembravano mortificate. Lasciai Calem: aveva gli occhi sgranati. Gli feci un sorriso sbarazzino.
Io:-Allora?
Lui arrossì.
Calem:-Mi sono ricordato di avere un impegno! Xerneas, dobbiamo riportare Iridopoli alla normalità, ricordi?
Il pokémon leggendario accennò un sorriso.
Xerneas:"Vi sarò eternamente grata per ciò che avete fatto, allenatori. Ash, sei un ragazzo coraggioso. Il tuo legame con Pikachu e gli altri tuoi pokémon è fortissimmo, farai grandi cose. Confido nel rivedere tutti voi, ragazzi. Oh, a proposito di Iridopoli... Non preoccuparti Calem, recupera il tempo perso con Diana..."
Batté una zampa a terra. Tutto intorno a lei si illuminò di un'aura verde che si espanse per tutta la foresta facendola tornare verde e rigogliosa e attirando di nuovo i pokémon che erano fuggiti. Poi però, il pokémon cominciò a mutare forma, quasi come aveva fatto Fennekin, ma ero certa che non si stesse evolvendo, anzi, tutto il contrario. Sembrava stesse tornando ad una forma primordiale, simile ad un albero secco...
Io:-...Come aveva detto Yveltal.
Ash:-Che cosa?
Io:-Xerneas ha esaurito la forza vitale e sta tornando ad essere un albero.
Clem:-U-un albero?
Serena:-I-in altre parole s-sta...
Xerneas:"No."
La interruppe Xerneas.
Xerneas:"Io ci sarò sempre per voi. Quando avrete bisogno di me, dovrete soltanto chiedere. Vi aiuterò quando ne avrete bisogno."
La sua voce soave riecheggiò nelle gole dei dirupi. La trasformazione era completa. Calem strinse i pugni e fece qualche passo verso l'albero, tese una mano avanti e sfiorò la corteccia con le dita.
Calem:-Possiamo tornare a Iridopoli, adesso è tutto come prima.
Sorridemmo speranzosi. Le mie sorellastre gli si avvicinarono e lo ringraziarono.
Anastasiah:-Grazie per averci riportato indietro insieme si nostri pokémon...
Genevieve:-...E anche di aver salvato Cen... cioè...
Anastasiah/Genevieve:-...Diana! Non esistono parole per dimostrarti la nostra gratitudine, davvero.
Fecero un inchino profondo, poi si alzarono, mi guardarono con le lacrime agli occhi e si lanciarono contro di me abbracciandomi.
Anastasiah:-Ci sei mancata!
Genevieve:-Non fare mai più cose del genere!
Anastasiah/Genevieve:-Ci hai spaventate a morte!
Sorrisi e le lacrime vennero anche a me.
Io:-Vi voglio bene...
A quelle parole loro mi strinsero ancora di più.
Io:-Ah! Soffoco!
Dissi ridendo.Per tornare a casa passammo dalla foresta. Era tutto normale, tutto di nuovo rigoglioso, gli slberi sani, i fiori sbocciati, qualche bacca tra i caspugli e i pokémon erano felici. Ad un tratto incrociammo i tre tipi strambi del Team Roket.
Jessie:-Ah, i bambocci!
James:-E c'è anche Pikachu!
Meoth:-Aspettate, ma quella è...
I tre urlarono spaventati e mi indicarono.
Jessie:-Que-quella è la mocciosa che ci ha trasformati in pietra!
Feci un ghigno maligno.
Io:-Esattamente! E se non lasciate in pace i miei qui presenti amici, non esiterò a farlo di nuovo!
Puntai un dito contro di loro e il terzetto scappò via a gambe levate urlando: "TI PREGO NOOOO!". Ash tirò un sospiro di sollievo.
Ash:-Grazie Diana.
Serena:-Credo che per un po' non ci daranno più fastidio.
Lem:-Be' lo spero.
Io risi.
Io:-La paura è l'arma più efficace.Arrivammo a casa. Avevo paura di cosa sarebbe successo. Magari per punizione Cremys mi avrebbe fatto spazzare il giardino finché non fosse stato pulito dalla polvere -cosa leggermente impossibile perché lì la polvere della terra c'è sempre!-, o mi avrebbe chiusa in camera per tipo tre o quattro anni, o magari avrebbe avuto la stessa reazione di Anastasiah e Genevieve -ma le probabilita erano 0 su 1000000-... Una cosa era certa: mi doveva odiare ancora di più dopo tutto il disastro che avevo combinato.
Anastasiah/Genevieve:-Mamma siamo qui!
Avevo l'ansia alle stelle e cercai si rintanarmi tra le braccia di Calem.
Calem:-Tutto bene?
Scossi la testa tenendo gli occhi puntati sull'ingresso e d'un tratto la porta si aprì. Cremys puntava una padella contro di noi tremando e accanto a lei c'era Lilligant sana e salva.
Shana:-Ah! Ma lei è la signora antipatica e stramba dell'altra volta alla pale...
Non finì la frase: Serena e Trovato le tapparono la bocca imbarazzati.
Anastasiah:-Mamma?
Genevieve:-Vorresti friggerci con quella padella?
Cremys accennò un sorriso che subito si ritrasformò in un'espressione di terrore.
Cremys:-Sie-siete d-degli zom-bie?
In quel momento Clem scoppiò a ridere.
Lem:-Guardi, signora, che gli zombie non esistono.
Disse sistemandosi gli occhiali.
Cremys:-È proprio quello che direbbe uno zombie! Lilligant, fiortempesta.
Genevieve e Whimsicott si misero davanti a tutti quanti.
Genevieve:-Whimsicott cottonscudo!
Fiortempesta non ci toccò.
Anastasiah:-Non siamo zombie, mamma!
Genevieve:-Perché dovremmo esserlo?!
Cremys abbassò la padella con le lacrime agli occhi e corse ad abbracciare le mie sorellastre. La sua Lilligant si lanciò contro Cinccino e Whimsicott e li strinse forte a sé.
Cremys:-Per fortuna siete sane e salve! Dopo tutto quello che è successo... avevo paura di non rivedervi più!
Disse la mia matrigna dolcemente tra i singhiozzi. In un certo senso mi aspettavo quella reazione; mi aspettavo che Cremys facesse finta di non avermi vista e questa cosa mi fece sorridere. Neanch'io ne so il motivo, ma fu così.
Calem:-Diana...
Mi chiamò lui stringendomi una mano.
Calem:-Va' da lei.
Lo guardai male e sospirai.
Io:-Ho paura; potrebbe farmi di tutto...
Calem:-Non se ci sarò io. Ma sei tu che devi fare il primo passo.
Io:-Dici?
Braixen mi si avvicinò insieme a Gallade e Lucario e mi prese per mano.
Braixen:"Allora? Andiamo?"
Tirai un respiro profondo.
"Coraggio e forza di volontà." Pensai mentre mi avvicinavo.
Io:-Cremys...
La donna mi guardò. La sua espressione mutò dalla felicità e commozione alla serietà più assoluta. Si staccò dalle mie sorellastre e mi mise le mani sulle spalle. Tremavo dalla paura.
Io:-Perdonami...
Le sussurrai cercando di evitare i suoi occhi. La mia matrigna sospirò e, con mio grande stupore, mi abbracciò. Rimasi allibita con gli occhi sgranati.
Cremys:-Mi hai fatto morire di preoccupazione Diana!
Io:-E in tutti sensi. Quando ti ho trasformata in pietra...
Cremys:-Lo hai fatto volontariamente. Lo so, ma ti capisco. In fondo me lo meritavo. Mi dispiace per come ti ho trattata... potrai mai perdonarmi?
Mi chiese tra i singhiozzi. Emisi un sospiro tremante e la strinsi affondando il viso tra il suo collo e la spalla.
Io:-Certo che ti perdono... mamma...
Cremys mi strinse ancora più forte, poi ci lasciammo.
Serena:-Che dolci...
Commentò asciugandosi le lacrime.
Lem:-È commovente!
Clem abbracciò suo fratello che si stava per mettere a piangere; Pikachu si sfregò contro la guancia di Ash e il ragazzo lo grattò sotto il mento dicendogli che era il suo migliore amico; Shana e Trovato ringraziarono Tierno per aver cercato di proteggerli quando io li colpii; le mie sorellastre mi fecero il pollice all'insù e l'occhiolino e Calem trasalì.
Calem:-Ah, giusto!
Ash:-Che cosa?
Calem frugò nella sua borsa per qualche minuto, poi sospirò sollevato e sorrise. Prese qualcosa e se la nascose dietro la schiena.
Calem:-Diana... tieni.
Mi porse una sfera luccicante e la riconobbi subito.
Io:-La pokéball di Gallade! L'avevi tu! Me ne ero del tutto scordata!
Braixen:"Adesso che ci penso..."
Ash trasalì.
Ash:-Dobbiamo ancora terminare la lotta!
Io:-Possiamo continuarla questa sera! C-cioè...
Mi voltai verso Cremys. La mia matrigna sorrise.
Cremys:-Sei tu la capopalestra, Diana. Avrei dovuto capirlo prima. Certo che potete continuare la lotta.
Abbassò la testa un secondo, poi si ricompose, sorridendo dolcemente.
Cremys:-Coraggio, la sera ormai è arrivata.
Feci un largo sorriso e mi lasciai scappare un grido di gioia.Ci dirigemmo tutti insieme a Iridopoli. Le ccase, i palazzi, i negozi, le statue, i quartieri, le vie... era tutto come prima, tutto meravigliosamentissimamente bello, perfetto e familiare come prima. La gente era tutta per strada. Srmbrava ancora scossa da ciò che era successo e alcuni si allontanavano da me.
Io:-È ovvio che la gente cerchi di starmi lontana.
Mi demoralizzai. Nonavrei voluto che tutti mi ricordassero come l'incarnazione del male e della distruzione. Poi arrivammo nella Piazza Maggiore dove c'era la maggior parte delle persone.
?:-Ma quella lì è il mostro che ci ha trasformati in pietra!
?:-Ma non è la figlia della capopalestra?
?:-Ma sì, è lei, è lei!
Cercavo di non farmi riconoscere., ma era tutto inutile. Ad un tratto la mia matrigna si fermò, salì su una panchina e cominciò ad urlare.
Cremys:-Signori e signore, ascoltatemi! So che potreste essere ancora scossi da tutto ciò che è accaduto... Ma vi posso assicurare che non è stata affatto colpa di mia figlia Diana!
?:-Certo!
?:-Come no!
?:-E tu come fai ad esserne tanto dicura?!
Cremys strinse i pugni.
Cremys:-Perché sono sua madre! E so esattamente tutto ciò che è accaduto. Mia figlia era sotto il controllo di Yveltal, perciò, non è affatto colpa sua. Dovete credermi.
La gente cominciò a borbottare fra se, ma sembrarono credere a ciò che disse la mia matrigna. Anch'io salii sulla panchina.
Io:-Ma non dovete pensare che sia colpa di Yveltal!
Tutti mi fissarono confusi.
Io:-Voglio dire che... cioè, sì, è stato Yveltal a distruggere tutto, ma solo perché il suo sonno fu turbato. E poi... perché lui è fatto così. Non è colpa sua se il suo potere è quello di distruggere ogni cosa, certo, così suona banale, ma purtroppo io non sono molto brava con le parole. Se c'è una cosa che ho capito di lui è che il suo odio è profondo, ma allo stesso tempo il suo cuore è grande. Volevo solo che tutti voi lo sapeste.
La gente ricominciò a parlare tra sé, poi all'improvviso un'uomo catturò la mia attenzione.
?:-Sei molto saggia. Ragioni come un'esperta.
Tutta la folla tacque. Aveva con un camice bianco, i capelli neri e spettinati, gli occhi blu e la carnagione pallida. Molte persone gli stavano intorno.
Io:-Posso sapere il suo nome?
L'uomo mi si avvicinò senza problemi, visto che la gente al suo passaggio gli faceva spazio.
?:-Sono il Prof. Platan.
A quelle parole Calem, Ash, Serena, Lem, Clem, Shana, Trovato e Tierno si voltarono a guardarlo con gli occhi sgranati ripetendo all'unisono quel nome. A ne parve di averlo già sentito.
Io:-Lei è l'esperto della Megaevoluzione, vero?
Il professore annuì.
Prof. Platan:-La tua non è stata una bella esperienza, ma in fondo ti è servito a creare un legame con Yveltal.
Scesi dalla panchina arrossendo.
Io:-Io sono legata da Yveltal fin prima di nascere.
Prof. Platan:-Ah sì? E in che modo?
Braixen mi si avvicinò e quando Platan la vide sgranò gli occhi.
Braixen:"Grazie a me e a qualche guaio che gli antenati di Diana hanno combinato."
Sul viso del professore si creò un sorriso d'ammirazione.
Prof. Platan:-Conosco quella leggenda. Quindi tu sei della stirpe degli Yvelt. Notevole.
Arrossii. Il professore spostò lo sguardo su Calem e lo salutò.
Prof. Platan:-Non dovresti essere alla Lega?
Il ragazzo gli si avvicinò.
Calem:-Diantha non le ha detto che ho perso?
Il professore annuì. Poi si rivolse di nuovo a me.
Prof. Platan:-Sai che questo giovanotto è della stir...
Io:-La stirpe degli Xern. Lo so. È stato lui a riportare tutto come prima.
Platan fischiò.
Prof. Platan:-Ottimo. Immagino che tu abbia legato con Xerneas.
Calem annuì.
Cremys:-Detesto interrompere, ma Diana, Calem e quell'altro...
Ash:-Ash. Mi chiamo Ash.
Prof. Platan:-Ah, ma c'è anche lui!
Cremys:-Sì, proprio lui, devono terminare una lotta!
Prof. Platan:-Uh, uh, uh! Questa è musica per le mie orecchie! Sarei onorato di assistere alla lotta.
Io:-Be', per noi è un'onore che lei assista. E voi gente? Che ne dite? Tutti alla palestra!!
E una folla, capeggiata da me, i ragazzi, il professore, la mia matrigna, le mie sorellastre e i nostri pokémon si avviò verso la palestra.
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Pokémon XY- Cinderella, La Fiamma di Cristallo
Random"Promettimi che avrai coraggio e sarai te stessa. Combatterai per i tuoi sogni, ma sarai gentile. Perchè ricorda, Diana: il bene torna indietro. Sempre. Promettimelo." "Te lo prometto mamma!" Ma tutto ormai mi sembrava svanito, scomparso. La promess...