Capitolo 7: Calem

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Corsi nel bosco, non sapendo nemmeno io per dove... Forse per il luogo dove quella notte vidi Xerneas. Corsi piangendo nel bosco quando incampai e caddi. Rimasi a terra, immobile. Pensavo ai miei genitori... mi avrebbero sempre trattato bene... a Fennekin... non avrei mai voluto che le capitasse qualcosa... lo stesso valeva per Gallade e Lucario... Ma era difficile condurre quella vita... non ce la facevo più! Mi alzai in piedi, mi ripulii il viso: cenere nera. All'improvviso un Sawsbuck mi corse in contro. Sembrava spaventato. Io cercai di calmarlo il meglio possibile, quando sentii delle urla maschili.
?:-FERMO! NON SCAPPARE! ASPETTA, PER FAVORE!
I cespugli si mossero e ne uscì un Greninja intento nell'attaccare, ma quando mi vide si bloccò. Mi strinsi a Sawsbuck, poi, da dietro degli alberi, vidi un'ombra.
?:-Greninja?! Sei qui? Gren...
L'ombra mi si avvicinò: era un ragazzo alto, pallido, dai capelli neri. Infossava una tuta azzurra, un berretto rosso con degli occhiali da sole neri e degli stivali del medesimo colore. Ci fissammo negli occhi senza parlare per qualche secondo.
?:-Va...va tutto bene? Greninja ti ha attaccata?
Sorrisi e scossi la testa.
Io:-No tranquillo, va tutto bene...
Mi scappò una lacrima. Lui mi si avvicinò.
?:-Ti sei spaventata?
Io:-No, no sto bene...
Mi prese la lacrima con l'indice.
?:-Allora perchè stai piangendo?
Se n'era accorto, allora cercai di fare finta di niente.
Io:-Eh? No, davvero, mi dev'esser finito qualcosa nell'occhio mentre è arrivato Sawsbuck...
Mi guardò pensoso.
?:-Non fingere.
Poi mi guardò in un modo strano, quasi imbarazzato e mi ripulì il viso.
?:-Hai della cenere sul viso...
Io:-Lo so...
?:-Hai dei pokémon di tipo fuoco?
Io:-Ho un Fennekin.
?:-Be' evodentemente si diverte a sporcarti.
Risi piano.
Io:-Come ti chiami?
?:-Calem Xern. Sono un allenatore e lui è il mio Greninja.
Guardai il suo pokémon, poi il mio sguardo tornò su di lui. Calem mi sorrise e carezzò Sawsbuck sul collo.
Calem:-Come ti chiami?
Rimasi un attimo in silenzio.
Io:-Non ha importanza qual'è il mio nome...
A quel punto Sawsbuck strusciò il muso contro la mia guancia e se ne andò. Abbassai lo sguardo e sospirai.
Calem:-Tutto bene?
Io:-Più o meno...
Calem:-Vivi da queste parti?
Io:-Sì, vivo qui, in una villetta nel bosco insieme a... alla mia matrigna e... le mie sorellastre...
Calem:-Ah, come Cenerentola!
Arrossii. Aveva un sorriso dolcissimo.
Calem:-Be', almeno ti trattano bene, vero?
Io:-Diciamo che mi trattano come possono.
Calem:-Capisco...
Sospirammo all'unisono e mi scappò un sorriso.
Io:-E tu? Da dove vieni?
Calem:-Vengo da Borgo Bozzetto, un po'lontano da qui...
Io:-Tu, invece? Vieni trattato bene?
Calem:-Be' diciamo di sì...
Ci guardammo negli occhi per un'infinità di tempo: i suoi erano bellissimi, blu scuro metallico, tendenti al grigio.
Ad un tratto sentii un tuono e cominciò a piovere fortissimo.
Io:-Accidenti!
Calem si tolse la felpa e la tenne sopra la testa con le braccia.
Calem:-Riparati qui.
Gli sorrisi e corsi sotto la felpa vicino a lui. Mi mise una mano sul fianco e tenni su io la felpa.
Calem:-Fammi strada, ti riaccompagno a casa!
Cominciammo a correre velocemente sotto la pioggia seguiti da Greninja, mentre io facevo strada e arrivammo a casa mia... fradici!
Calem:-Eccoci qua, Cenerentola.
Io:-Grazie.
Mi sorrise e tornammo a fissarci negli occhi. Poi Greninja intorruppe quel momento magico tirando per un braccio Calem.
Calem:-D'accordo! Adesso andiamo, Greninja! Aspetta un minuto.
Io:-Aspetta, devo darti una cosa.
Aprii la porta, presi, dal portaombrelli, uno di quei ombrelli portarili, piccoli e ripieghevoli.
Io:-Prendi, ti servirà.
Calem:-Oh, grazie, non dovevi! Ho la mia fidata felpa con me.
Risi. Ci guardammo di nuovo negli occhi e Greninja ricominciò a tirare per il braccio Calem.
Io:-Spero di rivederti, Calem.
Calem:-Anch'io spero di rivederti, Cenerentola.
Ridemmo nello stesso istante. Mi carezzò la guancia, si voltò, aprì l'ombrello e corse via seguito dal suo pokémon. Lo seguii con lo sguardo finché non lo vidi sparire nella boscaglia. Mi sfiorai la guancia nel punto in cui lui mi aveva accarezzata e fui pervarsa da una dolce serenità e calma. Scossi piano la testa ed entrai in casa. Non vi trovai nessuno. Provai a chiamare Cremys, Anastasiah e Genevieve, ma di loro non mi rispose nessuno, però i miei pokèmon mi corsero incontro.
Io:-Ehy, ciao! Ma dove sono andate le altre?
Fennekin:-Sono andate via. Hanno detto che non torneranno fino a sera tardi.
Io:-Va bene... e ora che facciamo?
Fennekin:-Be' visto che fuori non possiamo uscire... giochiamo qui!
Io:-E a cosa vorreste giocare?
Fecero tutti un sorrisetto furbo. Mi tirarono per le braccia e mi portarono in cucina. Sul tavolo c'era una vecchia scatola polverosa. Andai lì e vidi...
Fennekin:-Il gioco del Duklett!
Me lo ricordavo. Era il gioco preferito di mio padre. Quando... era ancora con noi. Sospirai tristemente.
Fennekin:-Tutto bene?
La guardai sorridente.
Io:-Tranquilla... è solo che... papà... durante i giorni di pioggia, questo era il suo gioco preferito. Io, lui e la mamma ci giocavamo sempre... Che bei ricordi!
Sorrisi.
Io:-Dai ragazzi, sedetevi e iniziamo a giocare, dai!
Gallade e Lucario si sederono davanti a me, prendemmo la tavola da gioco, i dadi, le pedine e iniziammo a giocare. Mi divertii come ai vecchi tempi! Era bellissimo, quel gioco mi riportava a momemti felici... che non avrei mai più rivisto...
Fennekin:-Evvai! Ho vinto io, sì!
Io:-Brava Fennekin!
La presi in braccio e la stritolai di abbracci, le feci il solletico e tante carezze.
Io:-Adesso cosa vi va di fare?
All'improvviso lo stomaco di Fennekin gorgogliò rumorosamente.
Fennekin:-Mangiare!
Scossi la testa e le sorrisi.
Io:-Va bene, vado a preparare qualcosa.
Mi alzai e andai ai fornelli, quando bussarono alla porta.
Fennekin:-Chi è?
Io:-Non ne ho la minima idea...
Fuori cominciò a tuonare e la pioggia cominciò a scendere sempre più forte.

Pokémon XY- Cinderella, La Fiamma di CristalloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora