Era suonata la campanella, finalmente ricreazione!
Posai il libro di matematica sul banco e presi la mia mela dallo zaino.
Francesca, la mia migliore amica, non era venuta così misi il telefono in tasca e andai in bagno. Mi chiusi a chiave e mandai un messaggio a quella soggetta:
IO:
Stronza, perchè non sei venuta oggi?
MY SISTER:
Mia sorella sta male.
IO:
Farò finta di crederci u.u
Dopo usciamo
MY SISTER:
Spiritosa XP
Mia madre torna alle quattro
IO:
Ti passo a prendere sotto casa alle 16.30
Guai se non sei pronta
A dopo <3
MY SISTER:
Ciao <3
Rimisi il telefono in tasca e scesi al piano terra per poi uscire in giardino.
Samuel mi aspettava come al solito sotto l'albero.
Il NOSTRO albero.
Era un ragazzo alto, occhi scuri e capelli neri. Portava un ciuffo di quelli alla moda e indossava una T-shirt bianca, jeans blu e All-Stars bianche.
Era uno dei fighi della scuola,aveva miriadi di ragazze che gli sbavavano dietro, tuttavia lui aveva scelto me.
Ed io non potevo essere più felice di così.
Appena mi vide mi prese in braccio e mi diede un bacio.
Eravamo fidanzati da circa otto mesi.
Vedemmo la bidella che si avvicinava, ci nascondemmo dietro ad un albero nella speranza che non ci avesse ancora visti.
Fortunatamente lei continuò il suo giro di controllo. Dico giro di controllo perchè era proibito uscire in cortile durante la ricreazione. Ma c'era sempre qualche studente trasgre che riusciva a sgattaiolare fuori.
" 'E sigarette?" mi chiese Samuel.
" Er accendino?" gli chiesi mentre estraevo il pacchetto dalla tasca della felpa.
Avevamo iniziato di fumare insieme, sei mesi fa.
Ne prese una e l'accese.
Lo stesso feci io.
Dopo qualche secondo di silenzio mi domandò con voce intrigante
"Quali lezioni ti mancano?"
"Matematica e due ore di musica. La Bonzeni mi deve interrogare, che palle!"
"E se tipo ce ne andiamo?"
"Oddio, e se poi chiamano casa?"
"Non ti preoccupare, ci penso io."
"Allora inizio a preoccuparmi." dissi scherzosamente.
La professoressa continuava a blaterare qualcosa sul teorema di Pitagora quando bussarono.
La porta si aprì e vi si affacciò Samuel.
"Swinzebert deve uscire con la mamma." disse prontamente.
"Ok, grazie. Jessyca, mi raccomando, poi prendi gli appunti." disse la prof severa.
"Va bene prof, arrivederci."
Uscii in corridoio dove Samuel mi attendeva con lo zaino in spalla.
Sorrideva.
"E mo?" chiesi divertita.
"Beh, ora scendiamo de sotto, aspettiamo che la bidella va a fa qualcosa e poi scappamo."
Lo guardai negli occhi. Davvero stavamo fuggendo da scuola?
Non ci credevo ancora!
Un ragazzo si avvicinò alla bidella e le disse qualcosa che noi non capimmo.
Si allontanarono verso l'aula professori.
"E' il nostro momento." sussurrò Samuel.
Sgattaiolammo lungo la parete senza mai perder di vista l'aula professori e poi corremmo verso la porta.
Un ultimo sguardo all'aula e rapidi uscimmo fuori.
Precorremmo il tratto di strada che conduceva dall'edificio al cancello.
Quando fummo fuori Samuel mi chiese
"E ora che vuoi fare?"
"Non lo so, tu?"
"Bho! E se tipo andiamo al Colosseo?"
"Perchè proprio al Colosseo?"
"Così ti bacerò lì davanti. E saremo così belli che la gente non saprà se fotografare il Colosseo oppure noi."
Mi strinse a sé e mi baciò.
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Non ti lascerò
RomanceJessyca Swinzebert è una ragazza italiana di origini tedesche che frequenta la 3° media a Roma. La scuola sta per finire e lei ha già programmato le sue vacanze con la sua migliore amica Francesca e il suo ragazzo Samuel. Ma ecco che i suoi genitori...