Il tempo volò via.
I miei mi costrinsero ad andare a scuola (altrimenti mi avrebbero proibito anche le uscite con gli amici), gli esami si avvicinavano ed io e Fra avevamo quasi completato la lista.
Andammo da Queen's Chips il pomeriggio stesso, ci riempimmo di patatine che quasi vomitai e sulla strada del ritorno suonammo a tanti citofoni.
Il giorno dopo andammo alla villa abbandonata insieme a Samuel e lì ci facemmo una canna, perché stando ai racconti degli altri se non sei sballato non fa alcun effetto stare lì, in quel luogo che puzza di chiuso.
Quando salimmo sul tetto di scuola rischiammo una sospensione. Andammo all'ultimo piano dove c'è una scaletta che porta sul tetto. In seconda ora, visto che c'è meno gente in giro rispetto alle altre ore, chiedemmo di andare in bagno però salimmo per quella scaletta e sbucammo sul tetto. Da lì si vedeva tutta la pineta, che circondava la nostra scuola su due lati. La cosa che ci fece rischiare la sospensione fu il fatto che, con la mente occupata dal panorama, non controllammo l'eventuale presenza di bidelle all'inizio della scale.
Questo nostro errore ci fece imbattere in Simona, la più terribile tra le bidelle. Non appena ci vide iniziò ad urlarci contro e ci accompagnò in classe dove la prof ci sgridò e ci mise una nota.
Poi andammo alla ricerca di una fontana. Ad Ostia ce ne sono poche, quindi dovemmo andare a Roma. Scegliemmo la Fontana delle Cariatidi, che si trova non lontano da Castel Sant'Angelo. Non faceva molto caldo, ma noi eravamo pronte.
Ci eravamo portate dei vestiti di ricambio in uno zainetto, lo mettemmo ai piedi della fontana e ci guardammo intorno, non c'era molta gente, era un bene.
"Pronta Sister?" domandai a Francesca
"Sempre Sister!" mi rispose e così ci tuffammo.
Tuffammo per modo di dire, l'acqua non era per niente profonda.
Quando uscimmo dalla fontana eravamo bagnate fradicie (non l'avrei mai detto) e alcune persone si erano fermate a guardarci. Cercammo un bagno pubblico per cambiarci, trovammo solo quello della stazione così camminammo bagnate per le strade di Roma. Già che c'eravamo decidemmo anche di cantare a squarciagola.
Piano piano finimmo la lista, ci restava solo da dipingere il muro di scuola con le bombolette. Decidemmo di farlo sabato sera, quando a scuola non c'è nessuno.
Io, Fra e Samuel comprammo tre bombolette e ci incontrammo con altri ragazzi della nostra comitiva davanti al cancello di scuola. Scavalcammo e poi corremmo fino all'edificio, in modo che ci si trovasse sulla strada non potesse vederci.
Ci mettemmo a dipingere sulla facciata principale, quella con l'entrata. Un ragazzo che era bravo a disegnare fece l'immagine di un leone ed io sotto scrissi la frase "Oggi sorridi, domani piangi (leggilo ogni giorno".
Dormii da Fra quella sera. Quando arrivammo a casa sua parlammo fino a notte fonda."Non riesco ad immaginarmelo" disse
"Cosa?"
"Che tutto questo presto non ci sarà"
"Già"
Seguirono degli attimi di silenzio.
"Spero solo di trovare degli amici in Germania" dissi io con tono meditativo.
"Spero che non ti dimenticherai di noi"
"Non ci riuscirei nemmeno se volessi. Ah, e controllami Samuel"
"Ovvio che lo farò!"
"Anche se non so quanto possa durare una relazione a distanza"
"Beh, ultimamente siete stati insieme ogni giorno, se poi tu verrai qui almeno una volta ogni tre mesi..."
"Ho paura che quando partirò Claudia tornerà a provarci"
"Parli di quella troia della 3H?"
"Esattamente"
"Tranquilla, non penso che Samuel faccia il cojone"
"Lo spero anch'io"
Parlammo ancora del più e del meno finché cademmo a terra addormentate
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Scusa se non sono stata molto attiva, ma ci sono stati molti problemi tra cui anche le tesine. Cercherò di riattivarmi un po' .
In ogni caso grazie delle 100 visualizzazioni. So che non sono molte, ma per me sono davvero tante, grazie a tutti voi che state leggendo ♥ ✌
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Non ti lascerò
RomanceJessyca Swinzebert è una ragazza italiana di origini tedesche che frequenta la 3° media a Roma. La scuola sta per finire e lei ha già programmato le sue vacanze con la sua migliore amica Francesca e il suo ragazzo Samuel. Ma ecco che i suoi genitori...