Il momento della separazione fu duro. I miei genitori si erano messi d'accordo con quelli di Francesca e Samuel per farli venire in aeroporto.
Fra non la smetteva di piangere da quando eravamo arrivati mentre Samuel era estremamente freddo.
I nostri bagagli erano più leggeri di quanto mi aspettavo. Il resto della roba, mobili compresi, era stato già spedito attraverso una ditta di traslochi.
Visto che avevo completamente ignorato i miei genitori in queste settimane ignoravo dove avremmo vissuto per i primi tempi, probabilmente da mia zia che aveva un'enorme villa anche se un po' distante da Berlino.
"E così eccoci qua... il momento è arrivato." dissi cercando di trattenere le lacrime mentre ci andavamo a sedere al bancone del bar vicino agli imbarchi.
Francesca singhiozzò senza riuscire a dire nulla, Samuel non mi guardò neanche. Un po' mi dava fastidio quella loro freddezza, probabilmente era l'ultima volta che ci vedevamo per almeno un anno.
"Quando pensate di tornare?" disse lui all'improvviso senza alzare gli occhi dal bancone.
"Non c'ho idea... ma che importanza ha adesso?"
"Voglio sape quando ti rivedrò."
"Tutti vorremmo che Jessyca resti qui ma non possiamo farci nulla." disse Francesca fra un singhiozzo e l'altro.
Samuel si girò verso il corridoio dandomi le spalle.
"Me spieghi che te sta a prende?" mi stava facendo incavolare. "Non ne ho idea de quando se rivedemo e manco me guardi?"
"Appunto... è finita Jessyca. Basta fa' finta che non sia vero. Forse non se rivedemo mai più, è inutile fa' finta che tu stia partendo per un po'. Devi trova er coraggio de dicce addio."
Le sue parole mi arrivarono addosso come veleno. Era il nostro ultimo incontro e stavamo litigando, non me l'ero immaginato così.
"Credo che tu stia a' esagerà..." disse Fra a bassa voce con gli occhi gonfi.
"Perché te ne esci così? Te sembra davvero il caso?" dissi incapace di trattenere le lacrime. "Forse sei te quello che deve trovà er coraggio de affrontà 'e cose. Lo vuoi capì o no che è inutile che fai così tanto non se rivedemo domani nè dopodomani, non se rivedemo manco se te dico addio."
Samuel aveva gli occhi lucidi e tremava.
"Hai ragione, non se rivedemo ma più. Non c'ho intenzione de restà fissato ad un ricordo di te."
"Non ti ho mai chiesto di farlo."
"Bene, non farlo neanche te. Buon viaggio. Addio." Samuel mi abbracciò frettolosamente ed andò a cercare i suoi.
Non riuscivo a capire cosa fosse successo, non potevo crederci, non volevo.
Francesca mi guardò con dolcezza.
"Hey Sis, non pensarci. Vedrai che presto te scriverà... lo sai bene com'è fatto."
"No no, sto bene. Ha ragione, una relazione a distanza non funziona mai." le lacrime scendevano dal mio viso ma ormai non ci facevo più caso.
"Non è detto, magari tornerete a Natale e vi rivedrete. Presto sarai maggiorenne e potrai tornà qua..."
"Francesca smettila. Lo sai che c'ha ragione."
Vidi i miei genitori che si stavano avvicinando e guardai l'ora sul telefono, dovevamo andare.
"Ha ragione, anche se se sentimo tutti i giorni non sarà mai 'a stessa cosa. Te prego, non restare a vivere col ricordo de me." le lacrime si erano ormai fermate.
"Mi stai chiedendo de cancellà gli ultimi anni de vita insieme come se tu non fossi mai esistita?"
"No Sis, te sto a chiede di andà a avanti, dovremo farlo tutti. Però sentimose comunque tutti i giorni, chiaro."
Quel momento stava iniziando a pesare su tutti noi. I nostri genitori aspettavano in disparte senza avere il coraggio di interrompere.
"C'è 'na cosa che dovevamo darti."
Francesca tirò fuori dalla borsa un pacchetto blu con un bel fiocco bianco.
Su un'etichetta c'era scritto'Buon viaggio'.
"Da parte de chi è?" chiesi io prendendolo in mano commossa.
"Da parte mia e de Samuel, ma ha contribuito tutta la classe."
"Grazie regà."
Abbracciai Francesca e ricominciammo a piangere. Era giunta l'ora di andare.
Sull'aereo decisi di aprire il regalo.
Era un album fotografico con tutte le nostre foto e le mie frasi preferite delle canzoni di Gemitaiz, Mostro e LowLow.
Mentre guardavo dal finestrino le lacrime bagnavano il mio viso.
Nulla sarebbe stato come prima.
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Non ti lascerò
RomanceJessyca Swinzebert è una ragazza italiana di origini tedesche che frequenta la 3° media a Roma. La scuola sta per finire e lei ha già programmato le sue vacanze con la sua migliore amica Francesca e il suo ragazzo Samuel. Ma ecco che i suoi genitori...