18 ~ A me sembra proprio di sì

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"Cosa? Nuova coinquilina? Che intendi dire? Dov'è Regina?"
"Hey, stai calma! Non c'è bisogno di andare nel panico! La mia coinquilina si è appena trasferita in un'altra città e pensavo di potermi godere la pacchia di una camera singola, ma appena Mills ha saputo che dormivo da sola mi ha imposto di fare cambio di stanza con lei e beh, non si può dire di no a Mills, lo sai no? Poi, visto che io e lei siamo dello stesso anno, la commissione non ha avuto alcun problema."
"Stai scherzando vero?"
"No" Ivy sfoderò un bel sorriso che mi diede sui nervi "Sono sicura che sei contenta di non dover più vivere nel terrore di Mills! Diventeremo buone amiche!"
Buone amiche? Ma chi voleva essere amica di quella lì?! Io volevo solo indietro la mia Regina! E comunque, terrore di lei? Sarà lei a terrorizzarsi non appena la trovo!
"Qual è?" chiesi a quella Ivy.
"Qual è cosa?" Uffa, sta tizia non poteva capirmi al volo? Dovevo proprio spiegarle tutto io?
"Qual è la stanza in cui eri, quella dov'è Regina adesso!"
"La 173, ma perché..." Senza lasciarla finire di parlare uscii di corsa dalla stanza, mi precipitai giù dalle scale e una volta trovata la maledetta stanza 173 bussai con tutta la rabbia che avevo in corpo.
Quando la porta si aprì ebbi un attimo di esitazione davanti a quello che era l'essere più bello della Terra e che i miei occhi non vedevano da troppo tempo. Possibile che fosse ancora più stupenda di quanto ricordassi? Mi ripresi quasi subito però e con i pugni stretti entrai svelta nella camera.
Sentii Regina mormorare un ironico "Ma certo Emma, entra, non mi disturbi affatto" mentre richiudeva la porta alle mie spalle.
D'un tratto fermai la mia avanzata e mi girai verso di lei iniziando ad urlarle contro.
"Che cazzo stai facendo qua?"
"Beh, prima che tu mi disturbassi stavo sistemando le mie cose."
"Ma perché qua? Questa non è la tua stanza!"
"Certo che lo è, una mia vecchia amica mi ha fatto il favore di scambiarla."
"Ma perché?"
"Perché sono stufa di dover dividere la camera, voglio i miei spazi e, come sai, quello che voglio lo ottengo."
"È per colpa di quello stupido..." Non riuscivo neanche a pronunciare quella parola " È colpa di quello che è successo quella sera? Perché non voleva dire assolutamente niente!" Falso. Falsissimo.
Per me aveva voluto dire tutto, ma se serviva a farla tornare da me, avrei mentito. Per lei avrei fatto di tutto, anche rinnegare me stessa.
Vidi una scintilla attraversare i suoi occhi, ma non seppi come interpretarla. Fece un passo deciso verso di me, così da ritrovarci quasi attaccate, solo a un paio di centimetri di distanza. Mi fissò con i suoi occhi penetranti. Era più bassa di me, ma nonostante ciò riuscì a farmi sentire piccola piccola.
"Non ha assolutamente NIENTE a che fare con quella sera!" mi ringhiò contro "Io l'ho già dimenticato e dovresti farlo anche tu! Vuoi sapere il vero motivo per cui ho cambiato camera? Bene, ti accontento subito! Ero semplicemente stufa di te che mi ronzavi intorno rompendomi le palle!" I miei occhi si spalancarono a quelle parole e sentii il mio cuore spezzarsi.
"Vuoi sentirti grande," proseguì lei "vuoi fare l'eroina, la tenera missionaria che sta con la ragazza che tutti odiano, ma quello che non hai capito è che io sto benissimo e che l'unica cosa che sei e sarai sempre per me è un peso sullo stomaco."
Le gambe mi tremavano, non sapevo per quanto mi avrebbero retto ancora. Si allontanò leggermente da me, poi parlò ancora.
"Sai, a volte vorrei che sparissi come Dorothy, mi faresti solo un gran favore."
Stava per forza scherzando... Non poteva intenderlo veramente!
Mi aveva davvero augurato di morire?
"Non l'hai detto seriamente..." Si mise a ridere. Una risata fredda. Cattiva.
"Ah no? A me sembra proprio di sì!"
Le sue parole mi lacerarono la carne come coltelli colpendomi direttamente al cuore.
Le lacrime iniziarono ad affiorare prepotenti ai miei occhi. Diedi una spinta con tutta la forza che avevo alla ragazza davanti a me, facendola sbattere contro l'armadio.
"VAFFANCULO MILLS!"
Di corsa uscii da quella camera preoccupandomi di sbattere la porta più forte possibile.
Tornai al mio piano diretta in camera mia, per poi ricordarmi che là c'era ancora quell'idiota di Ivy. Così semplicemente mi accasciai lì, in mezzo al corridoio, la schiena contro il muro, le ginocchia al petto e la fronte appoggiata a quest'ultime.
Piansi come non avevo mai fatto, un pianto disperato, un misto di rabbia, odio e amore. Piansi e le lacrime sembravano non avere fine.
Non mi importava di niente, non mi importava se qualcuno mi vedeva, non mi importava di cosa potesse pensare la gente, non mi importava ora che non avevo più Regina. Non che fosse mai stata mia, ma ora sapevo che non lo sarebbe mai potuta essere, nemmeno come amica. Per lei sarebbe stato meglio che non fossi mai andata in quella scuola, che non fossi mai esistita. Ero solamente un peso, un peso per tutti. Un peso per Regina, un peso per i miei genitori che mi avevano spedito qui piuttosto che avermi fra i piedi, un peso per gli insegnanti, un peso per le mie amiche, che, anche se non me lo dicevano, sapevo che non ce la facevano più a sopportare me e le mie lamentele.
Sentii dei passi avvicinarsi, non me ne curai fino a quando non li sentii fermarsi davanti a me. Alzai la testa per urlare alla suddetta di andarsene, di lasciarmi in pace, ma rimasi basita alla vista della ragazza di fronte a me.
"Che vuoi, Ruby?" Lei stava lì, ferma a fissarmi con uno sguardo indecifrabile e un'espressione impassibile. "Vuoi sentirti dire che avevi ragione? Va bene, hai vinto! Avevi ragione e sono un'idiota! E ora vai pure a festeggiare con le tue amichette!"
Al contrario di quello che mi aspettavo, lei si abbassò per arrivare alla mia altezza e mi abbracciò. Se possibile iniziai a piangere ancora più forte, stringendo la sua maglietta all'altezza del petto stropicciandola tutta, ma lei sembrò non curarsene.
"Regina?" sussurrò la mora, parlando per la prima volta da quando era arrivata.
Al sentire quel nome fui presa da violenti singhiozzi e Ruby lo interpretò come una risposta affermativa.
"Cos'è successo?"
Mi sforzai di rispondere a quella semplice domanda, ma la risposta risultò a scatti, in alcune parti incomprensibile, probabilmente perché io stessa non riuscivo a formulare un pensiero coerente.
"Regina... Ivy... lei... Cambiato camera..."
"Aspetta, aspetta, fammi capire. Chi è che ha cambiato stanza? Regina o Ivy?"
"Tutte e due!" Ero quasi arrabbiata che non capisse le mie frasi sconnesse.
"Ma aspetta un attimo, chi è questa Ivy?"
"Quella stronza della mia coinquilina!"
"Ma non è Regina la tua coinquilina stronza?"
"Non più! E io sono andata da lei per chiederle perché..." Il mio respiro si era un po' regolarizzato e Ruby accorgendosene si staccò da me e mi si sedette di fianco, anche lei con la schiena appoggiata al muro. Alzai gli occhi e vidi che aspettava che continuassi.
"E lei mi ha detto che è perché le stavo troppo appiccicata, che vorrebbe che sparissi come Dorothy."
Ruby stette in silenzio dopo la mia confessione forzata ed io dal canto mio non avevo il coraggio di alzare lo sguardo dalle mie ginocchia che improvvisamente erano diventate quantomai interessanti.
"Un giorno o l'altro la ammazzo quella bastarda."
"No, Rubs. Non ne vale la pena."
La verità è che nonostante quello che mi aveva appena detto Regina, il pensiero che qualcuno potesse farle del male mi uccideva. Nessuno poteva fare del male a Regina. Nessuno.
"Non ne vale la pena? Ha ucciso una delle mie più care amiche e ha minacciato di fare lo stesso di nuovo!"
"No, lei non..."
"Ancora Emma? Dopo quello che ti ha fatto, la difendi ancora?"
Mi torturai il labbro inferiore con i denti. Io l'avrei difesa fino alla morte.
"Senti Ruby, possiamo evitare di parlare di..." Presi un respiro profondo prima di pronunciare il suo nome "Regina."
"Okay Emma, come vuoi."
"Grazie."
Si alzò in piedi e mi porse una mano per aiutarmi a fare lo stesso.
Mentre mi alzavo la sua faccia si fece improvvisamente pensierosa.
"Em, come hai detto che si chiama la tua nuova coinquilina?"
"Ivy, se non sbaglio."
"Ivy? Intendi Drizella Ivy Belfrey?"
"Mi pare di sì, perché?" Fece una mezza risata.
"Questo è buffo!"
"Buffo? Perché è buffo? Cosa c'è di buffo?"
"Non posso dirtelo! Sai... fa parte dell'argomento tabù!"
"Va bene, per questa volta puoi fare un' eccezione" gli concessi.
"Ma no, è che Ivy era una delle migliori amiche di Mills prima del... ehm... fatto"
Mi irrigidii a quelle parole.
"Quindi è una di quelle stronze che l'hanno abbandonata!"
"Non sono gli altri ad abbandonare Regina" mi corresse Ruby "È Regina ad abbandonare gli altri."
"Non è vero, Zelena non l'ha mai abbandonata."
"Zelena è troppo buona..." Fece una pausa e mi guardò "E lo sei anche tu."









ANGOLO NON AUTRICE
Per la vostra gioia, sono tornata 🙃
Ho iniziato a trascrivere questa fanfiction che ero ai primi anni di liceo. Sono riuscita a portarla talmente tanto per le lunghe che ora sono all'università🤦🏼‍♀️
Non posso che scusarmi sinceramente.
Ecco a voi il tanto agognato seguito, anche se molti di voi si saranno dimenticati di questa storia, probabilmente.
Ve lo giuro, non mi ricordo più niente... vi dico solo che ci ho messo un'ora per ritrovare "Dorothy", perché non ricordavo come avessi chiamato quel personaggio e non riuscivo a trovare il capitolo in cui viene raccontata la sua storia.
Ma fino alla fine... vittoria!

Farò del mio meglio, ve lo prometto.💖

Stanza 258 [SwanQueen]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora