Si penserebbe che dopo l'abbraccio tra me e Regina le cose fossero migliorate. La verità? Non lo so neanche io perché da quella sera continuavo a evitarla, non andavo mai in camera se non per dormire, in mensa ci stavo il meno possibile e penso di non avere mai passato così tanto tempo nelle aule da scuola prima. Il fatto è che ero in imbarazzo, avevo mostrato a Regina una parte di me che non avevo mai mostrato a nessuno, io non ero la tipa da mostrare i miei sentimenti. Già lo avevo fatto con Belle, il che non andava bene, quel posto mi stava cambiando. Avevo sempre avuto un sacco di amici, ma il nostro rapporto si limitava a prendere per il culo i prof e i compagni, ubriacarsi, andare alle feste e divertirsi. E se con Belle era già stato tanto, con Regina era stato decisamente troppo. Mi ero mostrata spaventata e vulnerabile davanti a lei, ma la parte peggiore è che mi era piaciuto. Mi era piaciuto stare abbracciata a lei, mi era piaciuto sentire le sue braccia fare su e giù per la mia schiena, mi era piaciuto sentire la sua testa sulla mia spalla, mi era piaciuto quando mi aveva stretto a sé più di quanto fossimo già e avevo odiato Ruby quando era entrata dalla porta e aveva rovinato tutto. Mi era piaciuto davvero e questo non andava affatto bene, per questo quando Mary Margaret, Belle e Ruby mi avevano chiesto se volevo andare con loro in città quel weekend avevo accettato, nonostante la voglia non fosse molta. Quindi ero in camera e stavo finendo di preparare lo zaino con le cose. Ero in ritardo, lo sapevo, ma avevo voluto entrare in camera il più tardi possibile, grazie al cielo Regina non era lì. Non l'avessi mai detto, proprio in quel momento entrò il diavolo dagli occhi scuri. Si bloccò un attimo vedendomi, poi scosse le spalle, prese un borsone vicino al suo letto e il giubbotto e fece per uscire.
"Hey aspetta, dove stai andando?"
"Vado in città con Zel" rispose semplicemente e fece di nuovo per uscire, ma la mia voce la fermò ancora.
"Ma ci devo andare io!"
"Ah davvero? Beh non ti preoccupare ti starò alla larga."
Stavolta uscì veramente sbattendo la porta.
Perché mi era sembrato quasi di vedere una scintilla di tristezza nei suoi occhi? E perché mi era sembrato che la sua voce si fosse spezzata sull'ultima parola? Ma soprattutto, perché le parole di Zelena continuavano a rimbombarmi nella testa? ‘Stalle accanto... Stalle accanto... Stalle accanto...’
"Hey Emma sei pronta?" Mary Margaret era entrata nella stanza e sembrava un po' preoccupata nel vedermi imbambolata, così mi affrettai a fingere un sorriso.
"Sì certo andiamo!"
Il viaggio in macchina andò abbastanza bene, io e le ragazze cantammo tutte le canzoni che passavano alla radio e per un po' riuscii a dimenticarmi di tutto.
La città di cui parlavano tutti era effettivamente molto piccola, il che aumentava le probabilità di vedere Regina, ma era sempre meglio di quello stupido college. Parcheggiammo davanti all'unico ostello che c'era e ci dividemmo, Mary Margaret e Belle avrebbero dormito insieme, mentre io avrei dormito con Ruby. Nel pomeriggio facemmo un giro per i negozi e prendemmo un po' di aria fresca.
"Questa sera andiamo tutti in un bar ad ubriacarci!" urlò Belle tutta convinta.
"Belle... ti devo ricordare cos'è successo l'ultima volta?" la ammonì Mary Margaret.
La castana borbottò qualcosa di incomprensibile con fare scocciato, che mi fece scoppiare a ridere.
"Dai non ti preoccupare francese, ci vengo io a bere con te!"Quella sera andammo davanti al bar misto discoteca, alla fine avevano deciso di venire anche Ruby e Mary Margaret.
Mi diressi subito verso il bancone e iniziai a ingurgitare qualche drink. La musica era già alta, mi guardai intorno. Riconobbi alcune ragazze del campus che come noi erano venute lì per divertirsi e alcuni ragazzi già ubriachi che probabilmente ci stavano aspettando. Sorrisi. ragazzi, era proprio quello che mi serviva per dimenticarmi di tutto, inoltre era davvero troppo che non toccavo un ragazzo. Mi scolai un altro paio di bicchieri prima di buttarmi in pista e iniziare a ballare. Non erano neanche passati dieci minuti che avevo già cinque ragazzi che mi ballavano intorno. Mentre mi chiedevo distrattamente perché non avessi preso una camera singola, la vidi. Era Regina, ne ero sicura, stava ridendo e scherzando con un ragazzo castano e dopo qualche minuto lo baciò. Mi bloccai all'improvviso, non riuscivo più a muovere un muscolo, mentre i miei occhi continuavano a fissare quella scena. I ragazzi continuavano a strusciarsi contro di me, forse nella speranza vana di riscuotermi. A risvegliarmi invece fu Mary Margaret.
"C'è qualcosa che non va?"
"No Mary, è tutto a posto, ho solo un po' di mal di testa… penso che tornerò all'ostello."
"Vuoi che ti accompagni?"
"No!" Mi resi conto di aver urlato e che Mary Margaret mi stava guardando stranita così tornai al tono di voce normale. "No, grazie, resta qui e divertiti."
Senza darle il tempo di rispondermi mi diressi verso l'uscita, ma una volta fuori mi resi conto che non avevo nessuna voglia di tornare all'ostello così iniziai a camminare per la città. Dopo un po' mi accasciai a terra contro un albero. Mi resi conto che dovevo essere arrivata ai margini della cittadina, perché non c'era nessuno ed ero circondata dai campi. L'alcool mi offuscava ancora la mente, istintivamente mi presi la testa fra le mani. Non riuscivo a capire perché quella scena mi avesse dato così tanto fastidio. Non stava facendo niente di male, era ubriaca e si stava divertendo con un ragazzo, in fondo era quello che stavo facendo anch'io. Allora perché ero così sconvolta? Non aveva senso!
Sentii dei passi vicino a me, alzai la testa e la vidi lì che mi fissava. Rimasi immobile, proprio come lo ero rimasta poco prima in quel bar. Una volta costatato che non era una visione dovuta all'alcool, come avevo pensato all'inizio, cercai di capire invano cosa ci facesse lì. Non si muoveva, stava in piedi davanti a me e mi guardava e io guardavo lei. Nonostante la poca illuminazione riuscivo a vedere specchiati nei suoi occhi, che sotto quella luce fioca apparivano neri e lucidi, i miei occhi verdi. Restammo così per un po', poi fece un sospiro e si sedette di fianco a me. Adesso non mi guardava più, stava semplicemente in silenzio.
Non sopportavo più la situazione quindi parlai.
"Che cosa ci fai qua?"
Continuava a mantenere il suo silenzio e pensai non avesse intenzione di rispondere.
"Non lo so." La sua voce era un sussurro e pensai che stesse rispondendo più a stessa che a me.
"Non lo sai?"
"No."
Non le risposi, non sapendo che cosa dire.
"Perché te ne sei andata?"
"Cosa?" chiesi confusa.
"Perché te ne sei andata dal bar?"
Come aveva fatto ad accorgersi che me n'ero andata con tutta quella gente e mentre stava baciando quel tipo? Non sapevo neanche si fosse accorta che fossi entrata.
"Faceva troppo caldo e quella ressa di persone mi stava facendo soffocare" mentii.
"Non ti credo."
Che si fosse accorta che l'avevo vista baciare quel ragazzo? Che ora aveva lasciato perché... Per venire da me?
"Regina cosa ci fai qui?" Le chiesi di nuovo.
Non mi rispose, dopo un po' però mi diede un bacio sulla guancia e si alzò in piedi. Io la guardai confusa, arrossendo. Mi stava sorridendo e offrendo la mano. La presi e lei mi aiutò ad alzarmi. Una volta in piedi non mi lasciò la mano e continuò a sorridermi. Era davvero bella quando sorrideva.
"Su, torniamo all'ostello." Sempre senza lasciarmi la mano tornammo per la strada da cui eravamo arrivate. Mi accompagnò su fino alla porta della mia camera, a quel punto mi lasciò.
"Beh... allora ciao."
Le sorrisi e le feci un cenno con la mano per salutarla, poi aprii la porta.
"Hey Emma?"
Mi girai di nuovo con una mano ancora sulla porta.
"Sì?"
"No, niente… buonanotte."
"Buonanotte Regina."
Entrai in quella camera e mi buttai sul letto, confusa.
Non ci stavo capendo più niente. Regina che mi ignora, Regina che si diverte con me, Regina che mi ferisce, Regina che mi abbraccia, Regina che mi dice che mi starà alla larga, Regina che bacia quel ragazzo, Regina che mi segue, Regina che mi dà un bacio sulla guancia, Regina che mi riaccompagna in hotel tenendomi per mano. Ma che problemi aveva quella ragazza? Perché era così lunatica? Che poi, tenermi per mano? Che le era preso, ma soprattutto, perché non mi ero opposta? Non aveva alcun senso! Dovevo essere impazzita, sì sì, era l'unica spiegazione.
In quel momento la porta si aprì e il mio primo pensiero fu che fosse Regina, però poi, scorgendo la figura di Ruby, mi ricordai che non ero al campus, ma in uno squallido ostello.
"Hey!" mi salutò accorgendosi che ero ancora sveglia. "Che hai fatto di bello fino ad adesso?"
"Niente, sono stata qui in camera a riprendermi dalla sbornia."
Per qualche ragione non mi andava di raccontarle di Regina, ma la nominò lei.
"Non è che hai visto la Mills?" Deglutii.
"No, perché?"
"No, niente… è uscita dal locale poco dopo che l'hai fatto tu."
"Boh, io non l'ho vista."
"Ok..."
Indossammo entrambe il pigiama, ci infilammo sotto le coperte e spegnemmo la luce.
"Lei non è come pensi, sai?" mi uscì dalla bocca.
"Emma, tu non sai niente di lei."
Aveva ragione, cosa sapevo in realtà di Regina Mills?
La mattina dopo andai a fare un giro per i negozietti della città con una Mary Margaret pimpante, una Ruby che si lamentava perché voleva tornare a dormire e una Belle che non aveva ancora superato del tutto i postumi della sbornia. Per quanto riguardava me, inutile dire che stavo pensando a Regina, come d'altronde ogni singolo giorno da quando ero arrivata in quella scuola. Pensavo che fino a quando non avessi scoperto la verità su di lei non sarei riuscita a togliermela dalla testa. Avevo anche già provato ad escogitare qualche piano, ma nessuno si era rivelato buono così avevo deciso di lasciare stare.
Quasi come averla nominata, in quel momento entrò con Zelena nel negozio in cui eravamo. Con lei non sapevo mai come comportarmi, ero sempre più confusa. Mi ignorò completamente e nonostante una piccola fitta al cuore, che ignorai facilmente, ne fui sollevata.
Stavo aspettando vicino al camerino che Mary Margaret si provasse delle magliette, mentre Belle e Ruby sembravano essersi volatilizzate. Cercai con lo sguardo Zelena e Regina, ma sembrava fossero scomparse
"Hey Emma, anche tu qua?"
Penso di aver fatto un balzo di venti metri. Mi girai e vidi Zelena che mi sorrideva amichevolmente. Poco dietro di lei c'era una Regina indifferente. Ero così concentrata a cercarli che non mi ero neanche accorto che fossero dietro di me.
"Ciao Zel! Sì, sono qua con dei miei amici... Voi che state facendo?"
"Ora come ora sto andando in camerino a provare alcune cose." Mi sorrise. Quella ragazza era sempre solare.
"Oh beh, allora non ti trattengo!"
Entrò nel camerino e vidi Regina sedersi su un divanetto lì vicino. Dopo poco alzò la testa e si accorse che la stavo fissando e con la mano mi fece segno di sedermi accanto a lei, cosa che non mi feci ripetere due volte.
Per un po' rimanemmo in silenzio e iniziai a chiedermi quanto ci mettesse Mary Margaret. Ero in completo imbarazzo, ma lei sembrava tranquilla.
Forse se ne accorse perché mi sorrise, ma questo non fece altro che mettermi ancora di più in imbarazzo e penso di essere anche arrossita quando ho ricambiato il sorriso.
"Allora Emma, che fai di bello oggi?"
"Mmm... niente di che, faccio un giro con le ragazze, poi torneremo, una doccia e cena. Tu?"
"Lo stesso." La guardai alzando un sopracciglio.
"Che c'è? Perché mi guardi così?" chiese, non capendo la mia reazione.
"Perché non è vero, tu la domenica non ceni."
La vidi incupirsi di colpo.
"Ah già... è vero." Si ritrasse e tornò silenziosa.
Mi sentii subito in colpa per quello che avevo detto. Inoltre lei non poteva sapere che io ero a conoscenza di ciò che faceva la domenica notte.
"Hey 'Gina, se ho detto qualcosa che non dovevo mi dispiace..."
"No, stai tranquilla." L'aveva detto, ma la sua allegria sembra essersene andata, non mi aveva neanche guardato mentre rispondeva. ‘Sono un idiota!’ mi ritrovai a pensare.
"Hey Emma, ho finito. Scusa se ti ho fatto aspettare tanto!" Mary Margaret con le magliette in mano era uscita dal camerino e si dirigeva verso di noi. Mi sorrise, poi si rivolse a Regina. "Ciao Regina! Sono contenta che Emma abbia avuto qualcuno che le tenesse compagnia mentre io la facevo aspettare! Continuate pure a parlare mentre vado a pagare, non vorrei avere interrotto qualcosa! Spero che tu abbia una buona giornata." Ci rivolse un sorriso prima di andare alla cassa.
Regina la guardò strano.
"Ma è sempre così..." Cercava le parole giuste.
"Irritabilmente gentile?" dissi in suo soccorso. Lei semplicemente annuì.
"Sì, sempre, ma lo fa con le buone intenzioni, dopo un po' non ci fai neanche più caso." Sorrisi parlando della mia amica, non capivo proprio come avesse potuto starmi così antipatica all'inizio. Notai che Regina mi stava guardando incuriosita così arrossii per la seconda volta in poco tempo.
"Beh, io vado a raggiungerla, ciao." Senza aspettare una sua risposta mi girai e andai da Mary che proprio in quel momento stava pagando. Sapevo di non essere stata esattamente gentile piantandola in asso in quel modo, ma non ero riuscita a reggere il suo sguardo. Notai che anche Belle e Ruby erano rispuntate fuori dal negozio così le raggiunsi, seguita da Mary Margaret.
"Allora di cosa stavi parlando con Regina?" chiese Mary allegra, sembrava felice del fatto che ci parlassi.
Belle spalancò gli occhi.
"S-Stavi p-parlando c-con q-quella R-Regina?"
Alzai gli occhi al cielo. Ormai avevo rinunciato a chiedere alla castana perché fosse così terrorizzata quando si pronunciava il suo nome.
"Ovvio che ci parlo Belle, è la mia compagna di stanza, sai?"
Ruby si limitò a scuotere la testa con disappunto.
Mary Margaret, vedendo la tensione che aveva creato ci trascinò a vedere un negozio di articoli sportivi. Che poi, articoli sportivi? Almeno avrebbe potuto scegliere il gelataio che c'era da parte.
Uscii dalla doccia con solo l'asciugamano addosso. Nonostante non avessi fatto granché quel giorno, ero davvero esausta. Avrei voluto buttarmi sul letto e dormire. Stavo cercando dei vestiti puliti da mettere per la cena, ma sentii un movimento vicino a me. Alzai gli occhi e mi accorsi che c'era Regina e mi ricordai che non avevo addosso nulla a parte un asciugamano.
"Oh scusa, non mi ero accorta che fossi già tornata."
"Tranquilla bionda, ti ho già vista solo con l'asciugamano, ricordi?" mi chiese facendomi l'occhiolino. Sì, me lo ricordavo ed avevamo avuto una conversazione parecchio strana.
"Stai uscendo?" cercai di cambiare argomento.
"Sì e ti consiglio di muoverti anche tu, se arrivi in ritardo non ti danno la cena." Annuii solamente come risposta.
"Beh, allora ciao bionda." Prese la giacca che era sul letto e uscì.
Dopo poco mi accorsi che dalla tasca della giacca le era uscito qualcosa.
Stavo già per andarla a chiamare quando la riconobbi. Era una chiave, anzi era la chiave, quella che io stessa avevo rubato. Improvvisamente mi ricordai del fascicolo di Regina e seppi cosa dovevo fare. Mi vestii con le prime cose che trovai e corsi in corridoio fino a quando mi ritrovai davanti alla porta che avevo varcato solo una volta prima di allora. Controllai dalla serratura che non ci fosse nessuno all’interno, poi vi infilai la chiave e la aprii. Mi guardai intorno, poi andai al cassetto dove avevo visto il fascicolo di Regina. Lo svuotai completamente, ma il fascicolo non c'era. Sbattei un pugno sulla scrivania facendo rumore. Dannazione! ‘Perché lo ha spostato?! Perché sono sfigata! ovvio!.’
Sentii qualcuno avvicinarsi alla porta e immediatamente mi buttai dietro allo stesso divano dell'altra volta. Una delle cameriere fece il suo ingresso.
"C'è nessuno?"
Io rimasi zitta zitta dietro al divano, non riuscendo a non pensare che, l'ultima volta che era successo, Regina mi aveva stretta a sé per farmi stare ferma. Dopo qualche secondo la cameriera uscì e io potei continuare le mie ricerche. Stavo ormai rinunciando a trovare quel dannato fascicolo quando lo vidi in un piccolo scaffale insieme ad altri fascicoli. Tremai prendendolo fra le mani. In fretta e furia cercai di sistemare il casino che avevo fatto, poi tornai in camera, stando attenta che nessuno si accorgesse della mia piccola visita all'ufficio del preside.
Una volta nella stanza mi sedetti sul letto e presi un grosso respiro. Le mani continuavano a tremarmi mentre lentamente aprivo il fascicolo che poteva rivelarmi la verità su Regina. La prima cosa che notai fu un articolo di giornale. Lo presi in mano e raggelai leggendo il titolo. Lo lessi per intero. Non potevo crederci... Non poteva essere vero! Regina non poteva... Non riuscivo neanche a dirlo. Certo questo spiegava tutto, il terrore di Belle, la diffidenza, quasi odio che provava Ruby...
"Che stai facendo?"
Feci un balzo, l'articolo mi cadde di mano. Lentamente mi girai e fissai i miei occhi sbarrati in quelli di pietra di Regina Mills.ANGOLO NON AUTRICE
Volevo scusarmi per il ritardissimo nella pubblicazione, ma mi era stato tolto il cellulare, che ho riavuto solo stamattina... volevo anche scusarmi perché, per la fretta di rendervi questo benedetto capitolo, lo sto pubblicando senza rivederlo, quindi molto probabilmente avrete incontrato orrori grammaticali per quanto concerne il maschile e il femminile (ex: gli riferito ad una donna). Mi scuso per tutto e spero che la storia vi stia piacendo♥
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Stanza 258 [SwanQueen]
Fanfic« "Swan... Emma Swan" Guardai il segretario cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. "Swan, Swan, Swan... Ah eccola! Stanza 258, è in camera con una certa Regina Mills!" » *** La storia include contenuti sessuali espliciti e descritt...