Quel pomeriggio avevo deciso di uscire a fare una passeggiata, visto che ormai le pareti di casa mia mi stavano opprimendo.
La neve cadeva e ricopriva tutto il paesaggio circostante. È incredibile come questa sostanza bianca riesca a nascondere tutta la sporcizia e la tristezza e renda i luoghi più tetri così puliti, li fa sembrare posti angelici. è come un battesimo dal cielo che arriva a purificare ogni cosa e ogni persona, a togliere i peccati dell'umanità. Il bianco candido che scaccia tutto il nero procurato dallo smog, l'errore dell'uomo.
Rendeva tutto così bello eppure il peccato era lì, ben nascosto sotto migliori spoglie. Per quanto ne sapevo la gran parte delle volte era così, gli assassini più spietati sono sempre i meno sospettabili. Chi va a sospettare dell'angelica sorella quando la vittima ha un fidanzato motociclista? Magari il motociclista che spaventa tutti ha in realtà un animo dolce e sensibile.
Regina era come quel ragazzo, si mostrava dura e scontrosa per allontanare tutti da lei, quando invece indossava solo una maschera, per non mostrare le sue paure e le sue debolezze.
Regina... chissà come stava.
Era passata una settimana da quando Zelena mi aveva chiamato e Lily aveva risposto al mio posto. L'avevo richiamata il giorno seguente e dopo un po' di banali chiacchiere su come se la passasse, mi disse il vero motivo della chiamata, ossia Regina. Un po' l'avevo sospettato, visto che Lily l'aveva menzionata, facendomi prendere un infarto.
Zelena era preoccupata per lei, da quando era partita non rispondeva alle sue chiamate e ai suoi messaggi. Mi raccontò che una volta aveva anche chiamato a casa sua e aveva risposto sua mamma, la quale le disse che sì, Regina era a casa, e questo in parte l'aveva sollevata, ma che non usciva mai dalla sua camera. Ciò era insolito perché normalmente, per evitare la sua famiglia, Regina trascorreva tutto il tempo fuori casa, non al suo interno. Poi Zelena aggiunse che, in ogni caso, Regina era solita passare le vacanze a lamentarsi al telefono con lei, mentre adesso non rispondeva neanche ai suoi messaggi. Mi disse che sospettava ce l'avesse con lei per il fatto che l'aveva un po' trascurata per stare con Belle e mi chiese se quindi ci potevo parlare io, visto che avevamo legato molto.
Io, in imbarazzo, non sapendo bene cosa inventarmi le dissi che non avevo il suo numero di telefono, che poi era vero.
Lei non me l'aveva mai dato e io non avevo mai avuto il coraggio di chiederglielo. Non che mi servisse a molto comunque, la vedevo sempre ed era in camera con me.
La mia scusa però non resse a lungo, visto che Zelena si offrì gentilmente di darmelo.
Era passata una settimana ed io non l'avevo ancora utilizzato. Non sapevo bene cosa dirle, come iniziare un discorso, ma era il 24 dicembre, la vigilia di Natale ma soprattutto il compleanno di Regina. Quale scusa migliore se non quella di chiamarla per farle gli auguri?
Mi sedetti su una panchina con il cellulare in mano, indecisa sul da farsi. Continuavo a fissare lo schermo, poi presi un respiro profondo e premetti quel ‘chiama’ sotto il contatto "Regina <3"Tuu... Tuu...
Aspettavo trattenendo il fiato, dopo tanto tempo avrei risentito la sua voce!
Tuu... Tuu...
E se mi avesse sbattuto il telefono in faccia?
Tuu... Tuu...
Non rispondeva. Perché non rispondeva? Forse avrei dovuto aspettarmelo visto che dopotutto non rispondeva neanche a Zelena, che era la sua migliore amica.
Tuu... Tuu...
Che sciocca che ero stata! Era ovvio che non mi avrebbe risposto!
Tuu... Tuu...
Stavo già per premere il pulsante rosso quando qualcuno mi rispose.
"Pronto?" Rimasi paralizzato al suono di quella voce, la sua voce. Quanto mi era mancata?
"Oh... Ehm... Sì, ciao Regina, volevo farti gli auguri di compleanno!"
"Scusa, chi sei?"
"Ah già, che scema." Ringraziai il cielo che non potesse vedermi, dal momento che stavo diventando rossissima. Già era abbastanza imbarazzante il fatto che mi stessi impappinando con quelle poche frasi. "Sono Emma."
Il silenzio che sopraggiunse dall'altra parte del telefono mi spaventò. Di certo non si aspettava una mia chiamata e a quanto pare non la desiderava neanche.
"Beh grazie per la chiamata." Capii che stava per attaccare e andai nel panico.
"Regina aspetta!"
"Che vuoi?" La sua voce era evidentemente acida.
"Niente, solo sapere come stai."
"Sto benissimo, addio bionda." Stavolta non potei fare niente per impedirle di attaccare.
Rimasi col telefono attaccato all'orecchio, quasi sperassi di sentire ancora la sua voce, come se quel gesto potesse in qualche modo farmi sentire più vicina a lei. Quando finalmente realizzai che non mi avrebbe più risposto, sentii i miei occhi inumidirsi.
Mi sentii una completa idiota, non potevo mettermi a piangere lì in mezzo alla strada! Cercai di trattenere le lacrime inutilmente, sembravano ben decise a scorrere sulle mie guance. Mi alzai in piedi e ricominciai a camminare senza una meta precisa. Camminavo veloce, a passo svelto, cercando in ogni modo di non pensare. Solo che c'era qualcosa che non andava.
Non so se era l'ansia di stare in una strada da sola, fatto sta che mi sentivo osservata e la cosa era abbastanza inquietante. Virai appena possibile su una strada più affollata, ma la sensazione non se ne voleva andare, sentivo degli occhi seguirmi ovunque andavo e non mi lasciavano neanche per un secondo.
Spaventata, tornai subito a casa, sbattendo la porta forse un po' troppo forte. Mi ci appoggiai contro e rimasi così per un po', con il respiro leggermente affannato. Mia madre, probabilmente avvertita dallo sbattere della porta, sbucò dalla cucina e mi accolse con un sorriso, felice del fatto che avessi finalmente lasciato la mia camera.
"Hey tesoro, ben tornata! Com'è andato il tuo giro? Ah prima ha chiamato Lily, ha detto che sarebbe passata a salutarti più tardi."
"No!" urlai. Lo sguardo di mia madre si fece confuso.
"Ma come tesoro, è la tuo migliore amica!"
"No, non lo è! La mia migliore amica è Belle! E in seguito a lei ci sono Mary Margaret, Ruby e Zelena! Di sicuro Lily è in fondo alla mia lista di amici!"
"Chi sono queste qua? Non me ne hai mai parlato. E cos'è successo con Lily, avete litigato per caso?" Non risposi perché non ero ben sicura di cosa dirle. Non potevo mica risponderle ‘No mamma, non abbiamo litigato, più che altro ha cercato di stuprarmi.’
Non ricevendo una mia risposta mia madre pensò di avere ragione, quindi continuò:
"Sono certa che potete risolvere, anzi sono sicurissima che sta venendo qua per scusarsi."
"Sono certa di no, mamma."
"Non puoi saperlo, Emma."
"Mamma" le dissi con gli occhi lucidi "Quando è stata l'ultima volta che ti ho chiesto qualcosa? Non è un capriccio, mamma, te lo sto chiedendo col cuore, per favore, ti prego, non farla entrare."
Non so se furono le mie parole o le lacrime che ormai sgorgavano dai miei occhi, fatto sta che mia madre mi guardò per qualche secondo, quindi strinse le labbra e annuì.
"Grazie" le dissi abbracciandola.
Lei rimase stordita e ci mise un po' prima di ricambiare. Probabilmente era stupita, non l'abbracciavo da quando avevo 12 anni, quella improvvisa manifestazione d'affetto la fece commuovere e mi strinse ancora di più verso di sé.
Io comunque poco dopo la lasciai e mi trascinai verso camera mia. Feci l'unica cosa che mi sembrò sensata in quel momento: accesi il computer e iniziai a stalkerare il profilo di Regina su Twitter. Il suo ultimo tweet risaliva a qualche minuto dopo la nostra telefonata ed ero sicura si riferisse a me.
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Stanza 258 [SwanQueen]
Fanfiction« "Swan... Emma Swan" Guardai il segretario cercare il mio nome nel lungo elenco di fogli che aveva. "Swan, Swan, Swan... Ah eccola! Stanza 258, è in camera con una certa Regina Mills!" » *** La storia include contenuti sessuali espliciti e descritt...