Capitolo 9 - Confessarlo a se stessi è un primo passo

148 26 9
                                    

"Ma In, sei proprio sicuro che sia la strategia giusta? Cioè, sesso e basta. Insomma, da quello che hai raccontato forse Sang si asoettava qualcosa di diverso. Mi sembra che addirittura abbia provato a chiederti una relazione monogama. Sai... di quelle in cui ci si vede spesso, ci si manda messaggi con frasi idiote, in cui tu sai di essere suo e lui sa che non può fare il cretino con altri, altrimenti gli spacchi la faccia. Hai sognato anni pensando a lui. Hai sperato che la vita ti mettesse sulla sua strada per avere una specie di rivincita. La vita ti accontenta... e tu che fai? No grazie, mi basta rotolarmi di tanto in tanto con lui tra le lenzuola e poi ognuno per la sua strada! Io non capisco".
War mi guarda perplesso.

Non ho potuto non dirgli cos'era successo e... quante volte.
Lo avrebbe capito guardandomi in faccia per due secondi netti. Praticamente sprizzo felicità da tutti i pori.

Sono passati quattro giorni dalla "cena" inaspettata di giovedì. E Sang è uscito dal mio letto venerdì mattina solo per andare a lavorare per poi rientrarci venerdì notte e uscirne questa mattina.
Fate pure il conto delle ore passate insieme e immaginate cosa sia accaduto in quelle ore. Escluso qualche minuto per la doccia e per non morire di fame, naturalmente.

"War non ho nessuna strategia, semplicemente non voglio rovinare il nostro lavoro finendo fino al collo in una storia sentimentale, ma poi, scusa mi sembrava che tu fossi d'accordo con me che non fosse il caso!" Gli rispondo senza nemmeno tanta convinzione.

"Certo, avevo timore di vederti soffrire di nuovo. Ma da quando una storia di sesso è meglio che una storia sentimentale? E poi, mio caro amico, conoscendoti come ti conosco, non mi pare che tu sia in grado di dividere le due cose. La verità è che sento puzza di disastro, lontano cento chilometri". Controbatte.

"Nessuno soffrirà. Te lo prometto. Faremo un grande lavoro, diventeremo ricchi e famosi e andremo avanti per la nostra strada". Controbatto più a me stesso che a lui.

"E se lui scoprisse chi sei?" dice una voce che proviene direttamente dalla porta alle nostre spalle. Sam. L'uomo del tempismo perfetto.
Sospiro rumorosamente. Questa è una nota dolente.

Ho pensato, davvero di dire a Sang la verità. Ma da dove cominciare?
Immaginate la sua reazione se, tra un orgasmo e l'altro, gli avessi detto: "a proposito, sai, io sono quello che non riusciva nemmeno a sedersi comodamente nel banco di scuola. La tua scommessa perfetta, fuggito da scuola dopo essere stato umiliato da te davanti a tutti. Ricordi?"

"Glielo dirò. Glielo dirò io stesso, Sam. Ma non ora. Devo trovare prima di tutto il modo e poi il tempo per dirglielo".

"Fallo il prima possibile, In. Prima o poi vorrà venire qui e si troverà War di fronte. Mi hai detto tu stesso che sei sicuro che non potrà non riconoscere War. Mettiti nei suoi panni, si sentirà tradito. Umiliato. E probabilmente penserà che tutto quello che sta accadendo tra voi, è una tua macchinazione solo per vendicarti. Non sarebbe per nulla una bella cosa per uno che ha patito per colpa sua, ritrovarsi a ricoprire poi il ruolo del brutto stronzo". Afferma senza mezzi termini il mio amico.

Tremendamente sincero. Brutale ma sincero. Mi prodigo in promesse ad entrambi, sostenendo che andrà tutto bene. Più o meno. Ma non so bene, se a crederci sia proprio io!

Sang è partito. Giro d'affari all'estero. Mi ha scritto un messaggio piuttosto laconico per avvisarmi. "Starò fuori per qualche giorno. Missione all'estero per l'azienda. Ci sentiamo al rientro. Buon lavoro".

L'ho imparato a memoria per le tante volte che l'ho letto, sperando che miracolosamente il contenuto cambiasse. Ma che mi aspettavo?
E' già tanto che mi ha avvisato. In fondo non ho nessun diritto di conoscere i suoi spostamenti. Tra noi non c'è alcun legame a parte la perfetta sintonia sessuale. Me lo sono detto un migliaio di volte in questi giorni, ma niente.

Sempre tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora