Capitolo 15 - Una festa dieci anni dopo

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Sono passate tre settimane da quando Sang è venuto a casa mia. Nell'elenco delle date da dimenticare, "quel" giorno va di diritto sul podio insieme a giorno della festa di Freen, dieci anni fa. Non ho contatti con Sang esattamente da quel giorno.

Ho consumato il cellulare e il computer a forza di controllare se ci fossero suoi messaggi. Niente. Non che me l'aspettassi, in verità. Gli ho mentito sapendo di mentire, e sapendo anche che la mia bugia avrebbe avuto delle conseguenze.

Dalla Martin ora arrivano mail per War. La povera Marine cammina sulle punte ogni volta che deve portare messaggi dell'azienda di Sang al mio socio.

Ho provato a spiegargli che non ho intenzione di fare gesti inconsulti o di prendere a ceffoni qualcuno, ma il suo livello di apprensione nei miei confronti non tende a calare. So di avere un pessimo aspetto.

Ho perso cinque chili in due settimane. In altri tempi avrei fatto salti di gioia, ma oggi non potrei nemmeno permettermeli. Sbocconcello talmente poco, che rischio di svenire ad ogni passo. Me la sono voluta io. Lo so. Gradirei non infieriste.

Mi sono dato dell'imbecille almeno cento volte al giorno. Ma altrettante volte mi sono ripetuto che l'ho fatto per buone ragioni. E si racchiudono tutte in un disperato istinto di conservazione.

Ho provato a dirlo anche a War, Sam e Dan. Perfino a Thames che si è precipitato a telefonarmi quando ha saputo che Sang aveva scoperto gli altarini della mia messa in scena.

Dieci anni fa ho reagito alla cocente amarezza, cambiando il mio aspetto. Avevo qualcosa su cui lavorare. Materia grezza da perfezionare. Oggi cosa mai potrei fare, se non rinchiudermi in me stesso, a leccarmi le ferite in un angolo buio? Magari con un bel cartello sul cuore con su scritto "Chiuso per lancinante sofferenza".

Ho paura. Sono un maledetto vigliacco, lo so. Ma ho diritto anche io al sorriso. All'allegria dei sentimenti. A un amore semplice. Io+Te=Noi. Matematica applicata ai sentimenti. Di fronte a Sang, invece, continuo a sentirmi esposto come una fragile porcellana.

La mia fragilità nei suoi confronti mi rende troppo vulnerabile. E in quanto a delusioni, patimenti, sofferenze, ho già dato. Grazie

E' iniziata una nuova settimana di lavoro. Siamo impegnatissimi. Chissà perché tutti decidono a pubblicizzare le proprie attività in estate, invece di pensare alla prova costume! E ci risiamo. Penso al costume e la mia mente lo associa alla Martin GYM e di conseguenza a Sang. Credo di essere grave, sul serio. Ho deciso di lanciarmi anima e corpo nel lavoro, o quel che resta del mio corpo.

Per fortuna una suoneria che arriva dal cellulare mi distrae. E' la notifica di un messaggio arrivato tramite social. Sono stata inserito in un gruppo. Dio quanto li odio! Almeno chiedetemi il permesso... neanche il tempo di riflettere, che per poco non mi viene un colpo. "10 anni e non sentirli. Reunion classe F". Il nome dato al gruppo non lascia spazio a dubbi. C'è qualcuno che sta cercando di organizzare una rimpatriata a dieci anni dal diploma.

Sono tentato di cancellare il mio nome. Ma la curiosità è troppo forte. Il bello dei social è che puoi sbirciare nelle vite degli altri mettendoti alla finestra senza essere notato.

Quasi sbando quando capisco che il gruppo è stato creato da Freen che è riuscita a rintracciare già un bel po' di compagni. Scorro rapidamente le foto abbinate ai vari nomi. Sang non c'è, ma me lo aspettavo. Ricordo che mi ha detto di non sopportare la frenetica vanità di chi espone se stesso alla pubblica visione dei fatti propri. Non posso dargli tutti i torti, d'altronde io sono iscritto a tutti i principali social solo per mantenermi aggiornato, solo perché per seguire le tendenze del mondo che mi circonda, ma non ho mai ceduto alla tentacolare tentazione del mettermi in mostra e infatti sfido chiunque a trovare una mia foto.

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