Capitolo 6 - Tentativo di flirt in corso

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"Ma brutto stronzo!"

"Sam, niente parolacce in agenzia! Quante volte bisogna dirtelo!" risponde di getto la nostra Marine! Non posso non concordare con lei, annuisco sicuro ma intimamente do ragione a Sam.

"Si lo so, lo so, ma come si fa! Non si ricorda il cognome. Non immagina neanche il male che ha fatto al nostro In, e poi ci prova con lui invitandolo a pranzo!?"

Cosa, cosa? Sbarro gli occhi alle parole del mio collaboratore.
"Ma che dici Sam? Sang non ci ha provato per nulla con me. Mi ha solo raccontato un episodio del suo passato, mica poteva sapere che la sua vittima era di fronte a lui! Poi il pranzo... era un invito di lavoro , niente di più!"
E cerco di dirlo pure in modo convincente, anche perché se mi fossi reso conto che ci stava provando avrei avuto un bel pensarci sul decidere come comportarmi.

A - Starci alla grande, anche perché dopo anni di tribolazioni e ricordi, mi deve qualcosa. Un ricordo positivo da portare nel futuro.

B - Rifiutarlo stizzito, giusto per rispondere pan per focaccia.

C - Chiedere una bombola di ossigeno.

Temo di sapere, ahimè, quale sarebbe stato il mio comportamento. C'è qualcuno che ha una bombola di ossigeno da prestarmi?

"Amico" mi interrompe Sam, "...ti assicuro che so riconoscere un tentativo di seduzione, non plateale forse, ma deciso. Io sono gay, tu sei gay e lui ha detto di essere bisex, giusto? Bhe...Come pensi che un uomo, tutto sommato normale come me, abbia conquistato quel meraviglioso esemplare di maschio che è nell'altra stanza?" mi chiede interrogativo.

"Posto che, caro mio, tu di normale hai solo l'indice glicemico, non sono per nulla d'accordo. Sang mi richiamerà, ci rivedremo per concludere e buonanotte. Poi l'affare sarà seguito dai nostri creativi. Ovvero tu e il magnifico esemplare di maschio che è nell'altra stanza", rispondendo facendogli il verso.

Sam mi guarda scettico. E' seduto di fronte a me mentre prendiamo una bibita fresca aspettando War che intanto sta tornando dall'ennesimo incontro andato a buon fine. E' un altro contratto. E tanto altro lavoro da realizzare! ... Quindi non ho proprio tempo per pensare a Sang. Forse 

In effetti è passata una settimana dalla nostra visita in palestra e ora penso, con serenità, alle sue parole su di me, anzi sul vecchio me, solo... tre volte al giorno.

"Ci hai pensato che questa è proprio un'occasione ghiotta!" intanto afferma Sam.

"Ho il terrore di chiederti perché, ma sono sicuro che stai per dirmelo comunque", affermo rassegnato, già immaginando cosa vuol dire. E a ragione.

"Lui non sa che sei quel ragazzo. Lui ti piace, tu gli piaci. Divertiti! Seducilo. Giocaci come lui ha fatto con te".

"Però non bruciarti!" afferma improvvisamente una voce alle mie spalle. War entra in quel momento nell'ufficio. Ha sentito la proposta indecente di Sam.

"ok, sentite... io non credo per nulla di piacergli. Lui è solo gentile e cordiale perché sta trattando un affare. Basta. Ora state esagerando" Affermo piuttosto deciso.

E lo dico prima di tutto a me stesso. Ebbene si, sono facile alle illusioni amorose. Mi basta un tantino così e parto per le nuvolette rosa.

"Va bene, va bene In", dice War, "se è questo che pensi, io ti sostengo, a me interessa solo che tu non soffra. Hai dato già abbastanza".
Mi dà una pacca sulla spalla, sotto gli occhi di un Sam poco convinto. "Io mi sarei divertito al posto tuo... contento tu" dice infatti.

Sono passate ora ma continuo a pensare alle parole di Sam. Questa mattina in ufficio ho reagito quasi offeso ma la verità è che in fondo, ma neanche tanto, non riesco a non pensarci. Non sono mai stato vendicativo. Perfino quando ero ragazzino, non riuscivo a ricambiare la cattiveria che ricevevo. Ingoiavo cattiverie e dolci, ingrassavo e fingevo. Sono ancora così. Ci sono cose di te che non puoi cambiare. Certo è che non pensavo nemmeno di pormelo questo problema. Di valutare se vendicarmi o meno con Sang, anche perché fino a qualche settimana fa non sapevo neanche dove fosse!

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