Capitolo 16 - La luce in fondo al tunnel

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Riuscire a far parlare War è stata un'impresa titanica. Ho chiesto al tassista di portarci da lui. Ho intenzione di salire a casa con il mio amico e tirargli fuori tutto quello che sta provando in questo momento.

Nessuno come me, penso, possa capire i suoi turbamenti, le sue paure e le sue ansie. Tutto sommato però per me è stato facile. Ho capito che mi piacevano i ragazzi quando non avevo nemmeno dieci anni e i miei ormoni rispondevano non davanti a foto di belle ragazze ma a bicipiti e cosce muscolose. Posso capire invece quanto sia difficile per War convincersi che quella sbandata di dieci anni fa non era frutto di una momentanea ubriacatura ma di qualcosa di molto più profondo.

E averne la conferma alla soglia dei 30 anni direi che è scioccante!

Entriamo nell'appartamento di War. Il mio amico si butta sul divano indicandomi il frigo. Quindi so bene cosa significa.

Prendo due birre ghiacciate e mi siedo affianco a lui.

"Vuoi parlarne?" gli chiedo.

"Non lo so" mi risponde titubante. "Si, forse. Non so che dire"

"Partiamo da un piccolo elemento. Thames ti ha baciato e quindi..." sto per continuare quando lui mi blocca.

"Sono stato io. Io ho baciato Thames!" Mi interrompe War e quasi cado dal divano sputando il sorso di birra che mi è rimasto in gola. "Tu hai baciato...lui?" gli chiedo quasi con timore.

"Stavamo discutendo come al solito, non la smetteva di parlare e io beh ho trovato il modo per zittirlo" ammette imbarazzato.

Certo che la cosa si fa interessante!

"E ... ti è piaciuto il bacio? Parlamene" gli chiedo fissandolo.

"Santo cielo In, cosa diavolo dovrei dirti! Non lo so. Cosa prova un uomo a baciare un altro uomo?"

Scoppio a ridere davanti all'assurdità della domanda! "Non c'è nessuna differenza! Se ti piace quella persona che sia uomo o donna, vuoi sentire la sua pelle, vuoi toccarla, baciarla. Te lo richiedo. Ti è piaciuto?" insisto.

"Io... si" alla fine dice il mio amico che poi alza lo sguardo su di me. "In, questo vuoi dire che mi piace Thames?"

Vorrei abbracciare War. Ha uno sguardo confuso e fragile.

"Questo dovrai scoprirlo da solo amico mio. Certo hai pensato di zittirlo baciandolo e se non ti piacesse non l'avresti nemmeno lontanamente ipotizzato. E... ti è piaciuto baciarlo" dico per deduzione. "quindi...." 

War mi guarda fisso e poi comincia ad annuire. "Ok, mi piace Thames. E ora che faccio?"

La mia risata è ancora più forte della precedente. "Guarda che non è mica una calamità! Thames è un gran bravo ragazzo. In passato si è innamorato di un ragazzo di cui non ha mai voluto dire il nome ma credo sia un amore dell'adolescenza. Acqua passata!" Gli metto una mano sulla spalla confortandolo. "War, fai prima chiarezza dentro di te e poi magari parlane con lui. Ho imparato una cosa importante da quanto è accaduto con Sang. Dire stronzate non aiuta."

Prendo la birra e la alzo poi toccando la birra che ha ancora in mano War come un muto brindisi.

Ho lasciato War con la sua operazione "chiarimento personale". Conoscendo il mio amico, starà ad analizzare ogni singolo respiro ma credo che alla fine troverà la soluzione ad ogni dubbio.

Ora sono talmente stanco che pagherei non so cosa per avere una bacchetta magica che mi consenta, nel lasso di tempo di un respiro, di mettermi a letto come avrebbe fatto venti anni fa mia madre. Coccole comprese. Fisicamente e razionalmente, mi sento come se avessi fatto la lotta greco romana per 72 ore consecutive.

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