-non approfittartene- esclamai mentre l'uomo si reggeva forte
-ti do così fastidio- chiese allentando la presa e staccandosi , io lo guardai lui sospirò per poi zoppicare verso l'uscita , io lo seguii lentamente rimanendo in silenzio
-Alberto, stai meglio?- chiese una ragazza avvicinandosi a lui, suppongo sia un infermiera
-si, grazie- sorrise cortesemente
-mi raccomando, stai attento, e soprattutto non fare sforzi, in questo momento non puoi nemmeno caricare una cassa d'acqua piccola- disse accarezzandogli la spalla, si ovviamente non ero indifferente alle scena ,
Mi infastidiva parecchio. Luca si fece trovare davanti l'ospedale, lo aiutai a salire in macchina e successivamente andai immediatamente a cambiarmi e prepararmi per il lavoro,
Una volta trovai già Siro lavorare
-buongiorno!- esclamai entrando e sistemando i miei capelli
-Alberto? Come sta?-
-non bene , ha sette costole incrinate ed è tutto dolorante- sospirai
-però il dottore ha detto che è stato un miracolo che abbia riportato solo questi danni, per come lo hanno pestato avrebbero potuto rompergliele le costole - dissi accendendo poi lo scaldacera
-voglio proprio sapere chi è stato a fargli questo?- strinse i pugni mentre la cliente lo fissava
-già , la tua relazione?- chiesi con uno sguardo malizioso
-quale relazione?-
-non sai mentire-
-è vero, ma tu come lo sai, ancora non lo sa nessuno, è iniziato tutti ieri-
-vi ho visti-
-cosa?- chiese lui sgranando gli occhi mentre la cliente trattenne una risata
-ero rimasta da sola , ed ho pensato di farti una sorpresa, ma tu eri impegnato- le feci l'occhiolino mentre lui diventò rosso di vergogna. Quelle furono le uniche parole che scambiai durante la giornata con siro, poi eravamo entrambi troppi impegnati sia per mangiare che per parlare o altro
-ciao- sorrise Luca entrando seguito da Silvia che teneva il braccio di Alberto
-signore pietà- sussurrai preparandomi al peggio, tutte iniziarono ad urlare ed acclamare Alberto come se fosse Gesù sceso in terra
-ragazze, si è fatto male, e se volete fare una foto una alla volta- esclamai mentre pulivo i miei pennelli
-tranne io- esclamò siro correndo ed abbracciando forte Alberto
-come stai? Questi due ti accudiscono come è giusto che sia?- chiese prendendogli il viso
-mi sento una candela non vedo l'ora di riprendermi- sbuffò facendo il labbruccio, io ridacchiai leggermente per poi iniziare a sentire la fame e soprattutto il mal di schiena
-cavolo , Siro amo devi tornare a lavoro purtroppo- mi lamentai portando la mano sulla mia schiena
-corro- annuì tornando a lavoro
-una foto?- urlò una ragazza mentre io alzai un sopracciglio guardando come così era appicciata ad Alberto . Dopo che tutte le clienti andarono via mi poggiai alla scrivania sospirando
-ma hai almeno mangiato?- chiese Alberto
-non ho tempo!- esclamai guardandolo male
-ora è meglio che voi andiate via , stanno per arrivare altre clienti e tutto il trambusto che fanno per te mi fa sentire anche peggio- ringhiai mentre lui mi guardò come se fosse deluso
-Albi è meglio fare come dice Nicki , oltre tutto potrebbero anche farti male- sorrise gentilmente Siro. Andarono via , e le clienti arrivarono, lavorai duramente fino alle 23 di sera. Siro era andato via verso le 21, alla fine dei suoi appuntamenti insomma, e mentre io chiudevo la porta dello studio iniziai a sentire la testa girare e le gambe tremare
-Nicole!- fu l'ultima parola che sentii prima di cadere in un profondo sonno più o meno.
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Tango.
FanfictionMa chissà perché Dio Ci pesta come un tango E ci fa dire Amore tra le palazzine a fuoco La tua voce riconosco Noi non siamo come loro È bello, è bello, è bello È bello stare così Davanti a te in ginocchio Sotto la scritta al neon di un sexy shop Se...