Twenty-five

240 11 4
                                    

Aprii lentamente gli occhi per poi mettere a fuoco la stanza , ero sola, la sedia a sdraio vicino il mio lettino era vuota , o meglio vi era la giacca che Alberto ha utilizzato come "coperta"
-sei sveglia?- chiese successivamente l'uomo quasi sussurrando, io lo guardai ed annuì, aveva due bicchierini in mano
-servizio in camera- ridacchiò mettendosi accanto a me e porgendomi del caffè
-lo hai-
-zuccherato si!- esclamò interrompendomi
-grazie- sorrisi per poi sorseggiare .
-vado a fumare- dissi per poi far
Fuoriuscire un lamentò dalla mia bocca mentre mi alzavo dal lettino
-hai male?- chiese alzandosi immediatamente
-no, sono solo pigra- esclamai mettendo le mani avanti
-oh ok- disse mettendo la mano sul petto
-andiamo a fumare?- chiesi mettendomi la sigaretta in bocca e porgendole il pacchetto
-si-disse facendo per prendere il pacchetto
-no, tu non puoi, fammi solo compagnia- esclamai mettendo il pacchetto in tasca facendogli l'occhiolino
-stronza- mi fece la linguaccia seguendomi. Andammo nel balcone dell'ospedale e mentre aspiravo la mia sigaretta qualcuno si unii a noi
-sei più magra-scosse la testa un infermiere squadrandomi
-lo prendo come un complimento o un offesa?- chiesi
-nessuno dei due, sei bella, ma se continui a perdere peso perderai anche le forme- mi fece l'occhiolino mentre Alberto lo guardò con un sopracciglio alzato
-penso che troverò chi mi apprezzerà lo stesso- lanciai un occhiata ad Alberto per poi fargli cenno di seguirmi mentre l'infermiere rimase immobile. Il dottore mi diede il consenso di andare in via , e dopo aver preso le mie cose andai via seguita da Alberto che cercava un posto dove prenotare per pranzare
-andiamo a casa-mi lamentai
-mc?- chiese
-andata- lo indicai mentre lui scoppiò a ridere. Dopo aver pranzato tornai a casa e trovai degli scatoloni
-che succede qui?- chiese Alberto guardandosi attorno
-è arrivato il momento -sospirai
-amore!- un'acuta voce maschile mi rimbombò nelle orecchie , era siro
-siro-
-amore-urlò nuovamente abbracciandomi
-come stai?- chiese tenendomi stretta dalle spalle
-tutto ok, ho solo bisogno di un po' di riposo e cibo in più-sorrisi scuotendo la testa
-mi sono preoccupato- disse stringendomi
-Alberto ti ha aiutata?- chiese tenendomi stretta
-si-
-mh- annuì
-bravo- guardò Alberto che sforzò un sorriso , era stanco anche lui, e si vedeva, sbadigliava e teneva gli occhi aperti di forza
-Alberto è il momento di andare a casa- dissi staccandomi da siro
-cosa? No, e se dovessi stare male?- chiese scrutandomi
-e se dovessi stare male tu?- chiesi a mia volta
-ci starò io con lei, vai tranquillo-disse Siro
-Siro , so che le vuoi bene , ma voglio passare del tempo con lei- sussurrò l'ultima parte facendo spalancare la bocca di Siro
-oh-disse trasformando la sua bocca in un sorrisetto malizioso
-va bene, non posso farci nulla- fece spallucce facendomi l'occhiolino
-mi preparo un caffè-
-oh ti prego si- esclamai
-caffè e sigaretta ad ogni ora- fece spallucce ridacchiando Alberto
-ciao a tutti- disse Silvia scendendo le scale
-ma da quanto tempo stai su- chiesi mettendo la cialda nella macchinetta
-stavo controllando alcune cose- fece spallucce indicando gli scatoloni
-quando ti trasferisci- dissi zuccherando il mio caffè
-trasferire?- chiesero all'unisono Siro e Alberto
-oh beh già- sospirò la mia amica
-vado a vivere da Luca-allargò le braccia
-cosa?-chiese scuotendo la testa albi
-in che cazzo di senso?- chiese molto finemente Siro per poi bere il caffè
-già?- dissi io mettendo la sigaretta in bocca ed andando verso la porta
-venite a farmi compagnia?- chiesi mentre
Tutti gli altri annuirono. Andammo nel balcone pubblico e mentre fumano continuammo a parlare della convivenza improvvisata di Luca e Silvia
-bene, io vado- disse Siro per poi stringermi forte
-Albè statt'accort- disse lanciando un occhiata al ragazzo
-eh jah nun fa u sciem- ridacchiai. Silvia e Luca quella sera andarono a cena fuori volevano festeggiare che mancasse poco alla convivenza ed io ero veramente felice di essere con albi
-non mi piace- scosse la testa dal nulla
-cosa?- chiesi guardandomi attorno
-che tu rimanga qui da sola- scosse nuovamente la testa
-sei serio?- ridacchiai
-si-
-albi smettila-mi misi in piedi
-e se restassi qui con te?- chiese mettendosi in piedi a sua volta
-eh? Sei pazzo?-
-non scherzo, se insomma- esitò leggermente
-venissi a vivere da te ?- chiese guardandomi intensamente negli occhi.

Tango. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora