Capitolo 10

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Estrasse la pistola dalla sua fondina, infilò il silenziatore e con un paio di colpí, riuscì ad abbattere un paio di guardie accostate non molto lontane da lì.
Corse un po' più avanti, c'erano altre due guardie appostate proprio di fronte alla porta e, a quel punto, prese e caricò il fucile a pompa.
Non vedeva altri nei dintorni e coloro che si trovavano sulle torrette di sorveglianza erano troppo distanti per sentire gli spari a quell'altezza, gli bastò un colpo per farli fuori entrambi.
Era sempre stato elogiato per la sua ottima mira, non sbagliava mai un singolo colpo.
Tenne il fucile stretto e riuscì a entrare in quella torre, fatta di pensati e freddi mattoni. L'ambiente era scuro, puzzava ed era anche umido. Un paio di candele erano appese ai muri, illuminando a malapena una scala a chiocciola che riuscì a salire con la schiena premuta contro al muro per non scivolare e cadere dai grandini.
Gli occhi di Touya svettarono alla ricerca di una porta, o qualcosa di simile, dove all'interno avrebbe potuto trovare quel ragazzo.
Le scale erano troppe, tantissime, ma riuscì a salire tutte quante, nonostante le quantità industriali di sudore che stava rilasciando da tutti i pori e che sembrava appesantire di più il suo cappotto in pelle.
Dei brividi gli percorsero la schiena, i peli si rizzavano quando, la flebile luce che proveniva dalle candele, illuminò il muro dinanzi a lui: mattoni, chiazzati di sostanza scura che a prima vista sembrava sangue. Nell'aria si poteva percepire un odore di marcio, nelle orecchie, invece, c'era quel ronzio di mosche che gli andò ad affollare la testa e dei ricordi riemersero dalle tenebre più oscure della sua mente, facendogli aumentare di più quella forte emicrania che lo stava torturando.
Giunse sulla cima delle scale.
Nonostante la torre da fuori, dava l'idea di essere circolare, lì, dove lui si trovava, c'era uno spazio apparentemente più ampio.
Un atrio, davanti a lui un muro, con un grosso portone in legno, due fiaccole ai lati di esso.
Avvicinatosi, si accorse che, sul lato del portone, c'era una finestrella, piccola ma abbastanza vistosa siccome la luce delle candele rifletteva lo strato di vetro della quale era coperta. Si avvicinò a essa e fece un sussulto, sgranando gli occhi, quando si accorse di ciò che vide all'interno di quella stanza: c'era il ragazzo. Keigo Takami era lì, dietro quella porta, a pochi passi da lui e non sapeva come raggiungerlo.

"Che cazzo..."
Prese la foto dalla tasca e la guardò, per studiarla ulteriormente, accertarsi che fosse effettivamente il ragazzo...gli somigliava, ma nella foto non si notavano quelle grosse e vistose ali della quale era provvisto il ragazzo.

Ripose la foto nella tasca, nuovamente, e si girò a guardare il ragazzo.
Lo trovò seduto su una sedia di legno, al centro della stanza, le gambe conserte sulla seduta e un libro aperto sulle cosce, con la testa china su di esso. Non lo notò. Grosse e rosse ali, invece erano presenti sulla schiena del ragazzo, se solo di fosse avvolto con esse sarebbe scomparso, data l'enorme grandezza del piumaggio della quale era dotato.
Gli passò per la testa un flashback del sogno che aveva fatto da ubriaco, nel suo ufficio. Quelle ali rosse, come un fuoco, pensava che fosse solo fantasia ma quella era solamente la fottuta realtà.

Erano era un problema. Erano un problema per Touya difficile da nascondere.

Fece un altro sospiro, allontanandosi da quella pesante porta di legno e la ispezionò accuratamente con lo sguardo: i legamenti e le varie chiusure di essa gli facevano dubitare fortemente che avrebbe potuto aprirsi facilmente con una semplice spinta.

Fece ancora un passo in avanti, ispezionando nuovamente l'oblò e soppesando con lo sguardo la stanza nella quale il ragazzo si trovava.
Il biondo non si era mosso dalla sua posizione, ma riuscì a trovare sulla sua testa, sotto il soffitto, una finestra.
Se la avesse raggiunta, avrebbe potuto calarsi all'interno della stanza.
Salvare il ragazzo e scappare via a gambe levate da lì.

Il problema era come avrebbe potuto raggiungere quella finestra.

Spazio autrice

Un paio di cose.
Prima di tutto il capitolo non è revisionato, quindi eventuali errori segnalateli, grazie mille ❤️
Poi sono scomparsa sì, ma mi farò perdonare perché ho scritto fino L capitolo quindici anche se probabilmente non durerà più di venti capitoli la storia..lo so, mi dispiace ma vorrei portare avanti l'altra!
Quindi piano piano pubblicherò tutti i capitoli una volta a settimana così ho anche più tempo per scrivere i restanti cinque che mi mancano ❤️❤️

Road for freedom (Dabihawks)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora