Capitolo 18

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"Non così in fretta." Disse la ragazza, con uno schiocco di dita fece muovere un uomo, il quale puntò l'arma verso Keigo. Lui fece un sussulto mentre Touya si fermò. Sentiva le dita fremere e il sudore impregnare la sua pelle.
"Niente armi, o l'uccellino si farà male."
Il corvino strinse le labbra, chiudendo le dita in un pugno e guardando la ragazzina.

"Okay, lasciate stare lui. Non ha fatto niente di male."
Cercò di mettersi davanti al biondino, ma altri due glielo andavano a impedire, puntandogli le canne dei fucili contro.

"Non così facilmente!"
Sorrise la bionda, scendendo dal treno con un salto e un sorriso ampio, mentre si avvicinò a Keigo e gli prese le mani.
"Ho sempre desiderato avere un amico !"
Gli occhi gialli e inquietanti di lei si ancorarono a quelli spaventati del suo uccellino.

"Hey! E io cosa sono ?!?"
Intervenne subito Atsuhiro, ma la ragazzina non sembrava nemmeno essersi accorta della sua presenza e né tantomeno delle sue parole.

"Io...io..."
Cercò di dire Keigo. La sua voce tremava.
Touya non riusciva nemmeno a muovere un muscolo, non voleva fare nessun passo falso se non voleva che l'uccello si fosse ritrovato un buco sulla fronte.

"Cosa vuoi fare ?"
Lo sguardo del corvino scattò dal biondo a lei, che si voltò verso la sua direzione e ampliò velocemente quel sorriso.

"Lui verrà con noi. Lo porteremo a fare un giretto."
Prese il braccio di Keigo e lo trascinò verso il treno.

"Che cazzo volete fare ?!?"
A quel punto, Touya fece uno scatto in avanti ma subito quelli gli puntarono il fucile contro, facendo scattare la sicura. Si costrinse ad arrestarsi e ad arretrare.

"Fatelo fuori."
Lo sguardo della bionda, che girò la testa per guardarlo apposta da sopra la spalla, si corrugò in un'espressione seria prima che le protesi chiusero e il treno partì.

"Merda."
Il corvino, afferrò una delle sue armi sparando in direzione di un paio di loro e colpendoli dritti in fronte, prima che potessero aprire fuoco.
Poi scattò con le gambe al riparo di un pilastro: gli spari dei suoi nemici fendettero l'aria.

Li aveva contati tutti; ne mancavano solo due all'appello e il suo sguardo attento li aveva già individuati.
Uno era nascosto dietro il cassonetto, l'altro invece dietro una panchina.

Quando gli spari smisero, segno che stavano ricaricando le loro armi, Touya non ci mise nulla a uscire dallo scoperto e a farli entrambi fuori.

I corpi caddero a terra, in un lago di sangue. Prese una cartuccia dalla fondina e ricaricò l'arma, poi si avvicinò alla striscia gialla e si guardò intorno.
Il treno era corso alla sua destra, se anche lui si fosse mosso velocemente sarebbe arrivato alla fermata più vicina. Aveva controllato le varie tappe, prima di partire e sapeva dove quel treno si fosse fermato.
Almeno che non avevano deviato anche la sua destinazione, li avrebbe perso del tutto Keigo.

Scattò verso i binari, saltò su di essi e inziò a correre velocemente verso quella direzione. Il vento gli faceva lacrimare gli occhi, lo sforzo nella corsa gli bruciava i polmoni a ogni respiro e le sue gambe gli facevano male, ma lui non so arrese. Aveva bisogno di quei soldi. Aveva bisogno di recuperare Keigo.

-•-

"Allora."
La ragazzina si sedette su uno dei sedili posti di fronte a lui. Si sentiva terribilmente nervoso. Le mani appoggiate sulle cosce e rigido come un palo. Era la prima volta che prendeva un treno ma tutta quella nausea nel suo corpo che stava provando di certo non era dovuto a quello. Lo sguardo nervoso di lui saettava un po' dappertutto; dai posti vuoti alle loro spalle, dai finestrini fuori al quale il paesaggio correva veloce. Troppo veloce.
Il suo sguardo si appoggiava su tutto all'infuori degli occhi inquietanti della ragazzina. Quei occhi che gli stavano scavando dentro l'anima, nonostante stesse evitando il suo sguardo. Sempre sul fondo, dalla porta aperta della cabina adibita ai macchinari, vide Atsuhiro, girato di schiena, tutto concentrato a provare il treno, raccolto in un completo rosso elegante che stonava con il contesto.

"Ho saputo che hai fatto il cattivo uccellino e sei scappato dalla tua torre."
Il sorriso della ragazzina si ampliò e fu a quel punto che, Keigo, spostando lo sguardo su di lei, vide i suoi canini inquietantemente più lunghi del normale.

"Tanto non mi troverà mai."

"Non se noi lavoriamo per lui."
Sussurrò la bionda, facendo un ampio sorriso. Più ampio di quello che già non era possibile.
"Ti stiamo riportando a casa, Shigaraki sarà così felice! Ti consiglio di farti un bel sonnellino ora !"
Cinguettò lei allegra scendendo dal sedile con un salto.

Keigo, ebbe un tuffo al cuore. Dov'era Dabi ?

Road for freedom (Dabihawks)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora