Capitolo 21

199 9 0
                                    

Aveva perso conoscenza per un bel po'. Quel biondino lo aveva abbindolato per bene e aveva anche trovato delle corde per poterlo attaccare con i polsi a un paio di tubi presenti in una fermata ferroviaria. Quale dannata fermata non lo sapeva.
Era troppo stordito per tenere conto di tutte quelle persone che lo stavano osservando come se fosse una scappato di casa; c'erano tutti quelli di bella presenza con le loro ventiquattrore e i loro completi eleganti. Tutto quello gli faceva venire da vomitare. Ma non aveva tempo, doveva cercare Keigo prima che Shigaraki lo trovasse.

"Scusi, mi sa dire dove sono ?"
Touya gettò uno sguardo in direzione di una coppia. La donna, dai lunghi e biondi capelli, lo guardò dalla testa ai piedi senza proferire parola. L'uomo, invece, avvolse un braccio intorno a lei e la trascinò via, lontano.

"Grazie per l'informazione e vaffanculo."
Disse poi, alzando un po' la voce.
Se nessuno gli voleva dare informazioni, allora avrebbe scoperto lui dove si trovasse.
Aveva la testa che gli girava, gli faceva male e per la prima volta non era dovuto all'alcol. Quel bastardo dai capelli biondi aveva colpito forte, fin troppo da metterlo k.o. e chissà quanti giorni erano passati. Sicuro lo aveva scaricato per andarsene via, sapeva che lui volesse andare a Parigi e forse lo avrebbe trovato lì.
Sapeva che non stesse in Francia, le persone erano fin troppo asiatiche per essere un paese europeo.

"Hey, se mi liberi e mi dici dove mi trovo, ti do dieci yen."
Sussurrò poi, il corvino, girandosi intorno e notando la presenza di un barbone. Era appoggiato a una panchina, con una bottiglia d'alcool in mano, l'uomo si guardò intorno e si avvicinò a lui, aprendo il  coltellino a scatti.
"Siamo a Shinjuku."
Fece scivolare la lama in mezzo alle corde e le strofinò via, fino a farle cadere.

"Ti ringrazio."
Il corvino si massaggiò i polsi e si alzò da terra.

"Dove sono i miei dieci yen ?"
L'uomo corrugò la fronte, mentre l'altro alzò le spalle e prese la bottiglia del barbone.

"Non ho contanti con me ora."
Fece un sorso e girò le spalle, sentendo il vecchio bastardo alle sue spalle che stava imprecando contro di lui e lo sapeva solo dio quante maledizioni gli stesse lanciando.

Shinjuku.
Era un quartiere speciale di Tokyo. Non era troppo lontano dalla sua destinazione, ma non aveva con sé il pacco che reclamavano.
Da Shibuya era stato poco il tempo per arrivare in treno, sapeva che ci volessero venti minuti, quindi Keigo o era vicino o lo aveva davvero scaricato a Tokyo prima di filarsela a gambe levate. Per fortuna, aveva ancora con sé la sua foto e quindi poteva chiedere ai vari passanti.

Quando si stava per avvicinare a un povero scemo, dopo aver bevuto tutta la sua bibita e gettando la bottiglia vuota in un secchio dell'immondizia, sentì il cellulare squillare. Si fermò solo per prenderlo e vedere chi fosse. La persona sbagliata stava chiamando nel momento sbagliato. Dio. In che situazione lo aveva cacciato Keigo. Se solo fosse lì con lui, si fosse stato fermo e al suo posto non doveva avere a che fare, in quel momento, con Toshinori.

"Dov'è lui ?"
Touya aveva appena accettato la chiamata e aveva portato il cellulare all'orecchio, non aveva nemmeno avuto il tempo di dire qualcosa che la voce del biondo, dall'altro capo del cellulare, gli aveva fatto vibrare qualsiasi cellula del corpo a causa della durezza che aveva utilizzato in quelle parole.

"È con me. Tranquillo, stiamo tornando."

"Passamelo, non hai problemi a farlo, no ?"

Touya si bloccò, guardandosi intorno; una parte di lui sospettava che Toshinori sapesse che avesse perso di vista il biondo, ma stava al gioco e gli avrebbe rifilato delle bugie se fosse stato necessario.
Non sapeva se gli avesse messo delle spie addosso, ma si sentiva osservato così come si sentiva quando aveva messo piede, per la prima volta, alla stazione di Shibuya. Non doveva fare nessun passo farlo, quelli avrebbero potuto fare per davvero e lui era solo un povero stronzo contro chissà quanti uomini ben addestrati e armati fino ai denti.
"Attualmente è indisposto."

"Indisposto ?"

"Sì, ecco lui. Ha problemi di stomaco, temo abbia mangiato qualcosa di scaduto."

L'altro fece un sospiro rumoroso e poi schioccò le labbra in procinto di parlare, ma Touya lo precedette.

"Ora devo andare. Stiamo tornando."

Ma prima di staccare, sentì Toshinori dire:"Trova il ragazzo o salderemo i tuoi debiti con il tuo cadavere."

Road for freedom (Dabihawks)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora