Capitolo 14

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٠ a volte doniamo il nostro cuore alla persona a cui non avremmo mai pensato di farlo ٠

La pioggia batteva forte sulla finestra gigante della nostra suite e non sembrava finire presto.

Ero in camera da sola, stesa sul letto dopo una lunga giornata, poiché Adrian era andato a prendere qualcosa al supermercato.

Erano passati ormai due giorni dall'ultima volta che ci eravamo baciati e sin da quel momento avevo preso le mie distanze da lui. Mi ero concentrata unicamente sul lavoro e cercavo il minor tempo possibile di rimanere da sola con lui: la mattina mi svegliavo prestissimo e andavo giù in biblioteca, per poi tornare in camera la sera quando lui non c'era e dormire.

O almeno far finta.

Adrian non aveva più accennato a quella fatidica cena, anche perché non gli avevo dato modo di farlo.
Oggi saremmo dovuti andare a parlare con dei detective per cercare di risolvere questo benedetto caso, ma io non riuscivo a concentrarmi su altro se non le sue labbra.
Da quando Adrian era entrato nella mia vita, sentivo che qualcosa era cambiato in me.

All'inizio l'avevo odiato per il suo comportamento arrogante e presuntuoso. Ma allo stesso tempo mi incuriosiva l'alone di mistero che lo circondava.
Mi attraeva il modo in cui si opponeva a me e a tutte lemie decisioni, scombussolando tutti i miei piani.
Non avevo dimenticato neanche il modo in cui mi curò la ferita quando i punti si erano aperti, ma neanche le sue parole che mi avevano ferito profondamente e avevano ferito il mio orgoglio.
E sono sicura che non dimenticherò mai il modo in cui mi guarda con aria di sfida, il modo in cui mi tocca, il modo in cui mi bacia.

Ma so che il mio cuore non è ancora pronto per amare qualcun'altro, per provare sentimenti e per fidarmi di nuovo di un uomo.
Christian aveva lasciato un'impronta profonda dentro di me, che ancora non avevo curato.

In mezzo a tutti questi pensieri, decisi che oggi avrei parlato con Adrian, perché non poteva baciarmi quando lo voleva lui oppure farmi provare sentimenti ai quali io non ero ancora pronta. Dovevamo prendere le nostre distanze e rimanere professionali.

Poi se lui voleva qualcosa di serio, me lo doveva dire chiaramente e non prendendosi gioco di me, perché io già ero rotta, e un'altra delusione mi avrebbe distrutto definitivamente.

Oltretutto questo era anche un modo per calmare il mio cuore e vedere cosa non andava in me, perché non era possibile che io provi qualcosa per un uomo con un carattere così.

A interrompere il mio flusso di riflessioni furono dei colpi alla porta e imprecai alzandomi velocemente dal letto.

Adrian era arrivato.

Corsi in bagno per vedere in che condizioni ero e la risposta è: indecenti. Cercai di pettinare i capelli con le dita, mi feci una coda alta e mi lavai la faccia, infine mi spruzzai un po' di profumo e andai ad aprire la porta, ma chi mi ritrovai davanti non era chi mi aspettavo.

Orhan Brown.

• • •

Adrian's pov

Era ormai sera tardi quando arrivai all'hotel dove stavamo e speravo che Lyliane non si fosse annoiata troppo senza di me. Le avevo categoricamente detto di non uscire dalla camera quando ero uscito il pomeriggio e non mi sembrava che avrebbe fatto il contrario di quello che le avevo detto.

Cercai la carta della stanza nelle tasche e quando aprii la porta trovai la stanza buia.

Stranito, accesi le luci e vidi che era tutto in ordine.

When the sun meets the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora