Capitolo 25

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٠ it's you, it has always been you ٠

2 mesi dopo

Ero in piedi davanti alla finestra della sala d'attesa, guardando il cielo luminoso che inodava di luce l'ospedale. Le nuvole sembravano così leggere come se da un momento all'altro potessero dissolversi, e l'aria, sebbene calma, era carica di una tensione quasi palpabile. Le ultime settimane erano state frenetiche: chiamate, incontri, piani segreti e tentativi di ricomporre i pezzi dell'operazione fallita. Ma quella mattina, qui, tutto sembrava sospeso.

Dietro di me, sentivo Adrian e Lane parlare sottovoce. Mi voltai e li vidi seduti su uno dei divani della sala d'attesa. Lane aveva le mani tremanti e lo sguardo fisso sulla porta della sala parto. Era un'immagine di puro nervosismo, una tensione che conoscevo bene. Anche Adrian lo conosceva, e in quel momento stava facendo di tutto per tranquillizzarlo.

-Andrà tutto bene, Lane- disse Adrian con la sua voce calda e sicura -Bry è forte. Lo sai meglio di chiunque altro-

Lane annuì, ma il suo sguardo rimase vuoto, distante. Era chiaro che le parole di Adrian lo avevano colpito, ma in momenti come questo, era difficile che la razionalità avesse il sopravvento. Bry era in sala parto da quasi due ore e ogni minuto che passava sembrava amplificare la tensione nell'aria. Lane, pur essendo solitamente una roccia, sembrava sull'orlo del crollo.

Mi sedetti accanto ad Adrian, sentendo il calore del suo corpo mentre la sua presenza mi dava una tranquillità che non osavo esprimere a parole. Anche per noi era stata dura. Due mesi erano passati dall'ultima volta che avevamo visto il nostro nemico sfuggirci sotto il naso. Ogni pista si era raffreddata e ogni tentativo di rintracciarlo sembrava sprofondare nel nulla. Ma in quei due mesi avevamo trovato qualcosa di diverso, qualcosa che, per quanto instabile e pericoloso, era altrettanto potente.

-È normale sentirsi così- dissi rivolta a Lane, cercando di spezzare il silenzio che si era creato -Anche quando tutto sembra sotto controllo, ci sarà sempre quella parte di te che teme il peggio. Ma Bry è forte, e tu lo sai meglio di chiunque altro-

Lane mi guardò con uno sguardo che mescolava gratitudine e paura.

-Non posso fare a meno di pensare a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Le notti insonni, le preoccupazioni... tutto quello che avremmo dovuto fare per prepararci. E ora, eccoci qui. Non riesco a...-

La sua voce si spezzò, e Adrian gli posò una mano sulla spalla.
-Hai fatto tutto quello che potevi, Lane. E lo stai facendo ancora. Ci sono momenti in cui non possiamo controllare tutto, e questo è uno di quei momenti. Ma non sei solo. Siamo qui con te-

Lane annuì di nuovo, ma stavolta il suo sguardo si addolcì leggermente. Adrian aveva un dono: riusciva a trasmettere calma anche nei momenti più difficili, anche quando io stessa sentivo il peso della situazione. E in quel momento, era Lane ad aver bisogno di quella calma più di chiunque altro.

Il tempo sembrava dilatarsi. Ogni volta che la porta della sala parto si apriva, tutti e tre trattenevamo il fiato, sperando in qualche notizia. Ma ogni volta che un'infermiera usciva, non era mai per noi. Mi chiesi come Brianna stesse affrontando tutto questo. L'avevo vista entrare in quella sala con una determinazione che l'aveva sempre caratterizzata, ma sapevo meglio di qualunque altro anche quanto fosse fragile sotto quella facciata di forza, perché l'avevo vista crollare davanti a me e l'avevo aiutata a rialzarsi, come anche lei ha fatto con me più volte.

Un rumore fece sobbalzare Lane. La porta della sala parto si aprì di nuovo, e stavolta un medico uscì con un'espressione serena.

-Signor Gonzalez?- chiamò il medico uscendo dalla sala parto.

When the sun meets the moonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora