Ilaria

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Vi dico la verità, quello che avete letto fino ad ora è quello che so su di me, invece i medici stanno raccontando una versione diversa e spiazzante.
Pensate un pò dicono che mio padre ha lasciato un segno indelebile sul mio inconscio, e questo certamente è comprensibile, ma la cosa  che non capisco, dicono che io non faccio più la maestra perché sono stata allontanata addirittura dalla scuola perché ho portato i bimbi della mia classe in gita in un bosco., e lì io avrei avuto un qualche tipo di reazione inconscia e, a quanto dicono loro, i miei occhi sono diventati vitrei e sarei stata lì zitta per ore mentre i bambini iniziavano ad aver freddo e a piangere.

Ovviamente i genitori e la scuola non vedendoci rientrare hanno chiamato i carabinieri. Quindi io non sono più una maestra, io non sono più Silvia? Non so chi sono, mi diranno tutto pian piano passo dopo passo per non sovraccaricare, così penso: << volete dirmi che c'è dell'altro?>> Io non ricordo di aver portato la mia classe in gita, però ricordo Matteo in maniera molto vivida, come lo avessi visto qualche minuto fa, se mi concentro sento ancora il suo odore. Poi un pensiero improvviso mi riporta alla realtà, ma se non ricordo di aver fatto quella gita, può essere che io abbia fatto qualsiasi cosa! Insomma, voi eravate con me, nella mia mente! Non ricordo altro se non quello che vi ho detto fin ora, eppure dell'altro c'è. Non sono pronta a sapere cosa, potrei aver fatto del male a qualcuno? Milioni di pensieri e situazioni possibili mi si palesano davanti.,

Sapete, certe volte diamo la normalità per scontata., eppure adesso mi rendo conto davvero di quanto non lo sia, il buio l'oblio che sento è difficile da spiegare ma ci proverò.
Vi è mai capitato di dover tornare di fretta in casa, sentiamo freddo e non troviamo le chiavi., ecco c'è una frazione di secondo in cui ci sentiamo persi e non avendo la certezza di ritrovare le chiavi e poter finalmente andare in casa calda, ci sentiamo persi e tanto infreddoliti. Ecco è così che mi sento, non sono sicura di tornare e sono ancora lì al freddo, non ho le chiavi della mia vita., non sono nemmeno certa che la porta davanti a me sia davvero casa mia, forse ho solo immaginato che quel tepore sia mio, forse ne avevo così tanto bisogno dell'inventare una vita intera. La domanda ora è: cosa dannazione ho fatto mentre vivevo una vita inventata? Dove mi trovavo? Cosa facevo? Spero solo di non aver fatto del male a nessuno perché davvero non sono una persona cattiva... o almeno questo penso.

No, non posso avere fatto del male a nessuno, ne ho subito così tanto che mai vorrei nessuno potesse soffrire quanto me. Questo mondo mi confonde., nessuno ha protetto me, eppure proteggono gli altri da me? Da Ilaria, ecco ora ricordo il mio nome.

Lontana da lui,  vicina a me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora