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Jimin's pov
I dubbi mi stavano divorando vivo.

Era possibile che un uomo adulto volesse scopare uno sconosciuto nel bagno di una caffetteria in pieno giorno con tanto di gente in essa?

Dovevo rilassarmi probabilmente.

Probabilmente era solo la mia immaginazione.

Non avrebbe mai fatto questa cosa no? Alla fine era un uomo per bene, a modo non avrebbe fatto una cosa da ragazzini così?

Ancora assalito dai dubbi bevvi un altro sorso del mio americano cercando di respirare.

Spostai per un secondo gli occhi sul caffe corretto di Jungkook ancora li e agii d'istinto.

Lo presi e lo bevvi tutto in un solo sorso.

Se avessi dovuto scopare volevo farlo un Po più rilassato. Speravo che l'alcool mi aiutasse.

Sentii subito il bruciore dell'alcool in gola e nell'esofago arrivare allo stomaco.

Morsi il labbro inferiore ancora una volta consapevole della sciocchezza su cui mi stavo per imbarcare.

Preso da un momento di autostima e motivazione, e grazie anche forse ad un po di alcool, mi alzai dirigendomi in bagno a passo deciso.

Entrai e subito lo vidi poggiato ad uno dei lavandini con le braccia incrociate.

Non appena mi vide un ghigno si formó sulle sue labbra prima di avvicinarsi come un leone famelico con la sua preda.

Neanche il tempo di realizzare che si fiondó sulle mie labbra mordendole e baciandole come se fossero linfa vitale.

In un nano secondo mi ritrovai staccato da terra, mentre lui mi sorreggeva con le mani sotto le cosce, con la schiena contro il muro.

Ci sapeva fare. Era evidente.

Si vedeva che aveva molta esperienza nel campo e di certo non me ne lamentavo.

Inizió a baciarmi la mandibola e il collo alternando il tutto con le labbra.

Le sue mani dalle cosce si spostarono sulle mie natiche che strinse violentemente, mentre le mie scompigliavano i suoi capelli corvini, mio unico appiglio.

-fino all'ultimo credevo non venissi-mi sussurró mordendomi ancora il lobo tornando a baciarmi le labbra facendo danzare le nostre lingue in armonia.

Mi sentivo un tripudio di emozioni dove le predominanti erano sicuramente la passione sfrenata e l'eccitazione.

In un momento di eccitazione, spostai le mani verso i suoi pantaloni afferrando la sua cintura cercando di aprirla quando mi sentii mettere a terra e afferrare le mani.

- che stai facendo?-chiese lui guardandomi negli occhi in modo duro.

Che significava? Non eravamo lì per quello?

-ecco io....-cercai di dire quando mi resi conto di aver frainteso ogni cosa.

Tolsi le mani velocemente, come scottato aprendo la porta e scappando letteralmente dalla caffetteria.

Avevo appena fatto una figuraccia epica. Fortunatamente non lo avrei più rivisto.

Il mio Insegnante segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora