22.

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Jimin's pov
Jungkook arrivó più in fretta di quello che pensavo. Non ci aveva messo nemmeno dieci minuti.

Io non appena finita la chiamata mi ero lanciato su ogni cosa fuori posto che avevo trovato buttando tutto in un armadio. Avrei messo in ordine quelle cose una altra volta per ora avrei dovuto mettere le cose in ordine velocemente.

Quando sentii il campanello la casa era abbastanza decente.

Corsi alla porta, volendo vedere troppo Jungkook, buttandomi al suo collo non appena lo vidi.

Lui sorrise spingendomi dentro, posando le buste che aveva tra le mani, per poi baciarmi a stampo.

-ho portato tante cose da mangiare-disse facendomi vedere le buste per poi precipitarsi in cucina.

Posó le buste sul tavolo per poi iniziare a tirare fuori un sacco di cose che a vederle non sapevo come potevano stare in due buste.

-ma quante cose hai preso?-chiesi vedendolo continuare a tirare fuori altre cose.

-tutto per te-mi rispose dandomi un dolce e veloce bacio sulla guancia che mi fece arrossire mentre lui iniziava a mettermi tutto in frigo e nella credenza.

-per cena ho preso questa bella carne da fare con queste verdure-disse togliendosi la giacca e alzandosi le maniche mettendo in luce i suoi muscoli e i suoi tatuaggi.

-allora dove trovo le pentole?-chiese e io mi risvegliai dal mio trans dandogli  tutto ciò di cui aveva bisogno.

🍑

Stavamo mangiando da un po e ce la stavamo prendendo comoda.

Mi sembrava tutto così quotidiano e familiare come se io e lui fossimo sposati da anni.

Sembrava proprio la situazione in cui uno torna a casa e l'altro, dopo averlo salutato, gli chiede della sua giornata.

Mi piaceva questa situazione e mi piaceva stare in sua compagnia.

- si quindi pensavo di realizzare un saggio su questo che ne pensi? Pensi che al professor Choi potrebbe piacere?- chiesi a Jungkook vedendolo quasi incantato a fissarmi.

Infatti non rispose continuando a guardarmi.

-kook-dissi iniziando a muovere le mani davanti al suo viso.

Lo vidi tornare in se e sbattere le palpebre più volte tornando a parlarmi normalmente.

-ehm...si certo-disse soltanto sorridendo e prendendo la mia mano sopra il tavolo.

Io lo guardai con sospetto aggrottando le sopracciglia.

Mi alzai dal mio posto andando a sedermi sulle sue gambe di lato portando una mano dietro il suo collo mentre con l'altra accarezzavo il suo collo.

-ti vedo distratto....qualcosa non va?-chiesi dandogli un bacio sul naso per farlo sciogliere un po.

-sto bene piccolo, sono solo stanco-rispose portando la testa sul mio petto abbracciandomi forte.

Lo lasciai fare sorridendo, mentre gli accarezzavo i capelli amorevolmente.

- Mi piace molto-disse dopo un Po spiazzandomi.

- cosa?-chiesi confuso aspettando di sentire cosa volesse dire.

-questo. Io e te abbracciati così in una sera qualunque insieme. Mi piace molto-mi spiegó e sorrisi di nuovo staccandomi dall'abbraccio per dargli un bacio a stampo.

Lui sorrise afferrando la mia mano per portarsela alle labbra e poterla baciare.

Sorrisi notando però subito qualcosa. Una macchia leggermente più scusa sulla una delle dita.

- che cosa hai fatto alla mano?-chiesi cercando di prendergliela ma lui quasi la ritrasse.

-niente piccolo è solo una cicatrice-rispose quando riuscii a vederla meglio.

Era strana ma le cicatrici sono strane quindi perché non crederci.

-come te la sei fatta?-chiesi curioso mentre accarezzavo la sua mano dolcemente.

-quando avevo la tua età, ho sbattuto il dito e bam mi sono guadagnato questa-rispose spostando la mano sul mio viso.

-tranquillo piccolo non è niente-mi disse per poi baciarmi di nuovo a stampo tornando ad abbracciarmi.

Il mio Insegnante segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora