Il mio Insegnante segreto

16.

Jimin's pov
Dovevo ammettere che rimanere concentrato era davvero difficile. Sembrava quasi impossibile.

Lui sembrava farlo di proposito.

Aveva letteralmente aperto due bottoni della camicia lasciando intravedere appena i suoi pettorali, tanto che un gruppo di ragazze aveva iniziato a parlarne. Aveva indossato degli occhiali da vista, con la scusa che avesse gli occhi stanchi, che lo rendevano dannatamente sexy e aveva tirato su un po le maniche della camicia lasciando intravedere le vene e i muscoli delle braccia.

Non volendo non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Perché doveva eccitarmi tanto?

Mi risvegliai dalla mia trans solo quando disse che la lezione fosse finita e che potevamo andare.

Sapevo di dover agire e che quello fosse il momento giusto.

Era l'ora di pranzo e nessuno sarebbe stato in giro.

Così presi le mie cose con calma, aspettando pazientemente che tutti uscissero. Sapevo che lui sarebbe stato l'ultimo così da chiudere anche la porta dietro di sé.

Con il cuore impazzito per l'ansia che stava salendo mi avvicinai a lui lentamente.

-ehm....professor Jeon-dissi flebile avvicinandomi vedendo con la coda dell'occhio l'ultimo studente uscire.

- Jimin....come posso aiutarti?-chiese con un ghigno enorme sul viso avvicinandosi.

-aspetta!-dissi estendendo il braccio per fermarlo.

Doveva stare lontano o non sarei riuscito a dire nulla.

Lui si fermò attendendo le mie parole. Feci un respiro profondo prima di parlare.

-quello che è successo tra noi non deve succedere ancora. Ne ora ne mai ok? È stato solo un momento. Bene ora che è tutto chiarito io...-mi interruppe spiazzandomi.

-sei sexy oggi lo sai?quei pantaloni ti stanno divinamente-disse poggiandosi alla cattedra con le braccia incrociate squadrandomi da capo a piedi.

- io....-cercai di parlare ancora ma parlò di nuovo lui impedendomelo.

- ti è piaciuto quello che è successo non è vero?-chiese ancora alzandosi e avvicinandosi, ormai ad un passo da me.

- io...non...non...è il punto...io...-risposi un po insicuro non riuscendo a parlare.

Ero venuto qui pieno di sicurezza e fiducia in me stesso e lui nel giro di due minuti mi aveva tolto tutto.

Non riuscivo a fare nulla se lui mi stava così vicino.

-Jungkook....io...-cercai di dire ma lui mise una mano dietro la mia schiena stringendosi a me con il viso ad un palmo dal mio.

-shhhh lo so piccolo....lo so-disse avvicinandosi ancora posando dolcemente le sue labbra sulle mie.

Non doveva andare così. Non doveva succedere ma non riuscivo ne ad evitarlo e ne a impedirlo.

Si staccò da me guardandomi un secondo in attesa di una mia mossa che non tardò ad arrivare.

Senza dire nulla lo baciai di slancio in modo famelico e aggressivo.

Volevo le sue labbra sulle mie e le sue mani sul mio corpo.

Nel giro di un secondo iniziammo a baciarci più intensamente tanto che mi spinse a sedermi sulla cattedra mettendosi tra le mie gambe.

Le sue mani iniziarono a vagare sul mio corpo, accarezzandomi mentre le sue labbra mi divoravano la bocca, la mandibola e il collo.

Ero totalmente perso e annebbiato tanto da essermi dimenticato di essere in una aula dell'università con un mio professore pronto a farci sesso di nuovo.

Tornai alla realtà quando portó le mani sul bottone dei miei jeans pronto ad aprirli.

Non potevamo farlo li. Dovevo impedirlo. Non potevo rovinare la mia e la sua carriera così.

Così in un attimo di lucidità portai le mani sul suo petto spingendolo indietro mentre gli chiedevo di fermarsi.

-Jungkook....aspetta...fermo....fermo...-dissi vedendolo alzare la testa per guardarmi un momento per capire cosa non andasse.

- non possiamo...qui...-dissi in imbarazzo vedendolo sorridere prima di darmi un bacio a stampo per poi rispondermi.

-hai ragione piccolo....vediamoci stasera a casa mia...continueremo li-rispose allontandosi e sistemandosi i vestiti e i capelli così come feci io.

Lo guardai mordendomi il labbro consapevole che non sarebbe stato così facile evitare che accadesse di nuovo.