Il Segreto del Sangue: Una Saga Vampirica

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La tensione tra me e Caelum era palpabile, come un filo sottile pronto a spezzarsi. Dopo l'esplosione di rabbia nella biblioteca, il silenzio tra noi era diventato insostenibile. Mi sentivo come se avessi infranto una barriera che non avrei mai dovuto superare.

Durante il pranzo, eravamo entrambi immersi nei nostri pensieri, senza scambiare una parola. Il clima nel castello dei Ravenhart era diventato gelido, e potevo sentire lo sguardo di altri vampiri aristocratici posarsi su di noi con curiosità e giudizio. Eravamo diventati lo spettacolo del giorno, e la mia azione aveva messo in discussione l'ordine e la stabilità della casata.

Nel pomeriggio, decisi di prendere l'iniziativa. Dovevo affrontare Caelum e cercare di chiarire la nostra situazione. Mi recai nella sua stanza, battendo leggermente alla porta. "Caelum, posso entrare?"

Dopo un breve momento, la porta si aprì lentamente, e mi trovai di fronte a lui. La sua espressione era ancora fredda, e nei suoi occhi c'era un'ombra di ostilità. "Entra."

Mi sedetti con cautela su una delle poltrone, cercando le parole giuste per esprimere ciò che provavo. "So che sono andata troppo oltre con la lettura del tuo diario. Non posso scusare le mie azioni, ma volevo capire il motivo della tua rabbia."

Caelum si sedette di fronte a me, il suo sguardo scrutatore che mi attraversava. "Il mio passato è fatto di dolore e perdita, Isolde. Non è un argomento che voglio discutere."

Annuii con comprensione, ma il suo rifiuto di condividere il suo passato mi lasciò un senso di vuoto. "Capisco che ho invaso la tua privacy, e mi dispiace profondamente per questo. Ma volevo solo essere più vicina a te, Caelum. Voglio capire chi sei davvero."

Le sue spalle si rilassarono leggermente, ma la sua ostilità rimase intatta. "Le mie emozioni e il mio passato sono miei e miei soli. Non ho bisogno di condividerli con nessuno."

Passammo il pomeriggio in un silenzio teso, la distanza tra noi che cresceva invece di diminuire. Era evidente che Caelum non era disposto a permettermi di entrare nel suo mondo segreto, e il nostro legame si indeboliva sempre di più.

La sera, mentre il sole tramontava e il castello si immerse nell'oscurità, sapevo che avevamo un lungo cammino davanti a noi. La mia curiosità aveva scatenato un'ostilità che non avevo previsto, e il nostro piccolo legame sembrava più fragile che mai. Ero determinata a risolvere l'enigma di Caelum, ma sapevo che sarebbe stata una sfida titanica.