Jamie era appoggiato al muro cercando di sorreggersi. Erano già le tre del mattino e aveva ancora un bicchiere pieno di tequila in mano. Andy se n'era andato un'ora prima e Nick era salito al piano di sopra con una ragazza.
Girava tutto così veloce che dovette sedersi. Lasciò il bicchiere sul pavimento, posandolo alla sua destra. Si portò le gambe al petto e chiuse gli occhi. Il senso di vomito andava amplificandosi.
Non aveva idea di dove fossero Matt o Alex, se fossero ancora con Johanna o fossero andati ad ubriacarsi da qualche altra parte, e non aveva davvero voglia di saperlo. Voleva solo vomitare, ma non riusciva nemmeno a rimettersi in piedi. Alzò lo sguardo e puntò gli occhi sul centro della stanza, dove decine di persone stavano ammassate, ballando sulle note di canzoni che lui nemmeno conosceva. La gente pareva moltiplicarsi e la musica gli rimbombava nella testa.Jamie era sempre stato il tipo di ragazzo col casino in testa. Popolare come poche persone a Sheffield, era ad ogni singola festa. Lo conoscevano in tanti, quando lui credeva di non conoscere nessuno. Si era fatto riconoscere per la sua abilità di animare le situazioni, sia in meglio che in peggio. Aveva un carattere turbolento, la gente preferiva stargli lontano nelle giornate no. Dicendo la gente, si escludevano i suoi migliori amici: Matt, Alex, Nick e Andy. Loro avevano il potere di farlo incazzare e farlo scoppiare a ridere due secondi dopo.
Non aveva mai avuto una vita facile, come amava lasciare pensare. Agli occhi di tutti era solo il bel ragazzo con anima festaiola che passava il tempo a suonare in una band, ma nessuno si era mai preso la briga di scavare più a fondo oltre l'apparenza.
Jamie si sentiva schiacciato, soprattutto dopo aver rotto con la sua ragazza. La ragazza che aveva amato più al mondo. La ragazza che l'aveva preso e smontato come un giocattolo, che l'aveva aggiustato e poi distrutto.
Quando tornava a casa e si metteva a letto, rivedeva davanti gli occhi l'immagine delle labbra di Ashlyn premute contro quelle di un ragazzo che lui nemmeno conosceva. E gli si stringeva il petto, ogni singola volta. Il senso di bruciore si propagava per il corpo e lui rimaneva sveglio, ogni tanto per intere notti a pensare che avesse fatto di sbagliato, perché non fosse stato abbastanza per lei.Si costrinse ad alzarsi, sorreggendosi contro il muro e si buttò nella mischia. Ogni tanto qualcuno gli dava pacche sulle spalle per salutarlo che lui ricambiava con semplici accenni, senza nemmeno guardare la persona in faccia. Cominciò a cercare con lo sguardo il suo gruppo, continuando a traballare in giro.
Ad un certo punto si scontrò con una ragazza dai capelli biondi che gli rivolse un'occhiataccia, prima di riconoscerlo.
"Ciao! Jamie, giusto?" Nemmeno lei sembrava nelle migliori condizioni. Aveva il mascara colato come se avesse pianto e gli occhi arrossati. Lui annuì lentamente, non riuscendo a collegare il volte al nome. Sapeva di conoscerla, ma il nome gli sfuggiva. Si guardò intorno, la testa cominciava a girargli talmente tanto che sembrava impossibile stare in piedi. "Non so se ricordi, sono Jenny, l'amica di Asia." Tutto si ricollegò dentro la testa di Jamie. Le rivolse un sorriso sornione.
"Certo che ricordo." Farfugliò. "Che ti è successo?" Chiese, pulendole gentilmente il mascara colato sulle guance, che lei aveva già probabilmente tentato di togliere alla meno peggio, con il pollice. Lei alzò gli occhi al cielo.
"Mi sono lasciata." Rispose. Si guardò intorno per qualche secondo. "Ho perso di vista Asia, di nuovo..."
"Anche io non trovo il mio gruppo..." Si portò una mano alla testa, come se facendo così, avrebbe potuto fermare quel giramento continuo. Solo in quel momento si accorse che dietro di lei c'era Jo, un'amica che veniva dall'Irlanda. I suoi capelli rossi fuoco ondeggiavano per i movimenti a tempo di musica. "E sono troppo ubriaco per capirci qualcosa..." Concluse, ignorando la rossa e riportando lo sguardo su Jenny.
"A chi lo dici..." Jenny ridacchiò e Jamie le sorrise. Le ricordava così tanto Ashlyn, anche per questo l'aveva notata quel giorno che era uscita insieme a loro con Asia, difendendo fino alla morte i My Chemical Romance.
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No Buses || Arctic Monkeys
FanfictionIN PAUSA "... Sentiva la musica scivolare attraverso il suo corpo, come se potessero cominciare a gocciolare da un momento all'altro note musicali dalla punta delle sue dita. ..." È il 2004. Asia è una semplice ragazza di diciotto anni. Vive a Sheff...