Giovedì, 2 ottobre 2004, ore 07:58 p.m.. Sheffield cominciava già ad addobbarsi per halloween con numerosi festoni e scheletri in giro per la città. La gente cominciava ad intagliare le zucche in espressioni buffe, ponendole davanti l'entrata insieme a ragni finiti che penzolavano dal pomello della porta.
James e Asia passeggiavano per High Green, godendosi quel clima della tempesta che stava per sopraggiungere. Le nuvole scure si abbattevano contro il cielo limpido e azzurro. Asia si stringeva nel cappotto di pelle per coprirsi dal vento ghiacciato che le penetrava nei vestiti, forse troppo leggeri per la stagione. Lei e i suoi jeans strappati, larghi qualche taglia di troppo, e la maglia a maniche lunghe verde scuro, ormai scolorita dal tempo, contro il freddo dell'Inghilterra. I suoi soliti guanti neri che le lasciavano scoperte le dita, le davano una piccola illusione di calore, mentre i suoi piedi gelavano dentro le converse.
James dal canto suo, portava una felpa grigia e jeans larghi alla Eminem, più occhiali da sole che ormai erano diventati inutili a causa delle nuvole che coprivano il cielo e adombravano il luogo. Lanciava qualche occhiata alla ragazza che parlava di musica come suo solito, sorridendole quando si voltava a guardarlo con occhi che brillavano dall'entusiasmo.Vennero urtati da dei bambini che si rincorrevano e James si guardò indietro per seguirli con lo sguardo. C'erano più foglie rosse e marroni a terra che cemento, andavano a ricoprire quasi l'intera strada che portava al parco.
Si andarono a sedere su una panchina e Asia incrociò le gambe su questa, portando lo sguardo al cielo. Cominciava già a sentire il tocco freddo della pioggia sulla pelle, seppure se la stesse solo immaginando."Alla fine non hai più risposto ai messaggi di sabato." Disse il ragazzo, contemplandola. Asia girò il capo verso di lui con fare interrogativo. "Ti avevo mandato dei messaggi, ma non hai risposto."
"E me lo vieni a dire ora? Dopo una settimana?" James rise, scrollando le spalle.
"Me ne sono ricordato ora... Ti avevo chiesto quando sarebbero tornati i tuoi, ma se non sbaglio sono già arrivati dall'America?" Lei riportò lo sguardo al cielo, annuendo brevemente. Si portò le mani in grembo, giocherellando con gli anelli che portava alle dita. I suoi anelli avevano sempre avuto forme strane, tipo uno composto da tre dadi, un altro con la forma di un drago che le circondava il dito, un altro ancora a forma di luna. Poi ne aveva uno che condivideva con i suoi amici già dalle superiori, quando il mondo le andava stretto e il suo unico rifugio era lo skate park e quei tre adolescenti pieni di brufoli che cadevano dallo skate e si sbucciavano le ginocchia. Quell'anello, con una piccola stella sopra, le incorniciava il dito, come faceva quello di Aidan, Jenny e James. Li avevano trovati ad un mercatino a £2.
Ogni tanto ripensava alle superiori, ai trick con lo skate, a quando usciva dalla finestra di camera sua per andare ad una festa con i suoi amici, che ormai considerava più famiglia di quella biologica, alle serate passate in garage a suonare insieme a loro e guardare film horror, ai graffiti sui muri che ancora adornavano le pareti di molte case. E poi le ore di storia passate con l'mp3 nascosto dietro il portapenne e la testa contro il banco in ultima fila e le giornate saltate per stare a casa di Aidan e ballare da ubriachi già di mattina sulle note dei Blur. Ripensava a tutto quello e sorrideva.
E ripensandoci, non avrebbe cancellato nulla, nemmeno i litigi e le urla così forti da fare paura.
Guardò James e d'istinto, alla memoria di tutti quei momenti, gli sorrise.
"Perché sorridi?"
"Pensavo alle superiori..." Lui ridacchiò e le portò un braccio attorno le spalle, come aveva sempre fatto da quando si erano conosciuti quella mattina della prima media.
"Sono finite da solo quattro mesi e già ci ripensi?" Lei rise, continuando a giocare con i suoi anelli.
"Non so se sono pronta a lasciarmele alle spalle..." Sospirò.
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No Buses || Arctic Monkeys
FanfictionIN PAUSA "... Sentiva la musica scivolare attraverso il suo corpo, come se potessero cominciare a gocciolare da un momento all'altro note musicali dalla punta delle sue dita. ..." È il 2004. Asia è una semplice ragazza di diciotto anni. Vive a Sheff...