Una giornata al mare.

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Mi svegliai di soprassalto sentendo il telefono suonare, era un messaggio "Quanto ti piace il mare da 1 a 10?"
Odiavo il mare, faceva troppo caldo, c'era troppo sole e rumore. Senza contare che mi portava alla memoria dei ricordi che avrei preferito dimenticare per sempre.

"non ci vado spesso"

Non andavo a mare quasi mai, alcune volte però ero costretta a trascorrere delle giornate lì da Ronnie e Lea perché affittavano la casa sulla costa per l'estate.
Però avevo ancora un costume, era un po' vecchio ma mi stava ancora bene, a due pezzi e nero.

"Ti vengo a prendere tra un'ora sotto casa se vuoi venire con me, preparati"

Se fosse stato qualcun altro ad inviarmi il messaggio avrei rifiutato l'invito ma era Justin, come potevo dirgli di no dopo quello che aveva fatto il giorno precedente?

"va bene"

Andai in bagno per lavarmi la faccia quando mi guardai allo specchio, avevo un labbro con un taglio, all'inizio non capii dove me lo fossi procurato rimasi a fissarlo allo specchio dopo qualche minuto ci arrivai. Era stato Jason a mordermi durante il bacio, ecco perché mi aveva fatto tanto male.
Indossai il costume , dei pantaloncini e una maglietta a maniche corte presi il telo da mare, lo misi in una borsa e uscii di casa.
Era presto le 8.00, ancora Ronnie e Lea erano a letto. Ieri eravamo tornati alle 3 di notte e avevo dormito solo cinque ore.
Non mi preoccupai del fatto che zia si potesse preoccupare della mia "scomparsa" perché era successo circa un milione di volte prima di allora.
Alcune volte ero rimasta a dormire tutta la notte dai miei "amici" altre volte ero uscita presto da casa per stare lontana dalle loro critiche o dai rimproveri quindi ormai ci avevano fatto l'abitudine.
Come promesso Justin era con la sua auto proprio davanti casa mia.
Salii a bordo e partimmo.

- Hai dormito bene?-chiese
-si, tu?

Ovviamente avevo dormito bene se bene significava fare brutti sogni tutta la notte.

-anche-sorrise poi aggiunse- allora, perché non vai spesso a mare?

- non so..-cercai di sviare la domanda. - A te piace il mare?

- Si lo adoro e conosco un posto dove ti devo assolutamente portare, ci andavo sempre con mia cugina.- ecco il suo solito sguardo perso e malinconico, lo stesso che aveva avuto al parco.

Si allontanò dai suoi pensieri e cercò di cambiare discorso

-se lo posso sapere ovviamente, chi ti ha fatto quel taglio sul labbro? Lo avevo notato anche ieri sera ma non era così gonfio.

Non volevo dirgli la verità, non volevo che pensasse che a me piacesse Jason o che ero stata costretta a baciarlo quindi non risposi.

- a vabbé ho capito, sei caduta come con l'occhio nero.-sembrava arrabbiato adesso.
- non ti arrabbiare.

Non rispose, effettivamente aveva tutte le ragioni del mondo per arrabbiarsi.
Lui faceva tanto per me, cercava di farmi sentire bene e a mio agio e io non riuscivo ad avere il coraggio di raccontargli nulla sulla mia vita.

- Posso capire che non ci conosciamo bene e questa è solo la quarta volta che ci vediamo, ma perché sei così chiusa? Io voglio davvero sapere come sei fatta, cosa provi.
Rimasi un po' in silenzio, lui sembrava rassegnato poi dissi.

-Paura.
-Cosa?- Sembrava confuso
-adesso provo tanta paura.- la voce mi tremava.
-Perché?-Il suo tono duro cambiò, sembrava meravigliato e anche preoccupato.
- Il mare mi fa ricordare delle cose..- deglutii.
-delle cose?
- delle cose.. brutte.- Mi veniva da piangere ma non volevo farglielo vedere così voltai la tesa per vedere fuori dal finestrino e chiusi gli occhi.

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