TUTTA COLPA DEL CUORE 9

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Il suono della lucina che si accende sopra di me, per invitarmi ad allacciare le cinture, mi sveglia dal mio sonno tormentato e pieno di ricordi. Ho nuovamente gli occhi gonfi lo sento...finirà prima o poi questa tortura? Alzo lo schienale della poltrona, sento il mio corpo dolorante in ogni parte, forse se non avessi pensato a risparmiare, la prima classe ripensandoci non sarebbe stata una brutta idea.

Il comandante esegue un atterraggio da vero esperto, tutti lo applaudano. Decido di seguire tutti gli altri con movimenti lenti, per non sembrare una strana.

Scendendo i gradini del grande aereo sento subito un area diversa da casa, ed ecco il senso di malinconia che torna a tormentarmi. Ma nel profondo anche un piccolo senso di benessere che mi stranisce, come se tutto il mio stare male mi stesse avvertendo che forse potrebbe allontanarsi da me. Be...si la sensazione è quella di essere scappata, ma non si torna indietro ed è giusto che adesso mi goda questo senso di benessere.

Cerco di farmi spazio tra mille persone presenti in aereo porto, con le valigie pesantissime, mi maledico per aver permesso a mia madre di metterci le mani. Si è documentata prima che partissi e pare che in Inghilterra piova quasi sette giorni su sette, quindi sicuramente le avrà riempite di maglioni. Ad essere sincera qui la temperatura è un pò più freddina ma non siamo al polo nord.

Osservo in cerca di Marta ma non la vedo da nessuna parte.

Sapevo che avrebbe ritardato, come inizio non sarebbe bellissimo direi. Decido di sedermi sopra ad una delle mie valigie, mi sento un pesce fuori dall'acqua.

Arriverà Sole...arriverà.

<<Vi avevo detto che saremmo arrivati tardi, cavolo.>>

Una voce squillante, in mezzo ad altre mille voci mi distrae e ci metto un secondo a riconoscerla. Allungo un pò più il collo per cercare di capire da dove proviene, seguendo la voce sempre più arrabbiata, ma sempre più vicina a me. Me la trovo di fronte, accompagnata da due ragazzi che infierisce contro di loro come una pazza.

<<Marta.>> La chiamo alzando un pò il tono della voce, perchè si accorga di me.

Si volta, ed il volto della mia amica che mi compare davanti, mi da una boccata di ossigeno non indifferente. Spalanca gli occhi, e come un toro che di fronte a lui ha una bandiera rossa, mi corre contro capovolgendomi con il suo braccio, tanto stretto che temo mi strozzi.

<<Ciao come stai?>>

Le lacrime non reggono ed incominciamo a piangere a dirotto entrambe.

<<Sto bene accidenti, e tu come stai?>>

Mi mancava troppo il suo sorriso contagioso, la sua vicinanza. Era veramente tantissimo che non ci vedevamo e sentirsi al telefono non è la stessa cosa. Mi sembra cambiata, ma sempre bellissima. Si toglie il berretto che ha in testa, con il logo della CRIFTON. I suoi lunghissimi capelli neri li cadono sulla schiena, come una nuvola leggera e soffice. Abbiamo pochissimo in comune se parliamo di aspetto fisico, io riccia e lei liscia. Io castano chiaro e lei nera come il carbone, ma i nostri occhi sono di colore verde per entrambe, per questo dettaglio fin da piccole ci siamo promesse di essere come sorelle.

<<Ma sei in formissima Sole.>> Mi scruta guardandomi dalla testa, ai piedi. Lei con un fisico mozzafiato...

<<Si certo, è il tuo modo per consolarmi.>> Accenno ad un mezzo sorriso.

<<Forse, ma sappi che non ti chiederò niente fino a quando non avrai voglia di parlarne... e poi adesso sei qui con me, quindi...divertiamoci ok?>>

Si prende gioco di me, ed io che pensavo di essere venuta per buttarmi sullo studio e non pensare ad altro, ma quel suo divertiamoci mi lascia incerta.

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