<<Coglione.>> Ma che mi prende?
Mi sente, toglie il braccio di Damon sulle sue spalle e mi viene incontro. Vole picchiarmi? Lo sguardo penetrante serio ed indecifrabile abbinato al celeste dei suoi occhi mi ipnotizzato, ma non di paura, serio non dice altro mi fissa e basta.
<<Calmiamoci ok?>> Di fronte a me Marta, in un'istante.
<< Te l'ho detto, abbaiano ma non mordono, lui è Matt e loro sono Elissi e Clarissa.>>
Alla sua presentazione si volta dandomi le spalle, ma lanciandomi un lungo sguardo come se mi stesse facendo una radiografia.
<<Sole he....>>
Eliss se ho capito, si avvicina anche lei Matt? E con il suo corpo Los triage come una sanguisuga continuando a fissarmi, in un modo che non mi piace per niente. Gonna super corta quasi si intravedono le mutandine , bianche credo, top anch'esso corto che fa scorgere appena il diamantino nell'ombelico. Permettono questo tipo di atteggiamento in questo college?continuano ad osservarmi entrambi, mentre io aspetto che cosa abbia da dirmi, ma sorridono e continuano a sorridere scrutandomi dalla testa ai piedi.
Comunque intuisco che è il Matt di cui sento parlare da tutta la mattina, capisco adesso perché erano preoccupati del ritardo, deve essere proprio uno stronzo. Dannatamente bello, ma stronzo. Tengo questa mia considerazione dentro di me, non voglio che nuovamente sembri considerata Como loro simile.
<<Non ho bisogno di calmarmi, parla per te non per me Marta.>>
È ufficiale è proprio stronzo, il modo in qui si rivolge a Marta lo conferma in modo evidente, questo mi irrita da morire. Sento jn nervoso nei confronti di questo ragazzo che non mi appartiene per niente.
Sono proprio diversa da loro, credo che se tutti gli studenti della Bristol sono come loro, non farò amicizia con nessuno e passerò l'intero anno a parlare da sola, menomale.che ho Marta qui con me.
<<Meglio che vada Marta, tu vai tranquilla troverò la strada da sola ci vediamo più tardi.>> Amche se sono preoccupata di perdermi in questo labirinto, non voglio sembrare agli occhi di loro una ragazzina di campagna che non sa trovare la sua stanza, capisce subito....
<<Ok allora ci vediamo dopo.>> Mi bacia sulla guancia.
<<Tranquilla sopravviverò.>> Accenno ad un sorriso.
Si allontana con quei suoi strani amici,mentre la guardo allontanarsi nuovamente quegli occhi celesti incrociano i miei, entrambi piacevolmente felici. Ma basta poco perché la mia coscienza verso quel ragazzo scorbutico ed irritante faccia faccia si che invece si irritino immediatamente. Mi volto non voglio guardarlo e mi allontanò anche io.
Sospiro profondamente guardandomi intorno, ok Sole c'è la puoi fare.
Oltrepassa il grande passo che costeggia il campus, lanbrezza fresca mi accarezza il viso piacevolmente. Studenti sotto diversi alberi intenti a studiare catturano la mia attenzione, altri che scherzano tra di loro, ragazze intente a truccarsi per chissà quale motivo, sorseggiando delle strane bevande scure. Si percepisce proprio l'atmosfera diversa da casa, e la mia vena malinconica mi stringe il cuore.
Finalmente trovo l'entrata, mi compiaccio per esserci riuscita da sola anche se per così poco. Mi sentopiccolissima di fronte a questa grande struttura di mattoni davanti a me. Per non parlare della scalinata per arrivare alla porta.
Mi guardo le scarpe e sono grata alla mie amatissime converse rosa di essere sempre al mio fianco,ma non so se mi aiuteranno ugualmente guardando questi due macigni di valigie che mi porto appresso.
Meglio portare una valigia alla volta, do un'ultima sguardata intorno a me per evitare di fare ulteriori figuracce. La sollevo, ma con mio dispiace le stringhe delle mie super converse (come le chiamo io) mi abbandonano facendomi perdere l'equilibrio. Mi rendo conto nell'immediato che non riuscirò ad evitare la caduta, quando una mano mi afferra tempestivamente il braccio.
<<Tutto ok?>>
<<Cavolo, si grazie.>>
Ho il fiatone dalla paura, mi volto e davanti a me un ragazzo mi sorride. Arrossisco appena mi rendo conto che anche lui è bellissimo, ma ormai credo questo sia all'ordine del giorno qui alla Crifton.
<<Stavi per fare una brutta caduta.>>
<<Parè di sì.>>
Certo si darmi una sistemata, sbuffando contro le mie converse, mentre allaccio le stringhe.
<<Hai bisogno di una mano?>> Guarda le mie valigie.
<<Credi si si, grazie.>> Annuisco imbarazzata.
Solleva i macigni, ormai soprannominati così. Subito I suoi bicipiti traspaiono dalla T-shirt bianca. Mi osserva inclinando la testa, con una domanda stampata in faccia, prima di salire la.scalinata, ma non c'è bisogno che apra bocca già capisco.
<<Ti prego non chiedermelo.>> Lo imploro, non lo conosco e non capirebbe la filosofia di mia madre nel preparare le valigie, saliamo.
<<Peima volta alla Crofton?>>
<< Si primo giorno.>>
<<Ti troverai bene vedrai, che corsi frequenti?>>
<< In realtà uno.solta to, quello di arte e disegno.>> Ammetto.
<<Bene allora ci vedremo spesso, anche io frequento quel corso. La segreteria è da quella parte, apresto.>>
Continua ad osservarmi mentre scende nuovamente gli scalini appena saliti, che bellissimo sorriso che ha.
<<A scusa, com'è che ti chiami?>>
<<Sole mi chiamo, Sole.>> Ripeto due volte il mio nome per chissà quale motivo.<<Io sono Jason, allora ciao Sole.>>
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TUTTA COLPA DEL CUORE
Romance✨️IN VENDITA SU AMAZON✨️"Sole , ragazza nata e cresciuta a Volterra. Piccolo paesino della Toscana, sola con sua madre che si è sempre presa cura di lei. Studente modello, prende il diploma con l'ambizione di una vita radiosa e piena di obbiettivi d...