TUTTA COLPA DEL CUORE 10

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<<Allora vogliamo andarcene da questo inferno, oppure dobbiamo assistere ancora a questa lagna?>>

Mi ero dimenticata di averla vista in compagnia, un ragazzo.con i capelli arruffati ed un paio di occhiali da sole, accompagnato da un secondo ragazzo con una sigaretta in mano e mille tatuaggi, si avvicinano a noi.

<<Che fai Marta? Non ci presenti alla tua amica?>> Un pò strafottente direi.

<<Si certo, questi sono Damon ed Edison, e se non fosse stato per loro sarei arrivata puntuale per jna volta.>> Gli lancia un pugno sul braccio.

<<Parlano italiano?>> Sussurro all'orecchio di Marta sperando che non mi sentivo, ma scoppiano tutti e due a ridere, io avvampo e mi rendo conto che il mio tentativo è fallito, fantastico.

<<La tua amica lo sa in che anno siamo?>> Edison, se ho capito bene si beffa di me.

<<Si qui la nostra lingua la parlano in molti, vuoi un consiglio? Non sembrare troppo....italiana.>> Non so se ho capito bene quello che mi ha voluto dire, ma non ci faccio molto caso, minstranisce più il fatto che Marta si sia fatta degli amici così. D'amore serio...silenzioso, mentre Edison mi mette un po timore con tutti quei tatuaggi.

<<Marta andiamo, Matt ci aspetta e sai quanto si incazza quando deve aspettare.>>

D'amore gli strizza l'occhio, ed ho l'impressione che lei si sciolga un pò.

<<Si certo andiamo.>>

Sbuffa e prendere una delle mie valigie pesanti, neanche ci aiutano quei due. Si allontanano ridendo e prendendosi a spintoni. Chi è questo Matt? Unaltro della gang? Dove Marta è andata ad infilarsi? Non mi interessa prendo le valigie e seguo la mia amica.

<<Hai la tua macchina?>>

<<La sua macchina?>> Esclama Edison, scoppiando nuovamente in quella risata che già non sopporto.

<<No a dire il vero non ho ancora un'auto, guidare dalla parte opposta non mi aiuta molto.>>

<<Già è a noi tocca portarla ovunque, compreso andare a prendere le amiche all'aeroporto. >> Mi osserva scocciato, ma con un accenno di sorriso, ci dirigiamo all'uscita.

<<Sxoprirai che qui le cose sono un tantino diverse da casa.>> Fantastico, il cambiamento che mi ci voleva.

Sono seduta sul sedile posteriore di questa auto, talmente disordinata da mettersi le mani nei capelli dalla disperazione. Sono costretta ad aprire il finestrino per il tanfo di fumo che c'è, e cercare di respirare un pò. Al volante c'è D'amore, che con sollievo guida in modo civile. Ero un po preoccupata all'idea di salire.

<<Non mordono.>> Mi sussurra all'orecchio Marta, vedendo sicuramente le mie espressioni.

<<Ok.>> Accenno ad un sorriso.

<<Manca ancora molto?>> Tento dis fare un minimo di conversazione con loro, per mostrare approvazione alla mia amica è non farla sentire in imbarazzo.

<<Che c'è? Sole giusto? Sei impaziente di frequentare il corso di arte?>>

La voce di Edison mi irrita da morire, ancora di più se lo fa guardandomi dallo specchietto retrovisore. E come fanno a sapere che frequenterò il corso di arte? Marta deve essere abbastanza in confidenza con loro, per avergli raccontato tutto.

<< Piantala Edison, non fare lo stronzo.>> Marta interviene in mio aiuto.

<<Ok, ok solo che guardandola non c'è la vedo proprio a frequentare un college come IP nostro, troppo figlia di papà.>>

Ecco se voleva dire, da non farmi più aprire la bocca ci è riuscito, ha menzionato una di quelle persone che solitamente odio pronunciare. Non sa proprio di che cosa stia parlando se crede che io sia una figlia di papà. Ma che mi importa che pensa questo sfigato, lo osservo malissimo e la mia autostima torna a salire.

<<Lo pensavi anche di me?>> Marta.

<<Forse, ma con il tempo abbiamo scoperto che se una fuoriclasse atto.>> Una nuova di fumo, fuoriesce dalla sua bocca dopo questa affermazione, accompagnata dalla solita risata.

<<Sei uno stronzo Edison.>>

Lancia un calcio, sullo schienale del.suo sedile, sbigottita la osservo e se la conosco bene vorrebbe nascondersi in questo momento. Damon che ha differenza del.suo amico maleducato, è stato in silenzio per tutto il tempo interviene.

<<Si forse hai esagerato Edison.>>

Lancia un sorrisetto a Edison, per poi strizzare l'occhio dallo specchietto jn direzione di Marta.

<<Ma che palle Damon, ok scusami.>>

Marta a sua volta ricambia con un mezzo sorriso compiaciuto, ed ancora noto quel rossastro apparire sulle sue guance.

Se l'inizio è questo, posso solo immaginarmi il resto...

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