Capitolo 8. Problemi? Nah!

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Quel mese era passato troppo velocemente, avevo trascorso ogni singolo giorno che mi rimaneva con Violet.
Ero talmente confusa nei suoi confronti, cercavo di convincermi che fosse un'amicizia molto solida, ma non capivo.. non riuscivo ad ammettere che forse.. bè.. dovevamo parlare.

Non riuscii mai a prendere il coraggio sufficiente per farlo, ero troppo spaventata dalle mie emozioni e di perderla.
Volevo che tutto rimanesse così, avrei voluto che partisse con me per Hogwarts, ma avrei dovuto aspettare un anno per questo.
Il fatto di dover partire solo con mio fratello mi spaventava.. lui non mi era mai troppo vicino e temevo che saremmo finiti in due case differenti, ma allo stesso tempo non stavo nella pelle per iniziare finalmente la mia carriera da strega.

Il 31 agosto Harry si svegliò particolarmente euforico, irruppe nella stanza di me e Teddy svegliandoci con un grande:
"BUONGIORNO RAGAZZI!"
Ci tirammo su entrambi frastornati, i nostri capelli sembravano che fossero stati folgorati durante la notte, occhi piccoli e bava alla bocca ci guardammo rassegnati, poi voltammo lo sguardo verso l'orologio, segnava le 7 del mattino, ci riguardammo in segno di intesa, poi verso Harry borbottammo all'unisono:
"Ma sono le 7 del mattino!"
Harry rise e poi aggiunse:
"Siete proprio gemelli.. dai vestitevi! Oggi si va a fare compere!"
Io mi rigirai nel letto sprofondando la testa nel cuscino, Teddy mi seguì a ruota.

Arrivammo a Diagon Alley verso le 10:30 del mattino, i colori dei palazzi si amalgamavano l'un l'altro, le vetrate dei negozi regalavano emozioni a tutti i futuri studenti di Hogwarts che erano lì per lo stesso motivo per cui c'eravamo anche io e Teddy.
Harry sembrava un bambino, per ogni negozio in cui entravamo ci raccontava una delle sue storie e pian piano comprammo tutto il necessario che ci serviva per affrontare il nuovo anno magico.
La tappa più importante la lasciammo per ultima, Olivander, ricordo che non vedevo l'ora di entrare in quel negozio, volevo sapere a tutti i costi come sarebbe stata la mia bacchetta, la bramavo da anni!

C'era solo un piccolo problema, che mi rendeva nervosa anche per l'ingresso ad Hogwarts... il 4 settembre, solo tre giorni dopo l'effettivo inizio delle lezioni ci sarebbe stata la luna piena... non volevo iniziare l'anno così ma ahimè non potevo farci nulla e questo stava disturbando anche la scelta della mia bacchetta.
Solitamente la settimana prima delle trasformazioni ero nervosa, tutti i sensi erano amplificati ed il mio umore cambiava drasticamente da un momento all'altro.

Olivander ci accolse caldamente, salutò Harry e poi si dedicò completamente prima a mio fratello.
La sua bacchetta fu semplice da trovare, solo al secondo tentativo riuscì a trovarla: nucleo di corda di cuore di drago, legno di ciliegio, poco flessibile, 13 pollici.
La sua bacchetta aveva un aspetto unico, andava dalla punta rossiccia al manico bluastro, era spessa e piena di venature, ma elegante. Olivander aggiunse che quella bacchetta era unica e rappresentava appieno le capacità di Teddy, poteva cambiare colore a seconda del suo stato d'animo!

Poi toccò a me...
Me ne fece provare quindici. Non aveva mai trovato nessuno più difficile di me, sembrava che le bacchette si ribellassero, poi l'illuminazione dell'esperto: me ne diede una con una pietra di luna incastonata all'estremità del manico, attorniato da rune e simboli che "proteggevano" la bacchetta dalla troppa magia che sprigionavo.
Quasi temette che fossi un obscuriale!
Questa sembrò non ribellarsi minimamente ad i miei incantesimi, la adoravo, la sentivo completamente mia.
Come quella di Teddy, anche la mia aveva un nucleo di corda di cuore di drago, legno di nocciolo, rigida e lunga 13 pollici e mezzo.

Prima di uscire dal negozio, aprendo la porta mi scontrai contro una ragazza dai lunghi capelli dorati e ricci ed occhioni azzurri.
Mi cadde tutto quello che avevo in mano, lei senza pensarci due volte si accasciò per aiutarmi a raccogliere gli oggetti chiedendomi scusa. La rassicurai di non aver fatto nulla di male, ci alzammo, mi rivolse un sorriso più che solare, ricambiai con un timido accenno ed uscii dal negozio insieme alla mia famiglia.

Figlia della Luna (Alice Lupin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora