Capitolo 14. Rivelazioni Sconvolgenti

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21 settembre 2009

Era una mattinata uggiosa, le nubi contornavano le torri del castello facendole sparire nel cielo, l'autunno era finalmente giunto, anche se già le settimane prima, essendo in un posto così a nord aveva già piovuto molto.
Quella mattina mettemmo i maglioni più pesanti che avevamo, ci svegliammo prima dell'alba, prima di tutti gli altri, ci preparammo ed uscimmo furtive dalla sala comune di Grifondoro.

Nei corridoi non girava anima viva e ormai ad un passo dall'inizio della giornata i professori stavano ancora tutti dormendo, nessuno era presente alla ronda notturna, quindi sia io che Wendy eravamo abbastanza tranquille di non essere scoperte.
Ci dirigemmo verso uno dei portoni che davano sul campo di allenamento per principianti di Quidditch, non era quasi mai sorvegliato. Anche se eravamo praticamente certe di essere sole nei corridoi ad ogni angolo ci nascondevamo per verificare che non ci fosse davvero nessuno, finché proprio lì davanti avvertimmo un gran freddo, ci appostammo dietro la colonna sbirciando la fonte facendo sbucare solo la testa, davanti al portone aleggiava la figura spettrale di Nick Quasi-Senza-Testa.
Sussultammo di paura schizzando immediatamente dietro la colonna sperando di non essere state viste.
Nick si girò lentamente verso la nostra direzione impietrito, fluttuava probabilmente senza una meta, ci passò davanti, i nervi che tiravano come una balestra, io chiusi gli occhi in una vana ricerca di sembrare invisibile, poi:
"Ragazze!" Ecco... eravamo state scoperte.
Io aprii leggermente gli occhi intimorita, non potevo già finire in punizione!
"Che ci fate in giro a quest'ora?" Chiese il fantasma
Fortunatamente si fece avanti Wendy:
"Ci siamo alzate prima per una ricerca, Sir Nick" fece sicura di sé.
"Mi fa piacere" disse lui sorpreso "ma comunque è fuori dall'orario consentito, venite con me, vi riaccompagno ai vostri dormitori."
"La prego, Sir." Chiese implorante Wendy "siamo indietro con questo compito, se non lo facciamo adesso inizieremo male l'anno!"
Ci guardò languido, in fin dei conti lui non era un professore, non aveva alcun diritto di dirci cosa fare, in più era il primo che invitava i Grifondoro ad osare:
"Ah! E va bene.. nemmeno una parola di questo incontro." Disse severo. "Se vi accadrà qualcosa non sarà colpa mia, ragazze." Si difese
"Grazie mille, Sir, le siamo debitrici!" Disse Wendy con gratitudine, poi lui continuò il suo "cammino" verso il nulla lasciandoci alle spalle.
Aspettammo qualche istante prima di sgattaiolare fuori dal portone, non appena girò l'angolo sgusciammo fuori in un battibaleno.
"Siamo fuori, non ci credo!" Esordii
"Siii!" Urlacchiò come suo solito, Wendy "ora seguimi, presto! Manca poco alla sveglia della scuola!"
Iniziò a correre frettolosamente verso il Lago Nero, io la seguii immediatamente.

Arrivammo alla riva più lontana dalla scuola, Wendy non voleva proprio farsi vedere, però la vista era spettacolare, il castello avvolto nella nebbia mattutina, il lago oscuro come suo solito, con altrettanta nebbia che aleggiava a pochi centimetri da esso.
Sembrava fosse ghiacciato, l'aria era freddissima, Wendy si iniziò a spogliare come se volesse tuffarsi:
"Ma sei impazzita?!" Le dissi
"Perché?" Chiese lei ingenuamente
"Ci saranno neanche dieci gradi qua fuori... vuoi davvero tuffarti?" Continuai, ma lei aveva già infilato i piedi nudi in acqua.
Mi portai una mano alla fronte girandomi su me stessa incredula.
"Dai Alice, non ti preoccupare... voglio farti vedere quella cosa, ricordi?" Disse tranquillamente
Feci cenno di sì, con gli occhi ancora sgranati.
Lei entrò ancora un po' arrivando all'altezza del ginocchio.
Continuavo a guardarmi intorno preoccupata:
"Sai che io non entrerò, vero?" Le ricordai
"Sì, lo so, Alice." Disse sbrigativa mentre mi dava le spalle camminando nelle acque nere del lago.
"Okay, direi che ci siamo."
Tirò fuori dalla camicetta che ancora indossava un talismano argentato con degli inserti di pietre celesti. Lo guardai curiosa.
"Non ti spaventare, va bene?" Mi chiese
"V-va bene?" Annuii non capendo di che cosa stesse parlando stringendomi le braccia conserte al petto.
Improvvisamente sollevò solo le mani in alto, due grosse masse di acqua seguirono placide i suoi movimenti esplodendo poi sopra la sua testa creando degli spruzzi spettacolari!
"Wow!! Ma come hai fatto?!" Le chiesi stupita, non aveva nemmeno la bacchetta.. come era potuto succedere?
"Sono una Ninfa, Alice. Ecco come ho fatto. Padroneggio l'acqua da quando ero in fasce!" Mi disse euforica di mostrarmi il suo segreto.
Ero estasiata, continuava a far volteggiare l'acqua sopra la sua testa come se niente fosse, era uno spettacolo incantevole!
"Ma è bellissimo, Wendy!" Esordii incantata ed imbambolata.
"È la sensazione più bella che si possa provare." Disse lei fiera del suo dono mentre ancora stava giocando con la sua amata acqua.
In quel momento avvertii un senso di colpa, lei mi stava mostrando un lato di sé che non aveva mai fatto vedere a nessuno, io invece non volevo farlo... il mio segreto non era così entusiasmante quanto il suo. Mi rabbuiai.
"Che succede?" Chiese lei accorgendosi
"Nulla!" Risposi tranquilla allontanando qualsiasi dubbio.
"Non hai ancora visto la cosa più bella." Continuò
"C'è dell'altro?" Chiesi ancora più incredula
"Sì!" Strillò lei
Si avvicinò alla riva mettendosi seduta nell'acqua:
"Ti avverto... questo potrebbe turbarti un po' più rispetto a prima." Disse leggermente più timorosa
Annuii nuovamente non vedendo l'ora di vedere quali altre meraviglie avesse fatto.
"Promettimi che mi vedrai sempre come quella di prima, Alice." A questo punto era diventata proprio agitata
"Wendy... certo che lo farò." La rassicurai
"Va bene" disse girandosi verso il lago, prese tra le mani il talismano che portava al collo, chiuse gli occhi ponendo una mano sopra le sue gambe, un raggio di luce spuntò improvvisamente dalla collana, mi coprii gli occhi da quanto era forte, poi li riaprii.
"Sorpresa..." disse ancora più agitata Wendy.
Non ci potevo credere... ora la camicetta era sparita, al posto di essa delle scaglie celesti le coprivano il seno, il talismano era sempre lì... la cosa più incredibile però non era quello.
Al posto delle sue gambe ora c'era una lunga coda da pesce celeste che scintillava alla luce, la faceva ruotare a destra e sinistra nell'acqua. Era incredibile, era una sirena!
Io rimasi imbambolata senza dire nulla a fissare quella splendida coda... non ci potevo credere, la mia nuova amica... una sirena?! Stavo sicuramente sognando.
"Alice?" Chiese preoccupata dalla mia espressione.
"Sei una sirena!" Urlai in fissa sulla pinna.
"S-sì." Balbettò lei
"COSA?!" Le chiesi guardandola finalmente negli occhi "non è un sogno?!" Continuai con lo stesso tono spaventato ma anche sorpreso.
"Alice..." ridacchiò lei "siamo qui, è tutto vero!"
"AHAHAHAHA!" Scoppiai in una risata isterica, stavamo per diventare la coppia di "mostri" più strana che si fosse mai vista, poi inizia a blaterare andando avanti e indietro sulla spiaggia:
"Tu sei una sirena, io sono un... coso, come faremo ad andare avanti così, qualcosa di normale nella mia vita non esiste eheh... è troppo, no, è bello! No, è troppo..." stavo impazzendo mentre Wendy mi guardava interrogativa non capendo che cosa mi stesse succedendo.
"Tu sei una sirena!" Esordii di nuovo impiantando a terra i piedi e guardandola nuovamente negli occhi incredula.
"Sì." Ripeté lei divertita dalla mia reazione.
"AH!" Esclamai l'ultima volta, poi mi sedetti a terra con la testa tra le gambe come se fossi uno struzzo impazzito.
"Sapevo che non dovevo fartelo vedere... immaginavo questa reazione." Disse lei  cambiando atteggiamento, innervosita ed asciutta mentre maneggiava nuovamente il suo talismano facendo sparire la coda.
Io mi alzai di soprassalto capendo che avevo combinato un disastro cercando di rimediare:
"No no no no Wendy! Io sono felicissima che tu me l'abbia fatto vedere, sei fantastica, è solo che io..." mi fermai non trovando le parole "io..."
"Tu...?" Continuò lei
"Io... ho molti casini in testa e questo, beh, questo..." ancora come prima
"Questo..?" Si agitò Wendy
"Questo mi fa sentire meno sola!" Urlai.
"Che cosa vuoi dire?" Chiese lei stranita dal mio insensato discorso
"Ci sono cose strane... nella mia vita ed il fatto che tu non sia solo una strega, beh, ecco... è bello!" Mentii non riuscendo a dirle quello che mi balenava nella testa.
"V-va bene..." disse lei ancora più stranita.
Balzai in piedi alla velocità della luce esordendo:
"Ora dobbiamo andare." Mi voltai incamminandomi verso la scuola a testa bassa con un'espressione che esprimeva tutto il mio disagio.
"Alice! Aspetta!" Chiese lei seguendomi correndo mentre indossava tutto di fretta.

Figlia della Luna (Alice Lupin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora