Capitolo 17. Studiosi Grifondoro

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"Lupin... Lupin... LUPIN!!" Mi strillò il professor Lumacorno.
"Mmh?!" Mugugnai tirandomi su dal banco a suon di gomitate, Wendy stava cercando di svegliarmi.
Mi ero addormentata nel bel mezzo della lezione di pozioni, tutta la classe aveva riso, che vergogna!
"Visto che la vedo attenta e brillante, questa mattina, mi farebbe il favore di spiegare alla classe a che cosa serve l'elemento che stavo spiegando?!" Mi chiese Lumacorno incastrandomi.
'Ma cosa starà mai spiegando?!' Mi chiesi preoccupata, avevo dormito tutta la lezione, dannazione... avrei dovuto iniziare a prendere un sonnifero o qualche goccia di Somnium auree (una pozione che allieta i sogni).
Iniziai a sudare freddo e guardarmi intorno in cerca di qualche suggerimento, qualsiasi indizio che portasse alla spiegazione, mentre mi continuavo a rigirare non riuscivo a smettere di mugugnare un "ehm, sì.. ecco.."
Wendy guardava fisso davanti a lei, catatonica, non voleva farsi scoprire mentre mi tirava dei calcetti sotto al banco per attirare la mia attenzione:
"Aconito" mi sussurrò piano.
"Che cosa?! Ehm..." non riuscivo a sentirla.
"Aconito!" Alzò leggermente la voce lei.
"ACONITO!" Strillai illuminata al professore.
"Molto bene... signorina Halliwell. Per aver suggerito magnificamente alla sua compagna." Disse Lumacorno scoprendoci, Wendy stava letteralmente sprofondando nel banco.
"5 punti in meno a Grifondoro!" Continuò il professore girandosi verso la lavagna, un dissenso generale della classe aggravò su di me, mentre mogia mogia aprivo il quaderno iniziando a scrivere appunti.
Lumacorno si voltò ancora scontento continuando la sua battaglia:
"Signorina Lupin, ha ancora la possibilità di far riguadagnare i punti persi alla sua casa o perderne altrettanti, a lei la scelta.
Mi vuole, quindi, cortesemente spiegare cos'è l'aconito?"
Per fortuna o sfortuna sapevo perfettamente il funzionamento di quella pianta, ricordandomi ancora una volta quanto odiassi sentire parlare di tutto ciò che circondava il mio segreto, era come se fossi perseguitata, ma per una volta potevo sfruttarlo a mio favore.
"Certo, signore." Risposi decisa "l'aconito è una pianta molto rara che si trova principalmente in terre miti, specialmente in Francia, più precisamente in Provenza." Wendy si girò allibita, non poteva crederci che stessi rispondendo così perfettamente ad una domanda su pozioni "si usa per poche pozioni, ma è essenziale per il corretto funzionamento della pozione antilupo, una pozione in grado di alleviare i sintomi della licantropia nei soggetti affetti durante le notti di luna piena e per la pozione risvegliante, l'unica in grado di contrastare gli effetti del distillato della morte vivente." Mi uscì tutto d'un fiato e con talmente tanta sicurezza che quando terminai la spiegazione mi sentii terribilmente a disagio per come tutti erano rimasti a bocca aperta, professore incluso.
Lumacorno rimase qualche istante a fissarmi sbalordito, poi sul suo volto rugoso si fece strada un grande sorriso accompagnato da un goffo applauso ed una buffa risata di compiacimento.
"Bravissima signorina Lupin! 5 punti a Grifondoro! Per aver salvato la sua pessima figura di prima ed altri 5 punti per la perfetta spiegazione! È sicura di avere solo 11 anni?" Mi chiese scherzando, mi imbarazzai diventando rossa come un pomodoro ma con un piccolo sorriso.
"Ora andiamo avanti... l'aconito, o luparia, come ci ha gentilmente esposto la signorina Lupin è un ingrediente essenziale per..."
"Sei stata davvero brillante, Alice! Ma quando hai avuto il tempo di portarti avanti con pozioni?" Mi bisbigliò fiera, Wendy.
Feci spallucce ringraziandola, poi ricominciammo ad ascoltare la lezione, anche se ero ancora terribilmente assonnata.

Quelle notti continuavo a non dormire molto bene, sì, dopo la luna piena non ero mai completamente riposata le notti seguenti, ma quelle dopo l'ultima passata erano state diverse, sentivo che non era per colpa della maledizione che facevo tutti quegli incubi, la vista del lago mi terrorizzava, c'era qualcosa che non andava lì dentro.
Era sempre lo stesso sogno: mi trovavo sulla riva del Lago Nero, iniziava tutto come quella mattina in cui Wendy mi aveva rivelato il suo segreto. La stavo guardando, era sempre girata di spalle, non vedevo il suo volto, poi spariva nelle acque, iniziavo ad agitarmi chiamandola con scarsi risultati. Pochi istanti dopo mi trovavo nelle profondità del lago... annegavo, mi dimenavo tentando di raggiungere la superficie in cerca di ossigeno, ma nulla, il mio corpo si arrendeva... la morte.
No, i miei occhi si riaprivano più gialli del normale ed iniziavo ad urlare, poi mi svegliavo.
Era terrificante, ogni notte sobbalzavo dal mio letto stringendomi il petto, come se ancora sentissi quel terribile bruciore ai polmoni pieni di acqua.
Non facevo altro che pensarci giorno e notte, ma perché stavo così?

Quel giorno, come promesso, alle 4 del pomeriggio ci avviamo verso la biblioteca, in cerca di risposte, non avevo ancora raccontato nulla a Wendy del mio sogno ricorrente.
"I maridi non hanno mai attaccato un umano senza giusta causa." Disse Wendy mentre cercava sugli scaffali "dobbiamo trovare un libro che parli interamente di loro. Prova a cercare su quello scaffale sotto la M." Mi suggerì, obbedii immediatamente iniziando la mia ricerca.
"Eccolo qui!" Esclamò sottovoce Wendy dopo qualche minuto "'Storia dei Maridi e nascita del Lago Nero' qui potremmo trovare qualcosa!" Continuò.
Io ne trovai un altro più generico che parlava del popolo marino magico.
Ci mettemmo subito all'opera iniziando a cercare e studiare.
"Non riesco a trovare nulla a riguardo, Wendy." Dissi senza speranze dopo qualche ora alla mia amica.
"I maridi sono un popolo mite, hanno combattuto poche guerre e con gli umani hanno sempre avuto molta riservatezza per le loro ricchezze e culture, ma mai uno scontro vero e proprio. Non attaccano fin quando non vengono attaccati." Iniziò a leggere un capitolo che parlava proprio del temperamento di quelle creature.
Iniziai a cercare di ricordare se avessi avuto un comportamento offensivo quella sera, mi stavo trasformando, questo è certo e non credo fosse un bel vedere, ma fin quando non avevo visto il bagliore ero in ombra, al buio, non potevano vedermi, quindi perché attaccare per primi quell'oblò?
"C'è qualcosa che non va, Alice. Ricordo tutti i racconti di mia madre e questo libro ne conferma le sue parole, non possono aver attaccato senza un motivo valido. Devo provare a parlare con loro." Concluse.
"Ma, Wendy, come potresti fare?" Chiesi.
"So qualcosa della loro lingua, devo indagare su quello che è successo."
'Oh no, le diranno quello che hanno visto, scoprirà tutto!' Pensai preoccupata, così cercai di rimediare "ehm.. potrebbe essere pericoloso, potremmo cercare ancora su questi libri prima di andare là sotto."
"Va bene, ma prima o poi dovrò avere un confronto. Lo devo alla mia mamma." Non c'era verso, quando mi parlava di sua madre mi scioglievo, capivo quella sensazione e non volevo distruggerle la speranza di trovarla in qualche modo.
Passammo altre due ore lì dentro, in cerca di una soluzione e finendo i compiti di Aritmanzia che ci aspettavano il giorno seguente.

"Vado a fare un bagno domattina, avresti voglia di accompagnarmi?" Chiese Wendy qualche sera dopo.
"Ehm.. devo proprio?" Risposi intimidita dal lago.
"Dai Alice!" Mi supplicò sfoggiando i più grandi occhioni dolci che potesse farmi.
"Non lo so..." tentennai distogliendo lo sguardo da quegli occhioni blu.
"Prometto che ti insegnerò a nuotare e sarà divertente! In poche persone possono vantarsi di aver preso lezioni di nuoto da una ninfa-sirena!" Scoppiò a ridere.
Cedetti alle sue richieste facendola felice:
"V-va bene, ma con mooolta calma.. quel lago mi terrorizza."
"Come mai ne sei così spaventata?" Mi chiese con aria un po' più seriosa.
"Ecco... non ti ho detto tutto di quella notte." Dissi raccogliendo il coraggio necessario.
"Racconta..." rispose mettendosi comoda sul suo letto.
Sospirai poi inizia a raccontarle il mio sogno.
Le raccontai persino la parte che implicava la mia perdita di controllo, era un sogno dopotutto, non l'avrebbe mai ricondotto alla maledizione.

"Mmh è davvero interessante, Alice..." disse Wendy non appena ebbi finito "forse potrebbe essere una sorta di sogno premonitore. Questo ci aiuterà con le nostre ricerche..." mi guardò intensamente facendomi capire che doveva dire qualcos'altro.
"Cosa..?" Le chiesi fremente.
"Ecco perché domani devi assolutamente venire con me ad indagare!" Sbottò Wendy con un sorriso stampato in faccia.
Iniziai a ridere buttandole un cuscino addosso, poi sprofondai tra le coperte mentre lei si vendicava della 'cuscinata' in faccia.

Figlia della Luna (Alice Lupin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora