Capitolo 19. Buon Natale!

17 1 0
                                    

21 Dicembre 2009

I mesi passavano, le mie trasformazioni si erano finalmente stabilizzate, la pozione stava facendo effetto, era come se prendessi un sonnifero, la mattina mi svegliavo in salute, come se avessi fatto un lungo sogno, era comunque molto stancante, ma andavano molto meglio ed ero tranquilla.
Ogni volta che tornavamo sull'argomento "lago" Wendy rabbrividiva, quindi cercavo di non tornarci a meno che non fosse indispensabile.
Mentre per quanto riguardava i guai... Bè ero diventata letteralmente il sacco da boxe di Kat, ogni volta che mi trovava in giro mi spingeva, o era pronta ad attuare qualche stupido scherzo imbarazzante, un giorno era arrivata a chiudermi per ore nei bagni abbandonati dove mi trasformavo riempiendolo di ragni, nessuno poteva sapere che potessi essere lì.
Wendy, dopo avermi persa per ore, avvertì la McGranitt, mi cercarono tutto il pomeriggio finché non mi liberò a tarda sera, non potevo fare la spia su Kat, o mi avrebbe fatto di peggio, così mi inventai con la preside qualche assurda scusa, ma Wendy sapeva bene cosa nascondevo.
Da quel momento iniziò una vera e propria battaglia di battute tra lei e Kat quando si vedevano. Io ogni volta che succedeva volevo sprofondare nel terreno.
Stava diventando un incubo, ma l'arrivo di Dicembre era stato una salvezza per me!

Era l'ora delle vacanze di Natale, non stavo più nella pelle, finalmente potevo tornare a casa e rivedere Violet... mi mancava così tanto, volevo raccontarle tutto quello che mi era successo.
"Sarà strano non vederti tutti i giorni!" Mi disse un po' malinconica, Wendy, scendendo a King's Cross.
"Mi mancherai, Wendy, ma ci rivedremo prestissimo!" Risposi fiduciosa.
Poi mi lasciò tra le mani un piccolo pacchetto regalo e se ne andò facendomi l'occhiolino.
Rimasi di stucco, poi non appena riuscii a capire che mi aveva appena fatto un regalo di Natale mi girai velocemente urlandole in mezzo alla stazione "GRAZIE!!", lei ormai arrivata da suo padre si voltò a sorridermi e sparì tra la folla di King's Cross.
Harry e Ginny erano venuti a prendere me e Teddy, ci accolsero con un calorosissimo abbraccio, mi sentivo stritolare dalla zia.
"Alice! Alice! Sono quiii!" Strillò il piccolo Albus.
"Nanerottolo! Vieni qui!!" Gli urlai non appena lo vidi, lui mi corse incontro saltandomi in braccio e stritolandomi il collo ancora più forte di quanto non avesse fatto Ginny.
Era bellissimo poter rivedere la mia famiglia, mi erano mancati tantissimo.

Arrivammo finalmente a casa, mi sbrigai a salire in camera mia a mettere via i bagagli e scendere a salutare Violet.
Non credo di aver mai disfatto i bagagli più veloce di così, mi fiondai alla velocità della luce al grande portone di legno di noce.
Rimasi lì a fissarlo qualche istante, ero quasi intimorita dal vederla nuovamente, avevo il cuore in gola, batteva all'impazzata e non avevo il coraggio di sbattere il maestoso battente a forma di testa di chimera.
Feci un respiro profondo, chiusi gli occhi e finalmente bussai.
I rintocchi del grande battente risuonarono forti dentro l'atrio della magione della mia amica.
Nessuno rispose...
Aspettai speranzosa e spaventata dalla suspance qualche secondo, ma nulla.
Mi arresi al fatto che non ci fosse nessuno in casa, così girai i tacchi e feci per tornare a casa mia.
*Clock*
La grande serratura della porta scattò ed il cigolio imponente del portone mi pietrificò dando le spalle alla casa.
"Alice?" Chiese una vocina dolce.
Mi sciolsi al suono di quella bellissima voce, mi girai piano piano mentre la mia espressione cambiava, da spaventata ad ebete imbambolato (o così credevo io).
"Violet..." sospirai, rimasi lì immobile a fissarla con un sorriso che mi faceva venire le lacrime agli occhi.
Rimase qualche istante anche lei nella stessa posa, poi scattò lanciandosi su di me avvolgendomi nel suo abbraccio.
Arrivò con una tale violenza che mi fece perdere l'equilibrio e cademmo entrambe a terra, sul prato gelato.
Lei continuò ad abbracciarmi come se nulla fosse successo.
Io ero rimasta interdetta, stavo ricambiando l'abbraccio, ma allo stesso tempo stavo cercando di tornare in una posizione un po' più comoda rispetto a quella che non mi faceva respirare.
"Violet, Violet..." le dissi senza fiato "non respiro..." continuai imbarazzata.
Lei si tirò su subito scusandosi:
"Perdonami! Non mi ero resa conto.." disse ridacchiando mentre si tirava su in ginocchio sistemandosi una ciocca di capelli argentati dietro l'orecchio, anche lei imbarazzata.
Mi misi a sedere di fronte a lei, continuavo a guardarla come un miraggio.
"Come stai?" Mi chiese ingenuamente.
"Bene..." dissi ancora persa "e tu?"
"Ora che sei tornata... Bene!" Rispose ridendo.
Poi si rabbuiò in un secondo e mi tirò un pugno al braccio.
"Aio!" Dissi a bassa voce.
"Tu mi hai scritto pochissimo! Avevi promesso di farti sentire ogni settimana!" Continuò arrabbiata.
"Oh... hai ragione." Le dissi scusandomi mentre la aiutavo a tirarsi su, faceva freddo lì per terra!

Figlia della Luna (Alice Lupin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora