Capitolo 12. La Prima Luna

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4 settembre 2009

Ero stanca, nervosa, agitata. Non riuscivo a sorridere, avevo paura e tutto quello che succedeva non andava a mio favore, prendevo tutto negativamente e anche se ero con Wendy che parlava tutto il tempo cercando di distrarmi, non riuscivo ad ascoltarla.
"... E quindi mi trovo bene qui!" Finì uno dei tanti discorsi che non avevo sentito quel giorno mentre ci spostavamo tra i corridoi da una lezione all'altra. Si spazientì dicendo:
"Alice ma mi stai ascoltando?!"
Mi risvegliai rispondendo:
"Si, scusa... è che oggi non mi sento molto bene." Non avevo dormito per niente, ero troppo agitata, avevo delle occhiaie gigantesche, non era troppo difficile credermi.
"Lo vedo..." disse Wendy preoccupata "che ti succede?"
"Non lo so... sento come se mi stesse venendo la febbre." Mentii approfittando per cercare una scusa che mi sarebbe servita a giustificare la mia futura assenza notturna.
"Vuoi che ti accompagni in infermeria?"
"No..." risposi vaga "magari più tardi." Avanzai più rapidamente per cercare di evitare l'argomento, conoscevo poco quella ragazza, ma sapevo che se si preoccupava per qualcosa non si arrendeva finché non riusciva a farmi stare meglio. Non avevo proprio voglia di parlarne.
Mi seguii velocizzando il passo:
"Alice! Alice, aspettami!"
Mi bloccai, mi girai e le dissi chiaramente:
"Wendy, per favore... è una giornata no. Lasciami stare." In quel momento arrivò una di quelle fitte costanti che mi affliggevano il giorno della trasformazione.
Uscì da solo un gemito sonoro, mi strinsi immediatamente il petto, come a cercare di contrastare il dolore.
"Alice!" Si preoccupò Wendy
"Ho detto di lasciarmi stare, ti prego!" Le urlai mentre già stavo correndo via.
Non volevo vedere nessuno e soprattutto odiavo che qualcuno potesse vedermi in quello stato.
Mi rinchiusi in bagno per un po', almeno lì sarei rimasta sola.
Purtroppo, però, dovevo ancora andare alla lezione di Pozioni velocemente, il tempo stringeva, già non andavo a genio a Lumacorno, se avessi fatto ritardo sarei caduta molto in basso.
Sentivo ogni muscolo del corpo afflosciarsi, le mie energie erano sempre più deboli, ma cercai comunque di raccogliere tutte le forze che avevo nel corpo ed uscii dal bagno.
Appena varcata la soglia della porta mi ritrovai davanti una figura longilinea che mi bloccò, alzai lo sguardo, era la McGranitt:
"Lupin! Cercavo proprio lei." Esordì
"P-professoressa" risposi già sapendo perché mi stava cercando
"Può cortesemente seguirmi nel mio ufficio?"
"Ma... ma professoressa avrei lezione di Pozioni tra qualche minuto." Dissi intimidita
"Non ci vorrà molto, la giustificherò io con il professor Lumacorno, non si preoccupi." Si incamminò non appena terminata la frase senza voltarsi indietro.
La seguii nei corridoi senza esitare.

"Draconis Auree" fece davanti ad una statua di una fenice dorata.
Immediatamente questa si animò salendo verso l'alto e svelando una maestosa scala a chiocciola anch'essa dorata.
Rimasi a bocca aperta finché tutta la scala non fu completamente svelata, poi la McGranitt interruppe il mio stupore:
"Mi segua, prego." Feci ancora come mi disse.
Arrivammo in un'enorme stanza piena di quadri, libri, oggetti magici di ogni genere, ero estasiata a tale vista, sembrava di essere in un sogno, le finestre facevano penetrare all'interno dei raggi di sole dorati che illuminavano tutto creando degli aloni intorno ad ogni oggetto scintillante da cui nascevano altri raggi. Era una vista spettacolare.
"Wow..." mi uscì dalle labbra debolmente
"Come si sente oggi?" Mi chiese la preside mentre attraversava la maestosa stanza.
"Emh... non splendidamente." Risposi sconsolata.
Si girò a guardarmi "mi dispiace..." disse compassionevole.
Poi rigirò i tacchi e si diresse verso una grossa teca ai margini della stanza.
"Mi duole averla portata via dalla lezione, la riaccompagnerò in classe non appena terminata la nostra chiacchierata." Disse
"Non si preoccupi." Le risposi arresa.
Aprì la teca che conteneva boccette di ogni forma e colore, cercò lo scaffale corretto dove si scorgeva una piccola scritta al margine Pozione Anti-Lupo.
Ne prese una fiala e mi invitò ad avvicinarmi all'enorme scrivania in fondo alla stanza che ergeva sopra a tutto.
Salii i pochi gradini che ci volevano per arrivarci e mi sedetti di fronte a lei.
"Questa le servirà sta notte." Iniziò sventolando la boccetta "la prenda almeno un'ora prima della trasformazione." Mi fece cenno di non sbagliare, poi continuò "tra poco la accompagnerò al bagno che le descrivevo la scorsa volta, potrà recarsi lì entro e non oltre le 9 di questa sera. Intesi?" Mi chiese severa
"Sì, signora." Risposi annuendo.
"È di estrema importanza che lei non faccia ritardo. Non vorrei mettere in pericolo né lei né nessun altro studente della scuola, le sto dando l'opportunità di avere un comfort migliore di quello che aveva suo padre, mi raccomando di seguire questa regola." Disse severamente, mi sentivo terribilmente in colpa per quello che stava dicendo, poi continuò "io verrò a sigillare la porta dopo quell'ora assicurandomi che lei sia al suo interno, l'indomani mattina verrò io ad aprirle nuovamente alle 10 del mattino, sono stata chiara?"
"Sì." Dissi sinceramente intenzionata a non voler disobbedire a nessun ordine dato.
"Molto bene. Ora stia serena, cara, la luna sarà piena tra qualche ora, cerchi di non pensarci e di seguire le lezioni. Se avrà bisogno si potrà recare senza alcun problema in infermeria a qualsiasi orario prima delle 9. In questa scuola siamo a conoscenza del suo segreto solo io e Madama Chips, per questioni di salute naturalmente. Domani mattina la accompagnerò io stessa lì per assicurarci che stia bene." Continuò la sua spiegazione
"Grazie..." risposi timidamente.
Mi guardò sinceramente dispiaciuta poi concluse:
"Molto bene, signorina Lupin. Direi che siamo a posto! Ora mi segua, la accompagno."
Uscimmo da quella meravigliosa stanza e ci recammo velocemente nei sotterranei dove si trovava il famoso bagno, la mia gabbia.
Entrammo mentre lei continuava la spiegazione:
"Questo bagno è vuoto da molti anni, dopo che si sono verificati alcuni episodi di infestazione molte studentesse non hanno più voluto entrarci per paura, ma le assicuro che non dimora più alcun mostro..."
'Fino a questa notte' pensai
Si sentii un ululato spettrale dal punto più profondo dall'oscuro bagno.
Mi voltai terrorizzata per vedere la fonte senza alcun successo.
La McGranitt mi rassicurò subito:
"Oh! Quasi dimenticavo..." si portò una mano alla fronte "i bagni sono abitati solo da un'ex studentessa di Corvonero, Mirtilla Malcontenta, è uno spirito" trasalii 'sta scherzando, spero' pensai "è innocua, non ha mai leso nessuno, anzi, sono sicura che non la disturberà." Mi rassicurò.
"Va bene..." dissi debolmente ancora un po' spaventata di passare la notte lì da sola.
"Molto bene!" Esclamò, mi fece trasalire ancora "il fatto che non si dovrà far vedere da nessuno mi sembra scontato... ora possiamo tornare a lezione, mi segua."
Uscimmo recandoci alla classe di pozioni che non distava troppo lontano dal bagno.

Figlia della Luna (Alice Lupin)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora