First day.

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Aprii l'armadietto per sistemare il libro di inglese che non mi serviva più per quel giorno, ma vidi cadere a terra un foglietto, così mi abbassai a terra e lo afferrai. Era un piccolo pezzo di carta, una carta color panna, liscia e pulita. Corrugai la fronte decidendo di aprirlo. Era un messaggio, scritto con una grafia ordinata e ben leggibile. Sfiorai i bordi di quel foglio, cominciando a leggere.

12/03/2015

Sei bella. Sei così tanto bella Leah, non immagini quanto. Sei la creatura più bella che io abbia mai visto. Oggi stavi sorridendo, amo vederti sorridere. Non smettere mai di farlo, Leah, ti prometto che anch'io non smetterò.

-H.

Rilessi più e più volte quelle poche righe, chiedendomi quale persona potesse scrivermi una cosa del genere. Io non piacevo mai a nessuno, mentre quell'H diceva che ero bella.

Ripiegai il foglietto infilandolo nella mia borsa color vinaccia, un po' sgualcita e con il manico rovinato, e dirigendomi nell'aula per la prossima lezione, durante la quale per tutto il tempo rimasi a pensare a quell'anonimo.
Mentre consegnavo le verifiche che la professoressa di chimica ci aveva dato, cercavo una scrittura che somigliasse almeno un po' a quella del biglietto, ma nemmeno una era lontanamente paragonabile alla sua. Rinunciai, sedendomi al mio posto e contemplando la magnifica A ottenuta nel compito. Sorrisi lievemente riguardandola tutta di sfuggita prima di sentire Matthew, il più bravo della classe, chiamarmi: "Pss, Morrison! Quanto hai preso?" alzai gli occhi al cielo.

"Ho preso A, te?" lui sgranò gli occhi.

"Brava.. io A+" rispose ed io annuii, molto interessata. Lui doveva per forza fare meglio di me. Rabbrividii al solo pensiero che lui potesse essere il ragazzo del biglietto. Tornai a guardare la mia verifica, sospirando.

**

Arrivai davanti alla porta di casa mia, e a terra, sopra lo zerbino, era poggiata una rosa rossa. I petali erano perfetti, le spine erano state tolte. Lo stelo era di un verde vivo, come se fosse stata appena staccata dal suo cespuglio. La raccolsi e la portai delicatamente al naso, sentendone il profumo. Mi morsi un labbro, realizzando che era collegata sicuramente al messaggio trovato qualche ora prima nell'armadietto. Sorrisi lievemente prima di aprire la porta in mogano con le chiavi. Entrai nella mia abitazione e mi diressi in camera mia, non prima di aver preso un vaso dal mobile in soggiorno e averlo riempito d'acqua. Ci infilai la rosa e poggiai il foglietto di fianco, chiedendomi ancora una volta chi potesse essere e perché lo stesse facendo.


Spazio Autrice:

Ciao a tutti :)
Dico subito che questa storia sarà triste e che i capitoli non saranno molto lunghi, spero davvero che vi piaccia.
Mi farebbe davvero piacere se lasciaste un voto, o un commento, vorrei sapere cosa ne pensate!
Grazie, un bacio
Rebs

Unknown [30 days] • njhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora