23/03/2015
"A te che sei l'unica al mondo, l'unica ragione per arrivare fino in fondo ad ogni mio respiro,quando ti guardo dopo un giorno pieno di parole, senza che tu mi dica niente,tutto si fa chiaro"
-H.
[N.B. : penso lo sappiate tutti, ma se non è così beh, la canzone è 'A Te' di Jovanotti. Io la amo.]
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"Ciao Jennifer" sorrisi alla ragazzina già seduta dietro il banco. Mi sedetti davanti a lei.
"Ciao" rispose timidamente "Come ti chiami?" mi domandò.
"Sono Leah" sorrisi ancora estraendo l'astuccio dalla mia borsa. Lei aveva già aperto il quaderno di matematica.
"Piacere" sorrise amichevolmente. Ricambiai.
"Allora.. cosa state facendo di matematica? La mia prof ha detto che hai bisogno di una mano.."
"Oh, si. Stiamo facendo le equazioni di primo grado.. io non ci capisco tanto" si morse il labbro inferiore.
"Lo hai detto all'insegnante, che non capisci?"
"Ehm.. no. Ecco, i miei compagni mi avrebbero preso in giro, e non volevo essere.."
"Si, capisco. Ma tu devi pensare a te, a fare bene. Fidati, meglio sole che mal accompagnate. Ma adesso, mettiamoci al lavoro!" la incitai. Lei mi sorrise riconoscente annuendo, mentre io aprivo il libro di aritmetica e cercavo qualche esercizio semplice da farle fare.
Alla fine dell'ora avevamo eseguito qualcosa come 15 esercizi, e in realtà scoprii che li sapeva fare, ma sbagliava sempre a cambiare i segni."Allora ci vediamo settimana prossima" dissi alzandomi. Lei annuì.
"Grazie Leah. Sei davvero brava"
"Oh, grazie tesoro".Uscimmo insieme da scuola, e ci salutammo sulla soglia del cancello scolastico per poi andare ognuna nella sua direzione.Camminai più velocemente del solito, e in poco tempo mi ritrovai già a casa.
Trovai quella volta una rosa color rosa scuro, attaccato al suo stelo il pezzo di carta mostrava un'unica parola: gratitudine.
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Unknown [30 days] • njh
FanfictionGli restavano trenta giorni, trenta giorni per dirle che l'amava. Ma quando lei capì di chi si trattasse, lui se n'era già andato.