Eighth Day.

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Niall's pov

"Piccolo, vuoi qualcosa per colazione?" mi chiese mia madre entrando nella mia stanza. Sbuffai cancellando alcune parole appena scritte che non andavano bene.
"No, mamma" mi girai a guardarla. Mi osservava con sguardo dolce, regalandomi mille attenzioni solo con quello. Sorrisi appena alzandomi e andando verso di lei.
"Devi essere forte, mamma" lei annuì tirandomi a sé in un abbraccio. La strinsi forte, mentre la sentii singhiozzare.
"No, non piangere" sussurrai. Lei si staccò e mi sorrise malinconicamente prima di darmi un bacio sulla guancia ed uscire dalla mia stanza.
Io tornai alla mia scrivania, finendo di scrivere l'ottavo biglietto.

19/03/2015

Le conosco le ragazze come te, che prima ridono fino alle lacrime, scherzano e giocano, e poi si fermano a fissare il vuoto per un po'. Lo fissano e pensano, pensano sempre ma nessuno se ne rende conto, e quando gli occhi stanno per colmarsi di lacrime, riprendono a ridere.
Io me ne sono accorto, dal primo giorno in cui ti ho vista.

-H.

Sorrisi appena, ripiegando accuratamente la carta e infilandola nella tasca laterale del mio zaino prima di metterlo in spalla. Mi infilai un cappello e scesi le scale.
"Ciao mamma, io vado!" la informai baciandole la guancia.
"Ciao.. non affaticarti troppo!" mi avvisò con voce tremolante. Le sorrisi per rassicurarla e poi uscii, dirigendomi alla serra dietro casa mia.
Percorsi la stradina che ormai sapevo a memoria fino ad arrivare davanti al cespuglio di rose. Le guardai attentamente, una ad una, e alla fine scelsi quella color pesca. Estrassi il coltellino portatile che tenevo nella tasca dei jeans e la staccai dal ramo. Attento a non pungermi, tagliai via anche le spine.
Dopo aver fatto ciò, uscii e mi incamminai verso casa sua. Mi nascondevo dietro la siepe della casa di fianco alla sua e aspettavo che uscisse. La vidi camminare, con la sua borsa color vinaccia ormai usata e rovinata, con la testa bassa, come sempre. Era bellissima.
Aspettai che sparisse dalla mia visuale per poi uscire dal mio 'nascondiglio' e avvicinarmi a casa sua. Poggiai delicatamente la rosa sul suo zerbino, poi aprii la cartella estraendone un post-it da attaccare allo stelo della rosa. Scrissi velocemente amore segreto per poi alzarmi e dirigermi anch'io a scuola.

**

Era bellissima mentre leggeva il mio biglietto. È rimasta colpita dalle mie parole, lo si capiva dalla sua espressione. E poi ha sorriso, un sorriso magnifico. Amavo come le sue labbra si piegavano quando sorrideva, amavo le sue labbra, ma odiavo desiderare di baciarle e non poterlo fare.

Unknown [30 days] • njhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora