Thirtieth Day.

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TARATATAAAAN!
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Mi dileguo.

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È difficile, a volte, accettare gli avvenimenti che accadono. È difficile adattarsi e cercare di andare avanti. È difficile non darsi la colpa di ciò che succede per non averlo capito, pur avendolo avuto sempre davanti agli occhi. È difficile, dannatamente difficile, talvolta impossibile. Dicono che niente è impossibile nella vita. Ma quando ti ritrovi inginocchiata, col viso distrutto dalle lacrime, in una stanza d'ospedale, capisci che non c'è storia. Erano bastati solo pochi secondi. Pochi secondi per mandare tutto all'aria.

10/04/2015

Sono un vigliacco. Mi dispiace, mi dispiace così tanto. Non posso fare più niente. I medici non possono fare più niente. Me lo avevano detto, il 12 marzo che mi restavano solo trenta giorni.

E ora, eccomi qui. Ho chiesto a mia sorella Jennifer di darti questo. So che sei la ragazza che le fa ripetizioni. So tutto di te, Leah. So che probabilmente ora starai leggendo questo con un'espressione confusa e le lacrime vicine. So che mia sorella è lì davanti a te. So che probabilmente hai già intuito qualcosa.

Non sai quanto vorrei vedere la tua espressione concentrata mentre legge i miei biglietti ancora una volta. Non sai quanto vorrei che tu ora fossi qui. Non sai quanto vorrei non essere mai stato malato. Non sai quanto vorrei averti parlato di persona. Non sai quanto vorrei non dover dirti addio.

Ho fatto di tutto. I medici hanno fatto di tutto. Ma no, non è bastato, e cazzo, sono così frustrato per questo.

Avrei voluto avere il coraggio di avvicinarmi a te e dirti 'Hey, sono Niall, piacere' e poterti abbracciare, poterti consolare, poterti stare vicina come ha fatto Luke durante questi anni. Ma se lo avessi fatto, non sarei stato capace di guardarti negli occhi senza dirti la verità.

Mi dispiace. Mi dispiace immensamente.

Non ti avrei mai lasciata sola. Non ti avrei mai fatto soffrire. Ti avrei amata, amata come nessun altro prima d'ora. Adesso voglio solo che mi prometti una cosa.

Promettimi che andrai avanti. Che diventerai ancora più bella di come sei ora. Promettimi che incontrerai l'uomo della tua vita e sarai felice con lui. Promettimi che n0n smetterai di sorridere. Promettimi però che non mi dimenticherai. Promettimi che mi terrai sempre con te. Promettimi che per te sarò sempre parte della tua vita.

E perdonami. Perdonami se ti ho mentito.

Comunque io ti amo. Davvero.

Quando tu leggerai questo, io già non ci sarò più. Probabilmente il mio corpo sarà su un letto di ospedale, o, chissà, magari già in una bara.

Ma Leah, la mia anima ti appartiene. Custodiscila. Io mi fido ti te.

Ti amo.

Addio, mia piccola e dolce Leah.

-Niall James Horan.

Quelle erano le parole della lettera consegnatami da Jennifer alle 14:37 di quella domenica mattina. Inutile dire che piansi, che piansi tanto. Inutile dire tutto. Ormai nulla aveva più senso.

Quel ragazzo biondo che tanto mi incuriosiva, era lui. Era sempre stato lui. Così bello, così puro. Non riuscivo a smettere di guardarlo. Era lì, immobile, su quel letto bianco e scomodo.

Un telo sopra il suo corpo, fin sotto il mento. Il suo viso era pallido, più pallido di sempre. I suoi capelli avevano perso forma, non erano più ben pettinati e raccolti in una cresta, come sembrava piacergli. E aveva tanti piccoli nei sparsi sul viso.

Un'altra lacrima cadde dai miei occhi, finì sulle sue labbra. Così sottili, ormai viola. Morsi forte le mie, ripensando a tutte le volte che mi aveva scritto di volermi baciare.

E il gesto mi venne come spontaneo.

Mi abbassai lentamente sul suo viso, e poggiai le mie morbide labbra sulle sue.

Unknown [30 days] • njhDove le storie prendono vita. Scoprilo ora