Capitolo 2

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Guardo mia figlia mentre gioca con i suoi LEGO, facendo la "torre più alta del mondo".

Penso alla sua innocenza, a quanto lei sia ignara di tutto.

Non sa di tutto quello che è successo tra me e suo padre. O meglio, lo sa, ma non credo abbia capito fino in fondo quanto male mi ha fatto. Non sa dei grandi casini che ho in testa, pensa che Zulema sia solo una mia amica.

"Com'è andata a scuola?" le chiedo.

"Bene, però ho litigato con Tina."

"Come mai?"

"Perché dice che le femmine non possono giocare con i maschi."

"Tu puoi giocare con chi vuoi, amore mio."

"Lo so, ma lei è proprio una stupida."

"Non si dicono queste cose delle altre bimbe."

"Allora non lo dico, però è stupida lo stesso."

"Lo hai appena detto."

Scoppiamo entrambe a ridere, Isabel è davvero senza filtri. Come la maggior parte dei bambini che sono la bocca della verità.

Mentre lei continua a giocare entra in casa Simón. Mi sorride, ma io non ricambio.

Non sono felice di vederlo, soprattutto dopo quello che è successo con Zulema.

Oggi, stando con lei, ho capito che l'amore dovrebbe farti sentire felice, nonostante le difficoltà e le incomprensioni.

Invece lui ha rovinato la mia vita. Ha sparato a me e a nostra figlia, una cosa del genere non può essere perdonata mai. Nemmeno se lui diventasse la persona migliore del mondo e il padre migliore del mondo, ormai è tardi.

Isi corre ad abbracciarlo, poi torna da me e continua a giocare con i LEGO.

Simón mi fa segno di avvicinarsi a lui.

"Che c'è?" gli chiedo.

"Potresti distrarre la bambina per qualche minuto?" mi sussurra all'orecchio.

Non so cos'abbia in mente, però mi sembra di capire che le abbia fatto una sorpresa.

Annuisco, mentre esce di nuovo dalla porta senza fare rumore.

Dopo un po' chiede a me e alla piccola di raggiungerlo in sala e vedo una vaschetta con un pesce rosso che nuota al suo interno.

"Papà, mi hai preso un pesce?" urla Isabel, saltando di gioia.

"Mi avevi detto che lo volevi, ti ricordi?"

"È il regalo più bello del mondo!"

"È stata un'idea della mamma."

A che gioco sta giocando? Io nemmeno sapevo che nostra figlia desiderava un pesce rosso. Per colpa di Simón la conosco da poco e ci sono cose che devo ancora scoprire.

"Grazie mamma, sei la migliore!" grida mia figlia, prima di abbracciarmi forte.

"Adesso voglio stare un po' con Emilio." afferma poco dopo.

"Emilio?" le chiedo, sorridendo.

"Sì, il mio pesce rosso."

Le spieghiamo come deve dargli il cibo e le diciamo che non deve mai toglierlo dalla sua vaschetta, per nessun motivo. È una bambina intelligente, ma ha comunque quattro anni.

"Posso parlarti un attimo?" chiede Simón, mentre Isabel inizia a guardare il suo pesce.

Ci spostiamo nell'altra stanza, forse si tratta di qualcosa che la bambina non può sentire.

"Macarena, io non ho mai smesso di amarti."

Un po' me lo aspettavo, ma è comunque uno shock sentire queste parole.

"Simón, non ci provare proprio."

"E so che mi ami anche tu."

Ha ragione, lo amo anche io. Ma amo anche Zulema e lei non ha sparato a me e ad Isabel.
Non posso scegliere lui. Devo scegliere lei che, nonostante sia una stronza e mi faccia spesso stare male, mi ha sempre dimostrato che tiene a me. Anche se ci tiene a modo suo.

"Io mi vedo con un'altra persona."

Ecco, ora lo sa. Ora sa che non c'è più posto per lui nel mio cuore e non ci sarà mai.

"Posso sapere chi è?"

"Assolutamente no, non sono affari tuoi."

"Va bene, capisco."

"Come potrei amarti dopo... Insomma, lo sai."

"Non lo so, ma speravo mi avessi perdonato."

"Come hai fatto anche solo a sperare nel mio perdono? Sai bene che è impossibile."

"Forse perché viviamo insieme."

"Ci sono tante persone che vivono insieme e non si amano, come ci sono persone che si amano e non vivono insieme. Non sono per forza cose collegate tra loro."

Penso a Zulema e al fatto che è sempre rimasta nella casa accanto perché non ha mai voluto convivere con me.

Noi siamo abituati a pensare che l'amore segua delle tappe ben precise: conoscersi, piacersi, andare a letto, convivere, sposarsi, fare figli e invecchiare insieme.

Chi esce da questo percorso stabilito dalla società viene considerato strano, diverso.

Ma ognuno di noi ha il diritto di vivere l'amore come crede e io voglio vivere la mia storia con Zulema senza farmi problemi inutili.

"Va bene, Maca."

"Se non fosse per nostra figlia ti avrei già ucciso, ricordatelo."

Annuisce ed entrambi andiamo a vedere la bambina che sta raccontando al suo pesce cos'ha fatto oggi a scuola.

Simón non mi rivolge più la parola, ma forse è meglio così. Almeno mi evito delle situazioni imbarazzanti che ora non ho voglia di gestire.

Guardo l'agenda di domani, ho l'incontro con le maestre di Isabel e subito dopo devo fare una visita. Non credo che porterò con me la bambina, forse è meglio che lei mi aspetti a casa con Simón.

Perché, non so come mai, l'ospedale da cui sono seguita per un problema che è rimasto dopo la sparatoria si trova in una zona molto malfamata nonostante sia il migliore.

E comunque non mi piace l'idea di portare la piccola all'ospedale.

Ma prima di fare tutto ciò, quando mia figlia sarà a scuola, voglio vedere Zulema.

Non so se stiamo insieme, probabilmente non lo capirò mai, però ho sempre tanta voglia di passare il mio tempo con lei.

La amo e credo che non smetterò mai di farlo, qualsiasi cosa succeda tra noi.

Revenge ~ Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora