È mezzanotte, è ufficialmente Natale.
E io mi ritrovo nella mia stanza a guardare un piccolo criceto che corre senza sosta nella sua ruota. È il regalo che io e Simón abbiamo preso per Isabel.
La mia bambina ha due passioni: i samurai e gli animali. Adora tutti gli animali, però i suoi preferiti sono quelli piccolini.
Mentre il criceto si stufa e torna nella sua casetta controllo il cellulare, sperando che Zulema mi abbia mandato un messaggio.
Ancora niente, a questo punto penso che non mi scriverà più.
Mi sveglio al mattino perché Isabel mi salta letteralmente sul letto.
"Mamma, è arrivato Babbo Natale!"
Lo so, le ho messo i regali sotto l'albero quando si è addormentata. Il criceto invece l'ho nascosto con la sua gabbietta in modo che lei non possa trovarlo e che sia davvero una sorpresa.
Andiamo ad aprirli e a lei piace tutto: la casa di Barbie, la pista per le macchine, il pupazzo del panda di Kung Fu Panda e un cerchietto.
"Babbo Natale mi ha portato tanti regali!"
"Te ne abbiamo fatto uno anche noi." dico.
"Questi sono vostri, avete detto voi a Babbo Natale cosa portarmi."
"Sì, ma te ne abbiamo comprato uno io e papà." le dico, sorridendo.
Le passiamo la gabbietta con il criceto e lei si mette a saltellare per l'entusiasmo.
"Un criceto vero! Grazie, grazie, grazie!" urla, abbracciandoci entrambi più volte.
Lo chiama Ghiotto come il criceto di un cartone animato che guarda sempre e porta la gabbietta in camera sua.
"È bello vederla così felice." mi dice Simón.
"Già..."
"E tu?"
"Io cosa?"
"Tu sei felice?"
Non poteva farmi domanda più difficile.
Sono felice per mia figlia, ma il resto è tutto un grandissimo casino.
"Non lo so..."
"Io voglio che tu sia felice."
Lo guardo e mi viene quasi da ridere.
"Allora perché mi hai sparato?"
"Perché volevo che lo fossi solo con me."
"E adesso?"
"Adesso voglio che tu sia felice e basta."
"Con te o senza di te?"
"Con me o senza di me."
Per un momento, solo per un momento, penso che vorrei baciarlo.
Dovrei essere fedele a Zulema? A una donna che mi ha lasciata per l'ennesima volta, ammesso che io e lei stessimo insieme?
Se bacio Simón una volta sola cosa può capitare? Non credo che il mondo esploderà.
In quel momento suona il campanello.
Grazie al cielo, stavo per fare la cazzata della vita. Se avessi baciato Simón poi me ne sarei pentita per sempre.
Apriamo la porta e c'è Altagracia. È molto elegante, è cambiata tanto ed è... incinta.
Dopo il primo momento di imbarazzo si rivolge a suo fratello.
"Se te lo stai chiedendo è figlio mio e basta, mi sono divertita con i secondini in carcere."
"Dio santo, Altagracia, risparmiaci i dettagli." risponde lui.
Alta passa tutta la giornata di Natale con noi, pranziamo insieme e ci rilassiamo.
Con me non parla quasi, ma è gentile con Isabel che, a quanto pare, adora sua zia.
Vado in bagno, ho bisogno di un po' di pace.
Mi guardo allo specchio, tiro su la maglietta e vedo le cicatrici lasciate dai proiettili di Simón.
Se penso a ciò che stavo per fare mi viene la nausea: stavo per baciare l'uomo che mi ha letteralmente rovinato la vita.
Entra Alta e mi tiro subito giù la maglietta.
"Scusa, Maca. Con la gravidanza devo fare sempre pipì e non ho nemmeno bussato."
"Tranquilla, non preoccuparti."
"È dura, non pensavo neanche di poter rimanere incinta a quarantacinque anni."
"Sono felice per te, davvero."
"Tu invece mi nascondi qualcosa..."
"Cioè? Io non ti nascondo proprio niente."
"Allora è vero che sei scappata con un altro lasciando mio fratello da solo con Isabel?"
"Sì, io..."
"È stato mio fratello a farti quei segni?"
Oh cazzo, li ha visti.
"Altagracia, per favore, non voglio parlarne."
"Tranquilla, ho capito tutto..."
"Non fare niente, sto cercando di dimenticare questa storia per il bene di Isabel."
"Non preoccuparti, farò finta di niente."
Sono sorpresa dal modo in cui ha reagito. Io e lei abbiamo sempre avuto un bel rapporto, un legame tra cognate a dir poco idilliaco, ma io pensavo che sarebbe stata dalla parte di Simón. In fondo è suo fratello e sono molto uniti, nonostante la differenza d'età.
Quando lei va via, Isabel dorme e mi ritrovo da sola in salotto con Simón mi sento come in un altro mondo.
La persona che amo è qui davanti a me, però non posso nemmeno abbracciarla perché, per come si è comportata, avrei paura che possa conficcarmi un pugnale nella schiena.
Ma c'è una donna che amo ancora di più di Simón. Zulema è arrivata nella mia vita in un momento di merda e non mi ha tirata fuori dall'oscurità: mi ha insegnato ad uscirne da sola. Mi ha fatto innamorare di lei, prima piano e poi di colpo. Mi sono svegliata una mattina e mi sono resa conto di aver scelto lei anche se non ho dimenticato del tutto quel grandissimo bastardo del mio ex.
Con Zulema vorrei davvero costruire un futuro, vorrei invecchiare con lei. E in questo momento mi manca così tanto che provo una sensazione di soffocamento insopportabile, è come se non riuscissi a respirare senza di lei. Se solo mi amasse quanto la amo io...
STAI LEGGENDO
Revenge ~ Volume 2
FanficDietro la rabbia c'è il dolore. Dietro il dolore c'è l'amore. Sequel di Revenge 💛🖤