Capitolo 9

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È il 31 dicembre e non ho ancora avuto notizie di Zulema.

Dopo aver cenato, Isabel vuole giocare e ballare con me e Simón e per qualche ora riesco a divertirmi senza pensare a niente. Senza pensare alla donna che amo e che mi lascia sola ogni volta che inizio a fidarmi di lei.

Alle nove e mezza suona il campanello.

"È di nuovo Babbo Natale?" urla mia figlia.

"Isi, lui viene solo a Natale." risponde Simón.

Vado ad aprire e il bicchiere mi scivola dalla mano. Non posso credere ai miei occhi.

È Zulema. Zulema è qui.

"Vi disturbo?" mi chiede.

"No, io... Noi..."

In quel momento arriva Simón.

"Buonasera Zulema, ti unisci a noi?" le chiede.

"Certo, volentieri!"

Quando rimaniamo in corridoio solo io e lei mentre si toglie la giacca la prendo da parte.

"A che gioco stai giocando?" sussurro.

"Sono venuta qui per Capodanno."

"Perché? Credevo che non volessi più stare con me."

"Infatti, non so se voglio stare con te."

"E allora perché continui a cercarmi? Perché torni sempre se poi non vuoi restare?"

Mi guarda come per soppesare le mie parole e io spero che mi dia una risposta sensata.

"Andiamo di là, ci aspettano."

Ovviamente, figuriamoci se mi dice qualcosa.

Isabel si ricorda di Zulema ed è felicissima di rivederla, le mostra tutti i regali che le ha portato Babbo Natale e vuole giocare con lei.

Rimaniamo tutti svegli fino alla mezzanotte e festeggiamo indossando cappellini colorati.

"Adesso è l'ora di andare a dormire." dico alla piccola, che è già rimasta sveglia fin troppo.

"Dai, mamma. Ancora cinque minuti!"

"Isi, è davvero tardi."

"Ma se poi non vedo più Zulema..."

"Verrò a trovarti." le dice lei.

"Promesso?"

"Promesso."

Quando Isabel va a dormire prendo da parte Zulema, per parlarle da sola.

"Sai che non puoi fare ad una bambina delle promesse che poi non riesci a mantenere?"

"Scusa?"

"Le hai detto che verrai a trovarla."

"Chi ti dice che non lo farò?"

"Ti conosco."

"O forse no."

Ha ragione, forse non la conosco affatto.

Quando torniamo nella grande sala Simón ci segue con lo sguardo.

"Senti, non vedo Macarena da tanto tempo e siamo molto amiche, avete una stanza degli ospiti in cui potrei fermarmi?" chiede Zulema.

"Certo, è quella laggiù." le risponde Simón, indicando la mia stanza.

Ma se Zulema dormirà nella mia stanza lui si aspetta che dorma nella sua? Piuttosto che passare la notte con lui andrei a dormire su un cumulo di spazzatura.

E comunque se Zulema è qui io voglio stare con lei.

"Nella stanza degli ospiti ci sono due letti, magari stasera dormo con lei per non lasciarla sola. Sai, tipo un pigiama party tra amiche." dico, sperando che lei mi regga il gioco.

Simón si gira verso Zulema.

"Non pensavo fossi tipo da pigiama party." le dice, con un tono che mi fa venire i brividi.

Ma lei non sembra turbata.

"Invece io adoro i pigiama party."

"Ah sì?"

"Perché no? Un samurai si diverte solo a fare duelli o ad uccidere la gente? In effetti quelli sono i miei passatempi preferiti... Stasera però volevo solo fare un pigiama party con la mia amica, non costringermi a cambiare idea."

Lo ha minacciato? L'ha fatto davvero?

"Va bene signorine, divertitevi."

Quando arriviamo in camera mi rendo conto di essere più preoccupata di quanto pensassi.

"Zulema, non puoi sfidarlo in quel modo."

"Non l'ho sfidato, gli ho solo parlato dei miei hobby." risponde, con l'aria da finta innocente.

"Oddio." sbuffo.

"Stai tranquilla, ok? Se lui vuole farti del male dovrà passare sul mio cadavere."

"E come vorresti proteggermi se scappi sempre? Tu sparisci per giorni interi senza nemmeno mandarmi un messaggio..."

"Ho intenzione di smettere."

"Di fare cosa?"

"Di fuggire da te."

Una persona sana di mente la manderebbe a fanculo, non può pensare di lasciarmi sempre e di "smettere" quando lo decide lei.

Ma io non ce la faccio. Mi è mancata troppo, ho solo voglia di baciarla.

Iniziamo a baciarci e a toccarci.

Ho bevuto un po' di bicchieri di vino e uno di spumante, mi gira la testa e sto già perdendo completamente il controllo.

Ma temo che non sia colpa dell'alcol.

È decisamente colpa, o merito, di Zulema.

Inizio ad ansimare mentre lei, in piedi dietro di me, mi tira forte i capelli e con l'altra mano mi tocca penetrandomi con le dita.

In quel momento la mano che mi stava tirando una grossa ciocca copre la mia bocca.

"Stai zitta." mi sussurra, facendomi eccitare ancora di più.

Il fatto che nell'altra stanza ci sia Simón mi spaventa e mi dà la carica allo stesso tempo: mi sembra di essere una ragazzina che fa sesso di nascosto e la necessità di non farsi scoprire rende il tutto ancora più erotico.

Non so quanto riuscirò a resistere, credo molto poco.

Ma lei non si ferma mai e continuiamo a fare l'amore per così tanto tempo che mi sembra di essere stata catapultata in un altro mondo.

Un mondo in cui ci siamo solo io e lei.

Quando finiamo mi butto sul letto.

"Quanto ti a..."

Mi interrompo immediatamente.

Non voglio farla scappare proprio adesso che è di nuovo mia. O io sono di nuovo sua.

È più probabile la seconda opzione perché è lei, tra le due, quella che ha preso in ostaggio il cuore dell'altra e ha il potere di romperlo in mille piccoli pezzi.

"Finisci la frase, non essere vigliacca."

Mi viene da ridere, proprio lei parla?

"E tu? Tu riusciresti mai a dirmi che mi ami?"

"Te l'ho già detto insegnandoti ad essere più forte e tornando sempre da te, nonostante tu sia appiccicosa e irritante."

"Hey, io non sono affatto..."

Ma mi blocco. Mi soffermo su quello che mi ha appena detto.

Lei mi ama. Dio santo, lei mi ama davvero.

Il nuovo anno non poteva iniziare meglio di così. Mi addormento tra le sue braccia con il sorriso sulle labbra.

Revenge ~ Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora