Capitolo 14

44 9 57
                                    

Capitolo 14

"Zulema è la più bellissima ragazza che ho mai visto." dice Isi, mentre la porto a scuola.

"E la mamma?" le chiedo, ridendo.

"Anche la mamma." mi risponde, con un enorme sorriso.

È una bambina dolcissima e, nonostante i genitori che l'hanno messa al mondo, molto equilibrata. Assomiglia tanto a me e anche a Simón, ma è assolutamente migliore di noi.

Forse perché è una bambina ed è ancora innocente, o forse perché in certe cose, per fortuna, è diversa da noi.

"Lo sai che Tina è diventata simpatica?"

Incredibile, è proprio vero che i bambini non portano rancore a lungo.

"Sul serio?"

"Sì, adesso siamo amiche."

"Raccontami tutto."

"Mi ha chiesto scusa e mi ha regalato tanti disegni e vuole sempre giocare con me."

Sono così fiera di mia figlia, che sta dando una seconda possibilità a questa bambina.

Nonostante i suoi genitori siano le persone più vendicative del mondo, Isabel ha già imparato il perdono.

Ma i bambini sono migliori degli adulti, siamo noi che dovremmo imparare da loro.

Al ritorno da scuola vado a trovare Zulema, di solito lo faccio sempre.

Suono alla porta, ma lei non c'è. Provo a chiamarla, ma non risponde.

Forse avrà qualcosa da fare, le scrivo che sono passata e torno a casa.

Cerco di rilassarmi, di dedicarmi ad attività che mi piacciono. Vado avanti con il libro che sto leggendo, finisco di cucire una sciarpa che sto facendo per Isi e cucino una torta.

Ma c'è qualcosa dentro di me che non mi fa stare tranquilla. Una sensazione, un brutto presentimento, non lo so.

So solo che c'è qualcosa che non va.

Ma non ci penso, vado a prendere Isabel a scuola e la giornata trascorre serenamente.

Simón non c'è, ultimamente è spesso fuori casa. Non che la cosa mi dispiaccia, anzi.

Torna di sera, sta un po' con nostra figlia e va a dormire. Non prova più ad avvicinarsi a me e ne sono felice. Le sue attenzioni mi facevano solo male, tanto male.

Passano due giorni, provo a sentire Zulema che ancora non mi risponde.

Il terzo giorno passo a casa sua, ma lei non c'è e ha il telefono sempre staccato.

Il sesto giorno chiamo Saray, che ultimamente non ha più sentito Zulema e dice che proverà a contattarla.

Ho paura che le sia successo qualcosa, ma cerco di mantenere la calma.

Poi mi viene un'idea.

Vado a casa sua, alzo lo zerbino e trovo una lettera per me. Ormai la conosco bene.

Quel pezzo di carta mi trema tra le mani, non so se voglio conoscerne il contenuto.

Macarena,
sei sempre stata intelligente e mi conosci più di quanto io voglia, quindi so che troverai la mia lettera.

Il tempo che abbiamo passato insieme è stato divertente, mi ha permesso di tornare ad insegnare l'arte del samurai. Non lo facevo da tanto tempo, anche se non te l'ho mai detto.

E soprattutto è stato importante il legame che si è creato fra di noi.

Ma io non provo quello che provi tu. Io non voglio una relazione e questa cosa tra noi sta diventando davvero troppo seria.

Ho bisogno di andarmene, forse per qualche mese o forse per sempre.

Non cercarmi, sarebbe inutile. Questa volta non darò nemmeno a Saray il mio indirizzo.

So che farà male all'inizio, ma hai affrontato situazioni più difficili e piano piano inizierai a stare meglio.

Una mattina ti sveglierai, guarderai la tua meravigliosa bambina e il dolore sarà solo un ricordo lontano.

Ti chiedo solo un ultimo favore, amati. E sii felice, te lo devi.

Zulema

È strano da dire, ma avrei preferito una lettera piena di insulti e di disprezzo.

La sua gentilezza e il suo affetto nei miei confronti mi fanno solo stare peggio.

Una cosa è certa: smetterò di combattere per lei, per noi. Se non vuole stare con me che si fotta, sono stufa di rincorrerla.

Sto male, mi viene da piangere e mi sembra che un enorme peso mi abbia schiacciata al suolo, ma sopravviverò.

Questa volta non permetterò all'amore di distruggermi. Sono troppo stanca per lottare.

Mi ha insegnato lei ad essere forte.

Bene, io sarò forte.

Vado a correre, cercando disperatamente di non pensare a lei. Decido che ricomincerò ad allenarmi, non per forza come samurai, ma mi prenderò più cura del mio corpo.

E riprenderò ancora di più i contatti con Riccia. So che tornerà a vivere in Spagna e Saray, alla fine, verrà con lei.

Funziona così: le coppie sane, o almeno pseudo sane, o almeno quelle che si possono definire "coppie" risolvono i problemi.

Ma io e Zulema cosa eravamo? Tutto e niente.

Per me eravamo tutto ciò che di bello si possa immaginare, ma sono stufa di correre dietro a una persona che non ricambia ciò che provo e scappa continuamente.

Per non parlare di come reagirà Isabel quando non la vedrà più, si era affezionata a lei.

Forse crollerò, ma adesso la rabbia prende il sopravvento sulla tristezza.

E non lascerò che Zulema Zahir, per cui io sono così poco importante, mi rovini la vita.

Revenge ~ Volume 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora