Sono passati ormai tre giorni dal nostro rientro. È lunedì mattina e la prima partita dopo lo stop natalizio si è giocata; la Dea ha vinto contro il Genoa grazie a un goal di Rudy e uno di Alessandro nel secondo tempo. Osservo di fianco, il mio futuro marito rigirarsi nel letto a causa di un raggio di sole molesto che si infrange sul suo sopracciglio. Rimango immobile ammirando quanto sia straordinariamente affascinante. Solo qualche mese fa odiavo quest'uomo, ma ora lo amo follemente. Si è fatto strada nel mio cuore, a tal punto che suppongo potrebbe smettere di battere in sua assenza. Guardo il mio orologio sorridendo, sono quasi le undici,devo proprio alzarmi, nel pomeriggio ho un appuntamento in redazione. Scendo dal letto cercando di fare meno rumore possibile.
«Vuoi sgattaiolare via, senza neppure darmi un bacio?» dice sempre ad occhi chiusi ma con le braccia sollevate. Mi avvicino e lo bacio sulla fronte. «Buongiorno, amore.»
«Buongiorno, principessa.»
«Caffè?»chiedo alzandomi di nuovo dal letto in direzione della cucina.
«Sì.»Lo sento muoversi per venirmi incontro zoppicando. «Sono vecchio» si rammarica massaggiandosi l'anca sinistra.
«Ti sfido a chiedere a ogni novellino se desiderasse metà della classe e del fiato di questo vecchietto» ribatto mentre sparisce in bagno per tornare poco dopo, sempre zoppicando, e sedendosi davanti a me.
«Nel secondo tempo Goldaniga è entrato a gamba tesa, io sono atterrato di fianco e ora non cammino proprio, dovrò dirlo al fisioterapista.»
Sorrido.«Se domani sarai ancora in queste condizioni lo vedrà da solo.»
Alzale spalle e beve un sorso di caffè. «Tu oggi cosa fai?»
«Alle tre del pomeriggio devo essere in redazione per la riunione riguardante la trasferta di questo fine settimana.»
«Per le diciotto sarai libera?» chiede, guardando dalla finestra
«Penso proprio di sì, perché?»
«Che proposta è, senza anello!» mi guarda sorridendo.
Lo bacio sulla bocca mentre suona il campanello. «Non muoverti da lì,non ho finito con te» dico mentre apro la porta, inconsapevole dello tsunami che si sta per abbattere su quella tranquilla mattina.
«Tu.» Alessandro mi indica furente mentre, nella mano destra, brandisce un giornale. Entra pieno di rabbia dirigendosi verso Rudy. «E tu, brutto maiale bastardo!» grida. «Vattene da questa casa!» inveisce e lancia la rivista contro Rudy che la raccoglie per osservarne il contenuto. I suoi occhi sono sbarrati e fissi sulla prima pagina; quando allungo la mano mi porge il giornale. Il mio cuore ha un contraccolpo così forte da farmi smettere di respirare. Sulla copertina della rivista scandalistica troneggia a caratteri cubitalila la scritta: Il calciatore e la leonessa bollenti. Sembra il titolo di un film porno e come se non bastasse ci sono due fotografie, quasi identiche, di noi dentro la piscina riscaldata che facciamo l'amore: io sopra di lui con la schiena arcuata e la testa all'indietro. Rudy nella prima foto morde un capezzolo mentre nella seconda ha la testa poggiata sul mio petto. Le immagini sono lievemente sgranate ma chiunque potrebbe riconoscerci, anche la nostra maestra delle elementari. Non riesco a proferire parola e il bisogno di vomitare mi attanaglia lo stomaco mentre Alessandro non smette di parlare.
«Come hai potuto fare questo a mia sorella?» Tra lui e Rudy solo il bancone della cucina. «Le hai rovinato la vita! Uno scandalo in più per te, invece, che cosa cambia? Brutto porco.» Cerca di afferrarlo ma anche se Rudy è immobile con lo sguardo nel vuoto, non ci riesce.«Sei la rovina di questa famiglia, vattene!» grugnisce.
«Esci da questa casa» intimo con un filo di voce e la testa bassa.
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Difetti di poco conto
ChickLitLenoir Il calcio è uno sport maschilista. È quello che diceva sempre mio padre, sostenendo che per quanto potessi essere brava o spingere il mio corpo oltre i limiti del possibile, mai e poi mai avrei destato interesse. Per tutta risposta, fin da pi...