Ho provato a non pensare a lui, ma ho miseramente fallito: so quando è nei paraggi all'interno di un intero stadio, so dove si trova ogni volta che siamo nello stesso locale, so cosa provo quando è a pochi centimetri da me durante le interviste. È come se il mio corpo fosse in allerta per il suo. Ho provato a fingere di non nutrire più alcuna attrazione per Rudy ma ho fallito miseramente. Guardo l'immagine del giornale scandalistico che ho sul tavolino del salotto e come un flash mi viene in mente l'attimo esatto in cui è stata scattata, il suo petto sotto le mie mani, il profumo fresco della sua pelle e qualcosa che pulsava sulla mia gamba. Ho il petto fuori controllo mentre ricordo che non aveva le mani dentro le tasche. La copertina della rivista chiede a caratteri cubitali chi sia il nuovo amore dell'astro nascente del giornalismo Lenoir Leone. Mi viene da ridere ripensando alla video-telefonata avuta qualche ora fa con mia cognata.
«Stella, ma a quanti anni si smette di avere cotte per le persone?» chiedo con noncuranza mentre asciuga Emma dopo il bagnetto.
«Mai» dice quando Alessandro le prende la bambina dalle braccia. «Si prendono sempre cotte per le persone, cara mia.» La faccia di Alessandro appare enorme sullo schermo.
«Che cazzo significa, Lenoir?» La mano di Emma sta tirando le sue sopracciglia. «Piano, amore.»
«Ciao Alessandro, stavo parlando con Stella, puoi uscire dalla visuale, per favore?» Sorrido vedendo l'occhiataccia che riserva a sua moglie.
«Significa che a qualunque età si può avere una cotta per qualcuno, anche se si è sposati!» Si gira verso di lui.
«Hai una cotta per qualcuno, Stella?» Chiede continuando a farsi pizzicottare da Emma. «Seriamente, prima che diventi una furia, chi cazzo ha una cotta per qualcuno?»
Rido fragorosamente, perché Stella è ogni giorno più innamorata di Alessandro e lui è geloso di sua moglie come se l'avesse incontrata solo ieri.
Lei alza gli occhi al cielo. «Tua sorella, tua sorella ha una cotta per qualcuno, idiota.»
«Ok, quindi per chi hai una cotta?» chiede di nuovo verso di me. Diciamo che la gelosia raccoglie con un'aurea immaginaria ogni affetto di mio fratello, e io faccio parte della cerchia di affetti stretti morbosamente braccati.
«Ho una bella cotta per un uomo misterioso» dico loro, «del tipo vorrei fare sesso con lui ripetutamente, avere i suoi figli.» E a quanto pare non è qualcosa da dire a un fratello profondamente geloso.
«Lenoir Leone, non ti azzardare a fare qualcosa di stupido senza prima avermi consultato. Dove sei? In redazione? In palestra? Devi capire che lavori in un ambiente prevalentemente maschile e quando i ragazzi sentono certe cose, saltano addosso alle donne.» Improvvisamente un lampo di genio sul suo volto. «È quel ragazzo della fotografia? Lenoir, è lui?»
«Calmati, Alessandro. Non è lui» dico mentre sento arrossare le guance come un'adolescente ai primi ardori. «Stai sereno, nessuno mi feconderà a breve.» E quelle parole lo fanno gemere e uscire dal bagno come una furia blaterando qualcosa sui figli e le responsabilità mentre Stella ridacchia.
«Comunque sì, hai una cotta per lui e la seconda scazzottata per difenderti è la prova che anche lui potrebbe averla per te.»
Ridiamo entrambe, ma la mia non risposta ha di fatto confermato l'affermazione di Stella.
«Come hai riconosciuto Rudy da quella foto?» chiedo abbassando il tono della voce.
«Ero presente alla serata, ho riconosciuto il suo abito, non sono sbadata come tuo fratello.» Toglie l'acqua dalla vasca da bagno. «Parla, parla ma potresti scoparti l'intera squadra e non se ne accorgerebbe.»
«Stella!» grido il suo nome mentre lei se la ride di gusto.
«Hai una cotta per Rudy, quindi? Cosa intendi fare?»
La zittisco. «Non fare nomi.» Alzo gli occhi al cielo. «È stato gentile con me, trovo che sia stranamente dolce e molto attraente ma non è che devo fare qualcosa. Non farò lo stesso errore un'altra volta. Alessandro, papà, il mio lavoro, la squadra...»
Annuisce poco convinta.
«È una cotta momentanea, prima o poi passerà.»
«Certamente, Lenoir.»
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Mi alzo dal divano del mio appartamento mentre sul display del cellulare compare un messaggio.
Stella: Parlando di amori adolescenziali ho dimenticato di chiederti se il giorno 31 le tieni tu le bambine per la notte, io e tuo fratello andiamo via due giorni, o mi organizzo diversamente?
Ricordo la sua richiesta di qualche settimana fa, l'avevo rimossa. Un leggero velo di ansia mi assale.
Lenoir: Ok, per le bambine nessun problema, fatti procurare da Ale un pass per il campo, vorrei portarle a fare due tiri a pallone. Al parco non mi fido di Anna.
Stella: Sarà fatto, baby-sitter.
Dopo qualche minuto, arriva un nuovo messaggio con un numero di telefono a me sconosciuto.
Stella: Questo è il numero di Rudy, gentilmente rubato dal telefono di tuo fratello. Casomai la cotta non dovesse passare velocemente. Ad occhio e croce cinque anni non sono bastati. E un mare di cuori a corredo del testo.
Non rispondo a quella ficcanaso, ma salvo il numero in rubrica.
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Difetti di poco conto
ChickLitLenoir Il calcio è uno sport maschilista. È quello che diceva sempre mio padre, sostenendo che per quanto potessi essere brava o spingere il mio corpo oltre i limiti del possibile, mai e poi mai avrei destato interesse. Per tutta risposta, fin da pi...