8. Rudy

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Se dimenticare la giacca al gancio dello spogliatoio non è stata una buona idea, percorrere a ritroso tutto il corridoio per riprenderla, veramente pessima

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Se dimenticare la giacca al gancio dello spogliatoio non è stata una buona idea, percorrere a ritroso tutto il corridoio per riprenderla, veramente pessima. Sono uno stordito del cazzo e sì, dovevo lasciarla dov'era.

Non ci sono con la testa, da quando Raul mi ha detto che la ragazza con cui sono andato a letto anni fa è la figlia del mister ho perso letteralmente il lume della ragione e il goal di suo fratello, diciamo le cose come stanno, il bellissimo goal di Alessandro, non ha migliorato il mio stato d'animo a dir poco irritabile ultimamente.

Uscito dallo spogliatoio ormai deserto mi sono voltato a sinistra per tornare al pullman quando, qualcosa di morbido e dannatamente profumato mi è sbattuto contro. Era Lenoir, ad occhi chiusi riconoscerei il suo profumo, sono patetico.

Ho cercato di allontanarla, la sua vicinanza è piacevolmente disturbante e quando ha nascosto il cellulare dietro la schiena i suoi seni si sono gonfiati sfiorando fin troppo la mia camicia. Cazzo, è l'imprecazione che ho pronunciato, di fatto, era ciò da cui volevo immediatamente spostarla.

In questo momento sono in piedi all'ingresso di un ristorante affollatissimo, con la mia giacca spiegazzata in mano guardando dritto davanti a me e come una funesta maledizione, lei mi ha appena oltrepassato in direzione dell'entrata. Era distratta e occupata ad osservare la vetrata del locale, probabilmente cercava il fratello e il resto della squadra. Credo sia ignara della mia presenza al suo stesso tavolo, immagino non avrebbe così premura di entrare se ne fosse a conoscenza. Ho come l'impressione che gli accesi scambi verbali avvenuti nei corridoi dello stadio, conclusi con le sue dita sbandierate come trofeo, siano un chiaro segnale che Lenoir non gradisca affatto la mia presenza. E il pensiero che possa odiarmi mi irrita, quella ragazza mi sta entrando nel cervello. È delicata e furente come la ricordavo, sento di star iniziando a bramarla e il sangue mi pompa più forte nelle vene ogni qualvolta incontro il suo sguardo.

Con questa donna potrei mettermi nei guai.

Scuoto la testa per allontanarla dai miei pensieri, perché non esiste, cazzo, che lei ci stia; la scuoto nuovamente, questa volta dirigendomi verso l'entrata del ristornate, rimuginando tra me e me sull'obiettivo, sono qui per uno scopo e lei è solo una distrazione.

Oltrepasso l'enorme ingresso in vetro per dirigermi all'interno del ristorante ormai gremito di persone, così da sedermi al tavolo del disaccordo, quando lei, , Lenoir si ferma ed io, questa volta, io, le sbatto contro. Chino la testa sospirando.

È una cazzo di persecuzione questa.

Difetti  di  poco  contoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora