Scarlett rimase immobile come se il tempo si fosse fermato. Anzi, per lei il tempo si era effettivamente fermato e il suo corpo sembrava congelato sul posto come se fosse stata la protagonista di un film fantascientifico. Non riusciva a chiudere la bocca dalla sua posizione stupita e non riusciva neppure a forzare il suo petto a fare un singolo respiro.
Questo, fino a quando la carezza della pelle che strofinava contro la sua non si trasformò in elettricità pura, percorrendo il suo braccio fino a raggiungere il cuore e forzandolo a battere in un ritmo frenetico. E nonostante ciò, non poté che contemplare il viso così improvvisamente vicino, con gli occhi chiusi e le lunghe ciglia ad accarezzare le guance pallide, le ciocche scure calate sulla fronte come una tenda a nascondere in parte un prezioso segreto. Il piccolo naso non si accontentò di appoggiarsi brevemente sul suo polso: sembrava insoddisfatto, perché prese a navigare la sua pelle come un'esploratore, percorrendola fino a quasi raggiungere il gomito e strappando un sottile verso di sorpresa alla ragazza. E vide quelle labbra carnose dischiudersi e venire umettate dalla lingua, trasportandola in una visione che la ipnotizzava stupidamente.
Mentre continuava la sua avida esplorazione, il bellissimo volto si increspò appena, arricciando le sopracciglia in una smorfia frustrata.
Solo allora, Scar sembrò ritrovare un briciolo di ragione, nascosto negli anfratti del suo cervello vuoto. Con imbarazzo a rendere il momento ancora più innaturale, si schiarì la gola, incespicando appena al punto da sembrare quasi un colpo di tosse.
Gli occhi scuri, finalmente, si aprirono, come se il loro possessore fosse stato immerso in un sogno fino a quel momento. Ma Scarlett si pentì immediatamente di aver attirato la sua attenzione quando le due perle corvine si posarono su di lei, donandole la loro totale attenzione.
-Ehm... chiedo scusa... probabilmente sentirai un sacco di odori. Non ho fatto in tempo a lavarli via prima di venire qua e il scentblocker ha i suoi limiti- pronunciò con un sorriso rigido, forzando una risata a uscire dalle sue labbra.
L'angelo aveva ascoltato le sue parole con attenzione. Non appena ebbe finito di parlare, infatti, lo vide piegare il capo di lato. Inizialmente, pensò che fosse un segno di quesito, ma l'espressione confusa sembrava essere stata spazzata via. Al suo posto, invece, gli occhi scuri si erano assottigliati in uno sguardo assorto, incentrato interamente sul suo volto.
E Scarlett sentì inevitabilmente un calore estraneo salirle alle guance.
Un altro colpo di tosse strozzato sfuggì dalle sue labbra.
-Che... ne dite se pensiamo a costruire il nido? Ho... anche dei peluche!
La parola doveva essere l'incantesimo magico di cui aveva bisogno, perché lo sguardo assorto posato su di lei si ruppe, portando gli occhi spalancati a cercare freneticamente attorno a sé. Nervosamente, lasciò la sua mano scivolare via dalla presa dell'angelo, allontanandosi appena per afferrare la busta sigillata contenente gli animali di pezza che aveva comprato. Erano piuttosto piccoli, pensò mentre strappava la plastica, ma quantomeno erano una collezione da sette. Si accorse solo in quel momento, guardandoli mentre apriva la busta, che sembravano però raggruppati senza alcun senso logico.
Un lupo, un gatto, un pulcino, uno scoiattolo, un criceto, un coniglio e una tigre.
Un branco bizzarro, constatò, ma aveva poca importanza. I tre Omega erano diventati agglomerati di energia curiosa, incapaci di stare fermi e con sguardi impazienti indecisi tra lei e il contenuto della busta. Scar sentì un sorriso nascere sulle sue labbra. Allungando le mani, lasciò che i tre si immergessero nella busta per raccogliere fra le loro braccia i peluche, sollevandoli con sguardi estasiati.
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Vaniglia e caramello
FanfictionQuando Scarlett si presenta all'ospedale in veste di assistente sociale, non può credere al caos in cui tre semplici omega hanno gettato il personale medico. Ma quando la giovane riesce ad avvicinare i tre, è come se il mondo improvvisamente si rove...