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Yoongi non riusciva a togliere gli occhi da Namjoon neanche per un istante.

Non era solo il suo naso, come aveva fatto quello di Jimin, a mandarlo in allarme. Lo conosceva troppo bene per non vedere segnali talmente insoliti nel suo comportamento da essere allarmanti. Joon non era mai stato un amante del contatto fisico. Non lo rifiutava apertamente come Yoongi, ma non lo ricercava neppure a eccezione di rare occasioni. Hoseok e Seokjin erano ampiamente sufficienti a soddisfare il bisogno di coccole degli Omega e i due Alpha potevano osservare senza sentirsi costretti a prenderne parte.

Da quando Joon era tornato dall'ufficio dell'assistente però, aveva preso Taehyung fra le sue braccia e non era rimasto solo neanche per un momento. A rotazione, era passato con il sorreggere ognuno dei tre Omega, ma sembrava incapace di rimanere lontano da loro anche solo per un istante. Certo, Yoongi all'inizio pensò, anche lui non era da meno. D'altronde, si erano appena riuniti dopo l'anno più infernale della loro vita. Ma Namjoon era diverso. Non appena faceva accomodare uno degli Omega sulle sue gambe, li stringeva a sé, come se non riuscisse a limitarsi all'ospitarli semplicemente. Ne accarezzava i capelli, massaggiava le loro schiene, li faceva accoccolare contro il suo petto.

E mentre faceva tutto ciò, i suoi occhi si perdevano in un punto del pavimento, fissi e vacui come se fosse sotto effetto di ipnosi. Poi, sembrava svegliarsi all'improvviso e finiva per cercare il volto dell'Omega che stringeva, prima di avvicinarlo ancora di più a sé.

Lo sguardo di Yoongi incontrò quello di Hobi più volte durante quell'attesa. I loro occhi si dicevano che avevano lo stesso strano sentore, e sembrava tutto risiedere in ciò che l'assistente doveva aver detto a Joon.

Non sapeva se voleva sapere.

Ma allo stesso tempo lo uccideva non sapere, se fosse stato qualcosa che aveva a che fare con i ragazzi.

Quale sperava che fosse la risposta?

Un timido bussare lo fece allontanare per un momento dai suoi pensieri. Jungkook, che era seduto sulle sue gambe mentre canticchiava sommessamente sull'orlo di crollare a dormire, sollevò il capo quando Jin emerse dalla porta con lo sguardo incollato al pavimento.

-Ho finito, ha detto di chiedere al prossimo di andare nel suo ufficio- borbottò con voce bizzarramente impacciata mentre si voltava per cercare qualcosa nella borsa che aveva portato con sé. Yoongi fece scorrere i suoi occhi dalla cima dei capelli del Beta fino alle suole delle sue scarpe da casalinga di mezza età (Jin odiava quando le definiva così, ma non poteva davvero sopportarne la vista).

Quell'assistente sembrava avere uno strano effetto sui suoi membri, apparentemente. Senza staccare lo sguardo dal maggiore, perciò, diede una leggere pacca sulla schiena a Jungkook per indicargli di spostarsi. Con un mugugno infastidito, il più giovane del gruppo obbedì, permettendogli di alzarsi dal letto.

-Togliamoci questo dente- annunciò con tono svogliato ma, anche mentre allungava le braccia verso l'alto per sciogliere le giunture, il suo sguardo continuava a saettare di traverso sul maggiore, che sembrava ancora piegato a cercare qualcosa di sconosciuto nella sua borsa. Yoongi, allora, ciondolò pigramente verso di lui con passo svogliato, fino a posargli una mano sulla spalla e facendolo sobbalzare appena.

-C'è qualcosa che devo sapere prima di affrontarla?- domandò placidamente, ma non appena la domanda ebbe lasciato le sue labbra, si bloccò. Assottigliando le palpebre, osservò il viso di Jin farsi gradualmente più rosso mentre il suo naso cercava di inalare più aria possibile per dare senso a quello strano odore che lo permeava.

Yoongi si raddrizzò di colpo, piegando il capo con espressione confusa.

-Hyung?

Vide il Beta spalancare gli occhi, mentre il rossore sembrava aumentare sempre di più.

Vaniglia e caramello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora